«Walter mi dispiace, sono tremendamente mortificato»
Fu tutto ciò che riuscì a dire dopo mezz'oretta di viaggio di silenzio, un supplizio per le orecchie, tale assenza di conversazione avrebbe turbato un cadavere nella bara.
Walter si sfilò la camicia con frustrazione, strappando accidentalmente la sottomanica. Si assaliva i capelli con le unghie, digrignava i denti, scaraventava gli oggetti presenti nella stanza.
Provava caldo e freddo, odio e tristezza, ribrezzo e sconforto. Tutte emozioni che lo soffocavano come un mare in tempesta.
Guardare Giglio gli provocava tanto dolore, tutto ciò che poteva vedere, non erano più i suoi grandi occhi scuri, teneri e innocenti, e le sue piccole labbra carnose e le sue soffici guance rosate.Ma vedeva solo Vittorio.
Le sue pallide mani sulla pelle del suo amato, lo gratificava laddove egli lo aveva sfiorato per primo, gli invadeva il volto di baci, carezze, lo sollevava tra le sue braccia e lo stordiva di piacere facendolo dolcemente sussultare sul suo membro.
Il suo stomaco si ribaltò, e il suo cuore si ritirò sotto un macigno. Non riusciva a tenere a bada la mente, la sua immaginazione raggiungeva luoghi impudici.
«Sei andato a letto con mio padre! Mio padre!?» strepitò lanciando l'orologio della sveglia contro la parete, mancando Giglio solo di poco.
«Walter ti prego... ti scongiuro» piangeva impaurito, confuso se il compagno lo avesse mancato per non ferirlo o per poca precisione.
«Per questo volevi abortire, volevi solo sollevarti da un errore! Ammazzare due povere creature per coprire una tua cazzata!»
Giglio si sentiva tale un filetto di suino marcio, fetente e deteriorato.
«Walt, amore ti prego io non volevo, è stato un errore!»
Piangeva a dirotto, le sue guance erano abbozzate di rosso e i suoi occhi gonfi e strizzati.
«Tra tutte le persone che ti potevi scopare, proprio mio padre!? Mi hai tradito con lui?»
«Le cose tra noi non erano ancora ufficiali, e io avevo molto bisogno di sentirmi bene e amato in quel momento, lui era semplicemente nel posto giusto al momento giusto! Walter ti scongiuro, ti prego perdonami!»
Tentò di avvicinarsi al compagno per placarlo, ma Walter lo rifiutò, lo distò da sé come il peccato.
«Non mi toccare!» ordinò solennemente.
«Tuo padre non sa che sono i suoi, egli non era presente oggi a pranzo, e poi anche se fossero suoi potremmo fingere che siano i tuoi» suggerì Giglio, trattenendo sul petto la mano che lo aveva respinto.
Ma non c'era chiave che avrebbe potuto aprire la porta giusta di Walter, quella che serbava in sé il perdono.
«Mi hai deluso» disse.
«Io credevo che tu fossi una persona leale...»«E lo sono, ma è solo che è successo e...»
Rispose Giglio, incapace di finire la frase.
«Quando è successo?» domandò Walter.«Dopo che i miei mi hanno cacciato di casa, lui mi ha trovato per strada e mi ha invitato a casa sua. Walter non c'è stato niente, era solo del sesso» disse, e Walter rispose soffiando un debole sorriso, fasullo come la piattezza della terra.
«"Era solo del sesso..." Giglio ti senti quando parli? Mio padre, quei bambini potrebbero essere miei fratellastri, te ne rendi conto? Hai idea della grande cazzata che hai fatto? Del dolore che mi hai appena procurato?»
Quelle parole stavano letteralmente scavando la carne di Giglio, sapeva quanto avesse ferito il suo amato e desiderava poter tornare indietro nel tempo e non aver mai compiuto quello che aveva fatto.
Vittorio lo aveva sedotto, e non costretto, il suo fascino, il suo fisico e le sue parole velenosamente dolci lo avevano accecato. Avrebbe potuto rifiutare, ma non lo aveva fatto, avrebbe potuto accettare solo un piccolo bacio sulla guancia, ma invece lo aveva accolto in sé stesso.
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Aglio & Fiori
VampireGiglio e Walter sono un umano e un vampiro, intrecciati da un segreto che se svelato metterebbe in pericolo le loro vite. Pur di tenere nascosto tale segreto, i due finiranno per seppellirsi con esso sotto un cumulo di terra di bugie. Terra che vien...