Oggi è venerdì 15 marzo, questo vuol dire che la data prevista del parto è stata superata da ben 5 giorni, ma qui nulla, qualche dolorino ma nessuna contrazione, per stimolare il travaglio stanotte abbiamo fatto l'amore, a colazione ho mangiato dell'ananas, ed ora sono in piscina. Cris è qui con me, papà gli ha dato fino al 20, la liberatoria per non presentarsi agli allenamenti, in attesa del parto. Sono tranquilla, ma inizio a sentire qualche dolorino più forte del solito "Cris, credo che dovremmo uscire" "Perché tesoro?" "Perché il dolore è arrivato anche alla schiena e si chiama contrazione" mio marito esce in fretta e aiuta me a fare lo stesso, si fa una doccia veloce, e la faccio anche io. Per ora è stato l'unico dolore, ma mentre sono in piedi in cucina, sento del bagnato sotto i piedi "Cris, puoi venire un secondo" "Che fortuna che era un falso allarme -dice mentre raggiunge la cucina- credo che potrei quasi svenire, non ci si abitua mai" vede il liquido sotto di me sbianca. Mi do una cambiata veloce e saliamo in macchina per andare verso l'ospedale, metto le gambe sopra al cruscotto e stendo un po' il sedile, sento tanto dolore, ma non sono contrazioni, arriviamo e mi ricoverano subito, Irene fa il suo ingresso nella mia camera, mentre io stingo la mano di Cris, contorcendomi dal dolore. "Raquel, a causa della tua malattia, ti si sono rotte le acque ma non hai contrazioni, questo vuol dire che il parto sarà come all'asciutto, quindi più doloroso, potremmo farlo in acqua, ma la vasca è occupata, quindi dobbia fare l'induzione" annuisco, e sento sempre più dolore "La dilatazione è di 4 cm, vuoi l'epidurale, poi l'induzione?" scuoto la testa "Se fa più male con l'induzione aspetto il vero dolore". Dopo pochi minuti mi iniettano il liquido per indurre al parto, e il dolore è il doppio di prima, sono quasi piegata in due, se non fosse per il pancione "Cris chiama l'anestesista, voglio l'epidurale, fa come chiesto e in pochi minuti mi iniettano un'altra sostanza liquida. Il dolore si placa dopo due ora "Da ora avrai otto ore con l'anestesia, riposati per il parto, mi controlla la dilatazione "Scherzavo, devi andare in sala parto, se dilatata di 9 cm, come hai fatto a sopportare questo dolore?" scuoto la testa e mi alzo in piedi. La sala parto va raggiunta a piedi, e mentre cammini è come se una calamita o una forza attrattiva ti tiri verso il pavimento, ma devi resistere, Cris mi sorregge, e appena arrivati mi stendo sul lettino, nella sala accanto una donna sta urlando come una pazza e la paura sale sempre più. Mentre la mia pancia è collegata tramite una cintura al macchinario, Irene mi dice di spingere "Allora Raquel, quando te lo dice il bambino tu spingi, ok?" annuisco e spingo quando sento la testa forzare sul canale del parto. "Ancora una spinta, dai amore mio, ce la fai" Cris mi incoraggia "È la terza volta che dici così, Irene quanto manca" sto mordendo di dolore, più di prima "Un'altra spinta così e terrai il bimbo tra le braccia" spingo fortissimo e sento un pianto dolce, ho trovato l'altra mia canzone preferita. Sorrido istintivamente, in meno di un secondo tutto il dolore è sparito, e si è trasformato in dolcezza e felicità, mi danno il piccolino in braccio e io gli sorrido "Come lo chiamiamo quindi?" chiede Irene, guardo prima il bimbo e poi Cris "Che ne dici di Eduardo, è un mix tra l'italiano e il portoghese". Mio marito mi bacia, e da un tenero bacio alla testa del bambino "Dico che è perfetto amore mio" ci lasciano con il bambino, e lo strapazziamo di coccole, Irene rientra nella stanza "Ora che hai ripreso le forze, Raquel devi continuare a spingere, mentre lavano Eduardo tu devi espellere la placenta" annuisco e ci provo. "Raquel spingi" inizio a vedere tutto sfocato "Perde troppo sangue, e ne ha già perso abbastanza, dobbiamo operare, ma sappi che è rischioso Cristiano" "Dai amore, sei forte, non lasciare me e Eduardo così ok?" provo ad annuire, ma intorno a me si fa tutto nero, e chiudo gli occhi. "Posso entrare durante l'operazione?" "No, non è come un parto, è diventata un paziente chirurgico, quindi deve aspettare fuori con la famiglia" Cris annuisce ed esce in sala d'attesa con mio padre, mia nonna, Dolores e i suoi tre fratelli.
Esco dalla sala operatoria dopo 3 ore e mi risveglio dopo poco "Raquel, l'operazione è stata complicata, ma è andata bene, non abbiamo danneggiato nulla, quindi potrai avere altri bambini se lo desideri, ora facciamo entrare il piccolo e poi tuo marito" annuisco debolmente. Mi danno in braccio un piccolo scricciolino, con tanti capelli neri, la pelle olivastra e gli occhi verdi, è un perfetto mix tra me e Cris, la porta si apre ed entra quest'ultimo con le lacrime agli occhi, che mi abbraccia, stando attento al bambino, e mi bacia. "Ero così preoccupato" "Ma ora sono, anzi, siamo qua, quindi stenditi qui vicino e vieni a coccolare nostro figlio" sorride e si stende nel lettino vicino a me e inizia a giocare con le manine del bimbo, la porta si apre ed entra Dolores con i bambini, gli zii e mio papà. "Auguri nonni!" dico verso i nostri genitori e mio padre si commuove, viene vicino a me, facendo il giro del letto e mi bacia la fronte e poi accarezza il bambino "È bellissimo, ti assomiglia molto, e anche a te campione" dice riferendosi prima a me e poi a Cris. "Somiglia molto a Junior da bambino" interviene la nonna che mi accarezza e poi fa lo stesso con il bimbo "Quindi mamma come si chiama?" dice il fratello maggiore salendo ai piedi del letto "Si chiama Eduardo". Junior sorrise, poi diede una carezza leggera sul braccio del fratellino minore, e poi fece uno sguardo curioso "Mi piace, anche se preferivo Goku" scoppiamo tutti a ridere, finalmente anche io sono tranquilla, in pace e felice.
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L'unione perfetta: Matrimonio con un celebre sconosciuto. ~Cristiano Ronaldo
FanfictionRaquel, figlia di Massimiliano Allegri, vive solo con il papà, dopo che la mamma l'ha abbandonata da piccolissima, ha 26anni, come tutte le bambine ha sempre sognato il matrimonio perfetto, e figli da amare. Tutto questo con l'idea di un uomo che l'...