19 Roxenne

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Il sole dell'Arizona picchia forte sulla mia testa, e ogni passo sembra più pesante dell'ultimo. Il paesaggio desertico si estende infinito davanti a me, come un mare di sabbia e roccia che non offre rifugio, né risposte. Mi sento vuota e allo stesso tempo piena di qualcosa che non riesco a definire. Cammino senza meta, cercando di capire cosa mi ha portato qui, così lontana da tutto e, soprattutto, da lui.

Due giorni. Sono passati solo due giorni da quando ho lasciato il New Mexico, da quando sono scappata da Austin. Scappata. Non riesco ancora a crederci. Non è da me. Io non scappo. Non l'ho mai fatto. Ho sempre affrontato quello che la vita mi ha messo davanti, sia che fossero cose belle o brutte, non importa. Ho preso tutto quello che mi è stato dato, e ho imparato a non farmi travolgere da niente. Ma questa volta... questa volta è diverso.

Non capisco ancora cosa sia successo. Non capisco cosa abbia fatto scattare in me quel panico, quel bisogno incontrollabile di mettere chilometri tra me e Austin. Perché la verità è che non mi piace quello che ho provato quando ero con lui. Non mi piace quello che ha tirato fuori da me.

Mi fermo un momento, alzo lo sguardo verso il cielo azzurro e senza nuvole. Sento il caldo avvolgermi, quasi soffocante, ma è più facile da sopportare rispetto a quello che sento dentro. Austin mi ha fatto sentire cose che non voglio sentire. Mi ha fatto provare sentimenti che ho passato tutta la vita a evitare. Ero lì, tra le sue braccia, e improvvisamente tutto il mio autocontrollo, tutta la mia freddezza, si è frantumata.

Non posso permettermi di affezionarmi a nessuno. Non lo faccio mai. È una regola, una di quelle che mi tiene al sicuro. Mi tiene lontana dai problemi, dalle delusioni, dal dolore. Mi sono costruita una corazza così spessa che nessuno è mai riuscito a penetrarla. Ma Austin... Austin ha infranto tutte le mie difese senza nemmeno sforzarsi.

Stringo le braccia attorno a me stessa, quasi a volermi proteggere dal ricordo del suo tocco, della sua presenza così travolgente. Lui ha un'energia che mi ha scosso, un modo di essere che non riesco a decifrare. E quando mi ha stretto, quando ha lasciato quel segno sulla mia pelle... qualcosa dentro di me è cambiato. È come se mi avesse reclamato, come se mi avesse marchiata.

E io non posso permetterlo. Non posso permettere a nessuno di entrare così profondamente nella mia vita. Non sono fatta per questo. Non sono fatta per legarmi. Ho sempre tenuto tutti a distanza di sicurezza. Gli altri sono solo persone di passaggio nella mia vita, e io nella loro. Niente di più. Ma con Austin... non è stato così semplice.

Chiudo gli occhi per un momento, cercando di allontanare il ricordo di quella notte, il modo in cui il suo corpo si è fuso con il mio, il modo in cui mi ha fatto sentire. Mi ha fatto sentire viva, come non mi sentivo da tanto tempo. E questo mi spaventa. Mi spaventa a morte.

Mi guardo intorno, cercando di ancorarmi alla realtà, a qualcosa di concreto. Sono qui, in Arizona. Lontana da lui. Ma non posso fare a meno di sentire che, nonostante tutta questa distanza, non sono davvero fuggita. Non del tutto. Lui è ancora lì, nei miei pensieri, nella mia pelle.

Mi sento confusa, e questo è un sentimento che odio. Io so sempre cosa fare. Sono sempre stata in controllo. Ma adesso mi sembra che tutto stia scivolando fuori dalle mie mani. Austin ha acceso una fiamma dentro di me che non riesco a spegnere. E questo mi fa sentire vulnerabile, debole. E io non sono mai debole. Non posso esserlo.

Respiro a fondo, cercando di calmare i miei pensieri. Devo riprendere il controllo. Devo ritrovare me stessa. Non posso permettere che questo mi distrugga. Non posso permettere che lui mi distrugga.

Perché è questo che fa. Austin è come una forza della natura, una tempesta che ti travolge e ti lascia senza fiato. E io non posso permettermi di essere travolta. Non posso permettere a nessuno di avvicinarsi così tanto da abbattermi.

Riprendo a camminare, cercando di lasciare tutto questo alle spalle, ma ogni passo sembra portarmi più vicino a lui, invece che lontano. Ogni respiro è intriso del suo profumo, del ricordo del suo corpo contro il mio.

Sono scappata, sì, ma la verità è che non sono mai fuggita davvero. Mi sono portata dietro tutto: le sensazioni, i desideri, la paura. Austin è ancora dentro di me, radicato in profondità.

Forse è questo che mi terrorizza di più.

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