Raquel, figlia di Massimiliano Allegri, vive solo con il papà, dopo che la mamma l'ha abbandonata da piccolissima, ha 26anni, come tutte le bambine ha sempre sognato il matrimonio perfetto, e figli da amare. Tutto questo con l'idea di un uomo che l'...
Siamo appena entrati in questo negozio che si occupa appositamente di torte nuziali, è carina, molto all'inglese, mentre invece siamo ancora al Nord-Italia. "Buongiorno voi dovreste essere Allegri e dos Santos Aveiro, prego accomodatevi" ci sediamo, è un posto accogliente, sembra come una vecchia casa dei nonni, l'uomo prende parola "Se per voi va bene c'è mio figlio che sarebbe felice di giocare con vostro figlio mentre noi lavoriamo" guardiamo entrambi il piccolo Junior "Posso papà e mamma?" Cris annuisce ed il bambino va fuori con il suo nuovo amico. "Quindi come la volete questa torta? Prima fatemi vedere un'idea poi penseremo ai gusti" annuisco ed il mio compagno mi guarda spaventato "Tranquillo ho pensato a tutto io, che sennò ciaone" ride e faccio vedere al pasticcere la mia idea.
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"Riprenderà i fiori del mio bouquet, e con le nostre iniziali sopra C ed R, per il resto ci affidiamo completamente a lei" sorride contento, ci fa assaggiare un sacco di mix, cioccolato e nocciole, pistacchio e cioccolato, ma alla fine scegliamo quella più delicata, chantilly e frutti di bosco. Preso accordi su tutto usciamo salutando quel simpatico signore e prendendo entrambi Junior per mano, per oggi gli impegni sono finiti, quindi ho un'idea "Junior, tesoro, cosa ti andrebbe di fare ora? Siamo io, te ed il papà, qualcosa da fare insieme, solo noi tre" si vede che è contento, ed inizia a pensare. "Mi piacerebbe vedere il mare d'inverno da vicino" lo guardo sorridere spensierato, penso sia la cosa migliore, almeno sarà difficile incontrare nostri fan, così da stare tranquilli tra di noi. Saliamo in macchina, canticchiando qualche canzone, in circa 10 minuti arriviamo nel parcheggio di una spiaggia, aiuto Junior a scendere e ci incamminiamo verso la sabbia, fortunatamente abbiamo tutti le scarpe di pelle, così non si rovineranno. Junior inizia a correre per la spiaggia, mentre io e Cris ci sediamo su un tronco d'albero che si trova al centro della caletta, è un po' nuvoloso, ma è carino comunque "Quindi mio padre ti ha fatto saltare degli allenamenti pur di sposarmi, è diventato matto" rido e lo stessa fa Cristiano "Sapeva che se fossi venuta da sola, avresti fatto le cose troppo in grande" annuisco, forse è vero. "Io mi immaginavo la mia proposta di matrimonio a casa, sul divano, con un biscotto della fortuna, lo avrei aperto e avrei trovato l'anello, il matrimonio a Giugno sul mare, tutto viola e lilla, che con il mare non stanno nemmeno bene, con un ristorante tra i monti ed una festa con tutti i miei amici e parenti più cari, con un uomo che avrei conosciuto sprecandoci del tempo, per sapere tutto l'uno dell'altra, con cui non avrei esitato nemmeno un secondo a fare l'amore finita la festa, con cui avrei condiviso pienamente gioie e dolori, ma che mi avrebbe amata senza uno stupido contratto" il ragazzo mi guarda sorpreso "Xodó per quanto io ti conosca da pochissimo tempo, io sono pronto a starti accanto, a condividere tutto con te, a fare l'amore finito il nostro matrimonio, se tu lo vorrai, mi confiderai le tue gioie ed i tuoi dolori, e ti prometto su chiunque che non ti amerò solo per uno stupido contratto, possiamo farcela come coppia, io e te funzioniamo" mi appoggio con la testa sulla sua spalla. Ancora non abbiamo affrontato le litigate per ogni minima cosa, gli sbalzi d'umore, la divergenza d'idee, la gelosia, l'invidia, l'insicurezza, e l'amore vero, è questo quello che ci aspetta. "Preferirei passare il resto della mia vita a provare a far funzionare il nostro rapporto, che solo due anni ad odiarci e a far finta che non esistiamo l'uno per l'altra" gli lascio un tenero bacio sulla guancia, e ricevo un abbraccio da parte sua, non serve un bacio o qualsiasi altra cosa ora, abbiamo bisogno solo di questo flebile contatto. Torniamo in hotel, ormai sono quasi le 19.15 così decidiamo di andare a farci una doccia, Junior in camera sua, dove ci sono anche i piccoli che abbiamo preso dagli animatori, vado prima io in doccia, così da avere una scusa per non piastrarmi i capelli, anche Cris deve fare la doccia. Esco dal bagno dopo 25 minuti circa, con i capelli asciutti, del mosso naturale che hanno i miei capelli di natura. Mi infilo dell'intimo nero in pizzo, e tiro fuori una lingerie a due pezzi sempre di victoria's secrets, con dei fiori rosa ricamati, mi stendo sopra le coperte dalla mia parte del letto, e inizio a leggere, sono così presa da non accorgermi di Cristiano in mutande davanti a me con i capelli ancora umidi. "Non si fa' così, così mi provochi doçura" mi piace quando parla portoghese, ma non so se più di quando parla italiano con quell'accento "Perché ho semplicemente un completo addosso, dal quale non si vede nulla" dico sicura "Se lo dici tu" dice indicando un angolo di reggiseno di pizzo, io rido e mi copro con le mani. Si stende accanto a me solo con i boxer, "dovremmo vestirci, se entrano i bambini e ci trovano così" divo provando ad alzarmi, vengo bloccata da un braccio "Questa sera pensavo di chiedere la cena in camera, i bambini sono già scesi con i loro amici" annuisco, alla fine non mi farà male un po' di relax. Mi sento il suo sguardo bruciare addosso, dopo che ha chiamato per dire della cena, non pensavo ma mi piace passare del tempo così "Ronaldo credo che gli occhi ti servano per fare goal, sarebbe un peccato strapparteli" ride ed io mi giro a pancia in sotto, Cris sbianca, la gonna è andata più su del previsto, cerco di sistemarla. Allunga una mano e sto per picchiarlo, ma tira solamente giù la gonna "Non so se ringraziarti o picchiarti perché hai usato questa scusa per toccarmi il culo" lui mi guarda "Credo allora che dovrai picchiarmi" mi alzo in ginocchio "Dai Cris, non è possibile" iniziamo una specie di lotta dove io lo spingo e lui ovviamente non si muove nemmeno di un millimetro. Si stende sopra di me sostenendosi con le braccia per non farmi male, siamo così vicini, e giurerei che stiamo per baciarci, ma fortunatamente o sfortunatamente il servizio in camera bussa alla porta. Chissà cosa sarebbe successo se non avesse richiamato la nostra attenzione.