CAPITOLO 22

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4 mesi dopo

Luca stava dritto di fronte alla tomba della defunta moglie Eleonora, perso nell'osservare la fotografia che la ritraeva giovane e spensierata. I suoi occhi seguivano ogni linea del viso di lei, ogni ombra e ogni sorriso congelato nel tempo. Eleonora aveva i capelli lunghi e ricci, che scendevano in morbide onde sulle spalle, e gli occhi brillanti che sembravano riflettere la gioia di vivere. La ricordava così vivida, come se fosse lì con lui, il vento leggero che accarezzava la pelle e l'odore dei fiori freschi che impregnava l'aria.

La memoria lo riportò all'ultima volta in cui era stato lì, un giorno carico di emozioni contrastanti. Era seduto sull'erba umida, le mani che stringevano ciuffi d'erba con una forza disperata, quasi a voler trovare un appiglio nella realtà che sembrava sgretolarsi. In quell'istante, il suo animo era un tumulto di emozioni oscure, dominato da una cieca sete di vendetta. Il dolore per la perdita di Eleonora lo aveva trasformato in un uomo che conosceva solo un desiderio: sangue che ripuliva altro sangue, in un ciclo infinito di violenza. Ogni notte, i suoi sogni erano infestati da incubi di rabbia e rimorso, e ogni giorno si svegliava con un vuoto nel cuore che sembrava incolmabile.

Ma oggi, di fronte a quella lapide di marmo bianco incorniciata da rose rosse e gigli, Luca si sentiva diverso. Il suo animo era rinnovato, pervaso da un nuovo spirito. Sebbene la tristezza fosse ancora presente, si mescolava ora a un senso di appagamento e pienezza di vita. La giustizia, quella vera, era stata finalmente fatta. I responsabili della morte di Eleonora erano stati trovati e lui era finalmente agli occhi di tutti assolto. Il futuro gli appariva di nuovo colorato, pieno di possibilità. Poteva quasi sentire la presenza di Eleonora accanto a lui, il suo sorriso incoraggiante che lo invitava a vivere di nuovo.

Mentre rifletteva, il suo pensiero vagava su quante vite fossero state distrutte da un amore miope e deviato. Pensava all'amore di un genitore per il figlio, all'amore per il potere, e a storie come quella di Matteo, segnato da un amore paterno mancato e disperatamente anelato. Ogni amore spezzato, ogni legame infranto aveva lasciato cicatrici profonde. Luca sapeva che anche il suo amore per Eleonora aveva attraversato tempeste, ma era tempo di lasciarla andare.

Ora, davanti alla sua tomba, sentiva che finalmente poteva iniziare a guarire. Le cicatrici rimanevano, ma erano un segno della sua lotta e della sua resistenza.

Il vero amore non comporta tormento, riempie l'anima che straborda dal cuore. Luca ora lo sapeva, e tutto ciò lo doveva solo e soltanto a Emilia.

Emilia era entrata nella sua vita come un raggio di sole dopo una tempesta. Con la sua dolcezza e la sua forza, era riuscita a toccare le parti più profonde del suo cuore, quelle che lui credeva fossero morte con Eleonora. Ogni momento trascorso con lei era un balsamo per le sue ferite, ogni sorriso di Emilia era una promessa di giorni migliori.

Con Emilia, Luca aveva capito che l'amore poteva essere una forza di guarigione e non solo di dolore. Lei aveva riempito il vuoto lasciato da Eleonora non con un'ombra, ma con una luce brillante che illuminava ogni angolo oscuro della sua anima. Ogni giorno con lei era una nuova scoperta, un nuovo inizio.

Ora, mentre stava lì di fronte alla tomba di Eleonora, Luca sentiva di poter finalmente fare pace con il passato. Sapeva che Eleonora avrebbe voluto vederlo felice, e grazie a Emilia, poteva onorare quel desiderio. L'amore che provava per Emilia non cancellava quello per Eleonora, ma lo arricchiva, lo completava, dimostrando che il cuore umano è capace di infinita compassione e capacità di amare.

Luca si allontanò dalla tomba con il cuore leggero, portando con sé non solo il ricordo della moglie perduta, ma anche la consapevolezza che la vita gli aveva donato una seconda possibilità di essere felice. E tutto questo lo doveva solo e soltanto a Emilia.

Ombre tra di noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora