20 Roxenne

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Mi muovo rapidamente tra i tavoli del bar, servendo birre e nachos, mentre la musica della cover band "Motel Cruez" riempie l'aria di note familiari. La gente si diverte, ma io non riesco a godermi la serata. C'è una nostalgia che mi attanaglia, un senso di vuoto che non riesco a colmare. Mi manca il Ranch di Jhon: la fatica, il lavoro, i lunghi pomeriggi trascorsi all'aperto, e persino i momenti di tranquillità in cui riflettevo sulla vita. Qui, in Arizona, tutto sembra diverso, e ogni giorno è una lotta per adattarmi.

Le chiamate con Grace sono diventate un appuntamento fisso. Ogni volta, mi racconta di lei e Edward, di come la loro relazione stia crescendo in segreto. Sento che Grace è finalmente pronta a fare il grande passo, mentre io mi sento persa. Anche Logan, che sembrava così presente nella mia vita, ora è solo un'eco lontana. Le nostre conversazioni si sono diradate, e il pensiero di lui mi fa male. Avevo sempre creduto che ci fosse qualcosa di speciale tra noi, ma ora non so più cosa pensare. Sento che mi sto allontanando da lui, eppure una parte di me desidera tornare indietro.

Mentre pulisco un tavolo, avverto una presenza nell'oscurità del bar. Una sagoma si staglia contro il muro di legno, e la curiosità mi spinge ad avvicinarmi. Non posso ignorare il brivido che mi attraversa la schiena, come se qualcosa di sconosciuto stesse per rivelarsi. La musica continua a risuonare, ma io mi sento distratta.

Avvicinandomi all'ombra, il cuore inizia a battere più forte. Stivali da biker, jeans neri strappati, un gilet di pelle che gli aderisce perfettamente, e una t-shirt bianca che mette in risalto il suo fisico muscoloso. E poi, il braccio tatuato in stile old school, il sorriso da bello e dannato. Ma quando alzo lo sguardo, non è Austin. È Dan, un cliente fisso del locale, e l'ansia mi serra lo stomaco.

Dan sorride, ma c'è qualcosa nel suo sguardo che mi fa sentire a disagio. Ho già sentito le sue battute volgari e i suoi commenti inappropriati. Ora, quel sorriso sembra minaccioso e io vorrei solo scappare.

La serata continua a scorrere, e dopo aver finito di servire, mi dirigo verso la mia Harley parcheggiata poco distante dall'entrata. Quando sono quasi arrivata, sento un impulso improvviso. Qualcuno mi spinge da dietro, e in un attimo mi ritrovo a terra.

Cado con un colpo secco, e il dolore mi attraversa il fianco. Dan è sopra di me, e il suo viso è troppo vicino. Le sue mani cercano di afferrarmi mentre inizio a dimenarmi. "Fermati!" urlo, il panico che mi invade. "Lasciami andare!"

Lui ride, un suono gelido che mi fa accapponare la pelle. "Sei sempre così tesa, Roxenne," dice, cercando di alzarmi i pantaloni. "Non ti ho mai fatto male, dai."

Ogni tentativo di liberarmi sembra inutile; lui è troppo forte. Le lacrime di paura iniziano a farsi strada nei miei occhi, e mi contorco, cercando disperatamente di scappare.

Proprio in quel momento, la porta del locale si apre con un colpo e una figura si staglia contro la luce. È Austin. Vedo il suo corpo muscoloso muoversi rapidamente verso di noi, e una nuova speranza si accende in me.

"Lascia in pace Roxenne!" urla Austin, la sua voce carica di autorità. L'aggressione si ferma un attimo, sorpreso dall'improvviso arrivo di Austin. In quell'istante riesco a liberarmi parzialmente e a girarmi di lato.

"Chi credi di essere?" sbotta Dan, ma c'è una nota di nervosismo nella sua voce. Austin avanza, e il suo sguardo è freddo come l'acciaio.

"Un uomo stanco di vedere le tue scorribande," risponde Austin, pronto a difendermi. La tensione è palpabile, e Dan sembra valutare se continuare o fuggire.

