Ombre tra di noi

CAPITOLO UNDICI

Ancora nulla. Solo il silenzio impenetrabile e opprimente. Il mio cuore, un tamburo frenetico nel petto, rallentò gradualmente il suo ritmo, ebbro di ansia.

Poi, un sobbalzo improvviso scosse il mio corpo. La mia pelle si irrigidì, consapevole di una presenza estranea nella stanza. Era come se una nebbia spessa avvolgesse l'aria, rendendo difficile anche il respiro.

Con un movimento incerto, mi voltai lentamente verso il punto dove l'ombra si era manifestata, preparata ad affrontare ciò che poteva celarsi nell'oscurità.

Mentre sfrecciavano lungo la strada, il paesaggio collinare della campagna toscana scorreva rapidamente di fianco a loro. I cipressi ondeggiavano al vento e i campi di grano dorato si estendevano all'infinito, creando un panorama mozzafiato. Ma dentro l'auto, l'atmosfera era tesa e carica di interrogativi.

"Chi è questa Elena De Santis, Emilia?" chiese Luca, con un tono che tradiva la sua frustrazione e il suo sguardo fisso sulla strada ma pieno di perplessità. Le sue mani stringevano il volante, le nocche bianche, come se potesse scoprire la verità semplicemente mantenendo il controllo.

Emilia, seduta accanto a lui, guardava fuori dal finestrino, persa nei suoi pensieri. Prese un sorso del suo caffè, che aveva iniziato a raffreddarsi, e aggrottò le sopracciglia mentre rifletteva sulla questione. "Non ricordo benissimo, Luca. Ma il nome non mi è nuovo." La sua voce era calma, ma si percepiva una sottile tensione.

Il sole calante gettava lunghe ombre sui campi, mentre l'auto affrontava una serie di curve. Emilia si girò verso Luca, cercando di mettere insieme i pezzi del puzzle. "Solo che non riesco proprio a ricordare perché. In ogni caso, potrebbe essere qualcuno di molto importante per lui, qualcuno che ha avuto un impatto significativo sulla sua vita o sui suoi affari. Ma cosa potrebbe spingere Roberto a cambiare il suo testamento per lei?"

Luca annuì lentamente, i suoi occhi scuri pieni di pensieri. "Potrebbe essere una vecchia fiamma? O forse una partner in affari? Qualcuno che lo ha aiutato in un momento difficile?"

Emilia scosse la testa, mordendosi il labbro inferiore. "È possibile. Ma dobbiamo scavare più a fondo. Forse c'è qualcosa nei documenti che abbiamo trovato, qualcosa che ci siamo persi. O magari qualcuno in città sa di più su di lei."

La macchina attraversò un piccolo borgo, le case di pietra che passavano rapidamente ai loro lati. Luca rallentò leggermente, permettendo a Emilia di prendere un altro sorso di caffè. "Dobbiamo parlare con quel notaio di nuovo. Forse lui sa di più su questa Elena De Santis. E dovremmo controllare anche gli archivi del comune."

"Il notaio non ci darà altre informazioni," disse Emilia, pensierosa. "Ha detto tutto quello che sapeva e non sembra intenzionato a esporsi di più. Ma l'idea di cercare negli archivi è buona. Potremmo trovare qualche traccia, magari vecchi documenti che collegano Elena a Roberto."

Luca sospirò, ma un accenno di speranza si accese nei suoi occhi. "Hai ragione. Gli archivi potrebbero essere la chiave. Dobbiamo controllare anche gli archivi del comune. Forse c'è qualcosa che può aiutarci a capire chi è davvero questa donna e perché è così importante."

Mentre il sole tramontava dietro le colline, l'auto continuava la sua corsa, portando Luca ed Emilia sempre più vicini alle risposte che cercavano. Le ombre si allungavano, ma la luce della loro determinazione brillava luminosa, pronta a svelare i segreti nascosti nel passato.

Luca guardò Emilia di sottecchi, notando la concentrazione sul suo viso. "Hai qualche idea di dove potremmo iniziare a cercare negli archivi?"

Emilia annuì. "Dovremmo cominciare con gli archivi comunali, dove potremmo trovare registri di proprietà e atti pubblici. Poi, potremmo dare un'occhiata agli archivi dell'ospedale e alle scuole locali. Se Elena ha avuto un ruolo importante nella vita di Roberto, ci saranno tracce da qualche parte."