Sedeva sul letto a limarsi le unghie dei piedi, in asciugamano e con un panno avvolto nella testa per asciugare i cappelli. Nel mentre canticchiava a mente la sigla di una sciocca pubblicità del dentifricio, in attesa che Walter finisse la conversazione con la madre, sperando che una volta terminata la chiamata avrebbero potuto dormire.
Quando egli tornò, si sedette accanto il compagno.
«Mia madre e io abbiamo avuto un'idea, ha detto che potrai stare da lei per tutto il periodo di gravidanza» disse.
«E perché mai?» domandò interrompendo quel che stava facendo, allorché Walter gli prese gentilmente dalle mani la lima, gli sollevò la gamba dal tallone, e fece appoggiare il piede sul suo ginocchio, dopodiché cominciò a limare l'unghia del melluce.
Giglio aveva dei piedi graziosi, sempre ben curati, era una delle tanti parti del suo corpo che egli più adorava. Ma mentre lo toccava, si domandò se suo padre li avesse baciati, cullati tra le sue mani e adorati.
«Così avrai protezione, cibo ottimo, servizio e tutto ciò di cui avrai bisogno» rispose, cercando di sollevarsi di dosso l'immagine di suo padre dalla mente.
«Stai dicendo che il cibo che mangiamo qui è pessimo?» ribatté Giglio offeso.
«Non l'ho detto, ma almeno mio cugino non potrà infastidirti» rispose Walter.Giglio non era molto convinto, il pensiero di stare in mezzo a tutti quei vampiri per tutto il periodo di gravidanza lo metteva a disagio, non temeva della madre del suo compagno, ormai la conosceva abbastanza da poter dire che fosse una donna dolce e simpatica, senza traccia di iniquità e menzogna. Ma non poteva altrettanto dire degli altri, sebbene abituati a lui, nutriva il sospetto che in mezzo a loro ci fosse qualcuno che bramasse di morderlo o ferirlo spinto dall'odio.
Walter colse l'incertezza nello sguardo di Giglio e lo tranquillizzò.
«Starai bene, mia madre è una donna fantastica» disse.
«Lo so ma...» esitò Giglio.
«E mia mamma?»
«Potrai andare a trovarla» rispose Walter «Oppure potresti se la vuoi accanto a te mia madre può accogliervi entrambi, la casa è grande abbastanza»Giglio annuì, senza però fornire chiaramente il suo punto di vista. Era confuso, poco convinto, ma di certo riteneva saggio considerare l'idea.
Calò gli occhi verso la mano di Walter che gli teneva il piede, il suo tocco negli ultimi giorni si era fatto più flebile, quasi stava per dimenticarlo.
Pregò che quel momento non cessasse, avrebbe voluto che egli continuasse a limargli le unghie, ma come batté ciglio, il vampiro giunse al mignolo, e quando ebbe finito porse la lima al compagno.Giglio prese l'oggetto tra le dita con animo sconfitto, lo guardò e lo strinse nel palmo della mano.
Walter intanto, scoprì le coperte e fece per distendersi.
«Tesoro» pronunciò con voce sottile, come se chiamarlo in quel modo fosse ormai proibito.
Walter lo guardò, e attese che egli parlasse.Voleva chiedergli un bacio, uno soltanto, e magari una carezza, forse accompagnata da un abbraccio.
Ma si sentiva impedito, come un rospo che chiedeva la piuma a un cigno, come un maiale dal muso infangato che chiedeva a una rosa di poterla annusare.«Che cosa c'è?» domandò Walter, ma ciò non fu sufficiente per dare a Giglio il coraggio di chiedere.
«Nulla...» rispose, ma non ingannò nemmeno le pareti.
«Dimmi, che cosa succede? Vuoi dirmi qualcosa?»«So che ho torto ma...» disse voltandosi per timidezza «Ecco, tu hai forse cessato di volermi?»
«Che?» domandò Walter.
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Aglio & Fiori
VampireGiglio e Walter sono un umano e un vampiro, intrecciati da un segreto che se svelato metterebbe in pericolo le loro vite. Pur di tenere nascosto tale segreto, i due finiranno per seppellirsi con esso sotto un cumulo di terra di bugie. Terra che vien...