"Non è affar tuo," dice Dan, ma la sua sicurezza si sta sgretolando. Austin si avvicina, proteggendo la mia vulnerabilità con la sua presenza.

"Adesso vai via," ordina Austin, e Dan, rendendosi conto che ha perso, si ritira nel buio della notte, ringhiando in segno di frustrazione.

Mi alzo lentamente, tremante e con il cuore che batte forte. "Roxenne!" dice Austin, preoccupato mentre mi guarda. "Stai bene?"

Le lacrime che avevo cercato di trattenere finalmente scendono. "Sì, credo di sì," dico, ma la mia voce è incrinata dall'emozione.

"Devi stare attenta," dice, la sua voce piena di gravità. "Non dovresti essere qui da sola."

"Non pensavo che... che sarebbe successo," mormoro, cercando di riacquistare la lucidità. "Non sapevo che Dan fosse così..."

"È un vigliacco," interrompe Austin, il suo sguardo fisso su di me. "Non lasciare che ti spaventi."

"Non è la prima volta che mi dà fastidio," ammetto, un nodo alla gola. "Non volevo creare problemi."

"Non stai creando problemi," dice Austin, con determinazione. "Stai solo cercando di vivere la tua vita. E io non ti lascerò più sola."

Con un gesto deciso, afferra le chiavi dalla mia borsa. "Non puoi guidare in questo stato," dice. "Ti porto io."

La sua determinazione mi sorprende, ma c'è anche una parte di me che si sente sollevata. "Austin, non è necessario," cerco di protestare, ma lui ignora le mie parole.

Montiamo sulla mia Harley, e mentre accende il motore, il suo gilet di pelle nera si fa notare. Ha un emblema che riconosco: uno scheletro che fa surf nel deserto. L'ho già visto prima, e un brivido di preoccupazione mi attraversa la mente. È il simbolo di un club motociclistico locale, e il pensiero di Austin associato a quel simbolo mi inquieta.

"È tutto ok?" mi chiede, notando il mio sguardo incerto. "Sei sicura di voler andare?"

La verità è che la sua presenza mi dà una certa sicurezza, ma non posso ignorare il segnale di allerta nella mia testa. "Non so se sia una buona idea," rispondo, cercando di mascherare la mia ansia.

"Siamo già qui," dice con un sorriso che illumina il suo viso. "Prometto di riportarti sana e salva. Dobbiamo solo stare attenti."

Prendo un respiro profondo e, dopo un attimo di esitazione, salgo dietro di lui. La moto ruggisce al contatto con il motore, e il mondo intorno a noi si dissolve mentre ci allontaniamo dal bar. La sensazione di libertà mi avvolge, anche se la presenza del club motociclistico pesa nella mia mente.

Il vento mi scompiglia i capelli mentre Austin accelera, e cerco di non pensare alle conseguenze. La strada si snoda davanti a noi, e mentre passiamo accanto a luci e ombre, sento un mix di emozioni: paura, eccitazione, e una strana connessione con lui.

"Ti piace il deserto?" mi chiede Austin, rompendo il silenzio. La sua voce è calda e rassicurante, e mi permette di rilassarmi un po'.

"Sì, ha il suo fascino," rispondo, cercando di mettere da parte la mia inquietudine. "Ma è anche un po' solitario."

"Come te, immagino," dice, e il suo sguardo è diretto davanti a sé, ma so che mi sta osservando. "A volte ci si sente persi, ma il deserto ha anche una bellezza selvaggia."

La sua riflessione mi fa pensare. Sì, mi sento persa. Ho sempre cercato di affrontare le sfide della vita, ma questo nuovo capitolo sembra più complicato del previsto. Eppure, mentre gli sono vicino, sento un calore che mi attraversa.

Quando finalmente arriviamo in un luogo appartato, Austin ferma la moto e scende. Mi volto verso di lui, il cuore che batte forte. "Dove siamo?" chiedo, cercando di decifrare il suo sguardo.

"Un posto tranquillo," risponde, alzando le spalle. "Volevo che ti sentissi al sicuro. Qui possiamo parlare senza distrazioni."

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