CAPITOLO 9

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Mi alzai di scatto dal letto e mi affacciai sull'anticamera del mio alloggio, cercando freneticamente la fonte del rumore. Nulla. Restai in ascolto, ma non sentii altro che il silenzio pesante della notte. Alla fine, decisi che doveva essere stato solo frutto della mia mente sopita e mi lasciai ricadere sul letto, cercando di rilassarmi. Con la testa posata sul cuscino, osservai il soffitto dall'intonaco perfettamente liscio. Le palpebre iniziarono a cedere di nuovo.

Passi.

I miei occhi si spalancarono. Ero certa di aver udito dei passi. Allungai una mano verso la cornetta del telefono sul comodino, pronta a chiamare la reception al primo segno di pericolo.

Altri passi.

Le mie dita tremanti faticarono a comporre il numero giusto sulla tastiera. Apparve prima un'ombra, poi una figura.

Luca ed Emilia si trovavano nel cuore della piazza appartata, circondati da un'atmosfera surreale creata dalle luci soffuse e dalle ombre danzanti dei palazzi antichi. La brezza primaverile carezzava delicatamente il loro viso mentre guardavano in silenzio l'antico palazzo che si stagliava contro il cielo stellato.

"Emilia, dobbiamo agire subito," disse Luca, la sua voce vibrante di urgenza. "Non possiamo permetterci di perdere altro tempo. Dobbiamo contattare il notaio e scoprire cosa sa."

Emilia annuì, la sua determinazione rispecchiata negli occhi luminosi. "Hai ragione, Luca. Non possiamo lasciare nulla al caso. Ma è già tardi e il nostro viaggio di ritorno sarebbe troppo lungo. Cosa ne dici se pernottiamo qui a Ferrara e domattina contattiamo il notaio?"

Luca rifletté per un momento, guardando il cielo punteggiato di stelle. "Sì, potrebbe essere la scelta migliore. Dobbiamo essere lucidi e concentrati quando affronteremo questa faccenda."

Con la decisione presa, si incamminarono lungo le strade acciottolate, immersi nel fascino della città antica. Attraversarono vicoli tortuosi e passarono davanti a maestosi edifici storici, fino a raggiungere l'hotel più vicino.

All'ingresso, il portiere li accolse con un sorriso caloroso, pronto ad assistere i nuovi arrivi. "Buonasera, signori. Posso esservi utile?"

"Sì, vorremmo prenotare due camere per la notte, per favore," rispose Luca, con cortesia.

Il portiere annuì e consultò il registro delle prenotazioni. "Mi dispiace, ma abbiamo un'unica camera disponibile, ed è una matrimoniale."

Emilia lanciò uno sguardo a Luca, con un'espressione di imbarazzo sul viso. Si sentiva attratta da lui più che mai. Amava osservare quell'uomo tormentato, dietro il quale si celava un'anima gentile e buona. Era attratta dalle lunghe ciglia scure e folte, dalle braccia forti e dalla postura fiera nonostante il peso che portava sulle spalle. Desiderava ardentemente la sua compagnia, ma l'idea di condividere una camera matrimoniale con lui la faceva fremere di emozione e incertezza. Era una situazione che la confondeva, ma al tempo stesso la riempiva di eccitazione.

Luca notò il rossore sulle guance di Emilia e non poté fare a meno di sentirsi attratto da lei. La sua vicinanza lo faceva sentire vivo, eppure era consapevole della delicatezza della situazione. "Sembra che non ci sia altra scelta," disse con calma, cercando di nascondere il turbinio di emozioni che lo attraversava.

Con un sorriso timido, Emilia annuì. "Sì, credo di sì."

Con le chiavi della camera in mano, si diressero verso l'ascensore.

Luca ed Emilia si trovarono nella loro camera d'albergo, immersa in un'atmosfera di intimità e tensione. Le pareti crema e i mobili di legno scuro conferivano alla stanza un'aria di eleganza sobria, mentre la luce soffusa delle lampade creava un'atmosfera calda e accogliente.

Ombre tra di noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora