La stanza giaceva in una culla di silenzio, Walter remava nei suoi pensieri più profondi, mentre Giglio lo guardava, e cercava di tradurre la sua espressione concentrata.
Non volava mosca, non sibilava vento, e la lampada sopra di loro non emetteva alcun ronzio.Udivano il respiro di uno e dell'altro, tesi e lenti, stanchi e profondi.
«Non credere che, solo perché i tuoi genitori hanno visto la mia faccia, allora hai maggiore possibilità di vivere» disse Walter, demolendo l'intera, se non ultima, briciola di speranza del ragazzo.
Si trovavano in soggiorno, seduti uno di fronte all'altro a tavola.
Sembrava un interrogatorio eppure non era stata posta domanda e ceduta risposta, solo sguardi incerti e sospiri profondi.«Ogni respiro che fai in più, sono tre respiri in meno per me. La tua esistenza minaccia la mia vita secondo dopo secondo...
Ciò che ti tiene ancora in vita, sono io, che al momento possiedo una pistola. La tua vita è dentro la distanza che esiste tra me e questa pistola»Posò l'oggetto sul tavolo, affinché Giglio potesse vederla e temere con tutto sé stesso.
«Ma la cosa che mi impedisce di prenderla, sono sempre io» confessò Walter.
Anche se maneggiava l'arma come una penna, la sua presenza l'assaliva di sdegno e paura.
«Io non voglio ucciderti, non lo voglio, davvero. Perché io non sono più il Walter di una volta, sono una persona nuova e ho detto basta a quella vita. Sono un bevitore di sangue, non spargitore...»
Il Walter di un tempo non avrebbe affatto esitato a premere quel grilletto, non avrebbe chiesto aiuto a Rouzee. Il Walter di una volta era coraggioso abbastanza per farlo da solo: uccidere Giglio e liberarsi del suo corpo.
«Ma devi sapere che, volere, potere e dovere, sono tre cose diverse. Non voglio ucciderti, ma potrei, e dovrei. Dovrei decisamente. Ma, ho già privato troppe madri e padri dai loro figli»
Il castigo lo spaventava, aveva già visto con i propri occhi, la fine che facevano coloro che avevano infranto il codice.
"Un vampiro proletariato, generato da genitori vampiri, non può unirsi né in membra, né in sangue, con un essere umano.
Se ciò dovesse accadere, sia per disdetta che per meditazione. Il vampiro e l'umano morso, verranno giustiziati e condannati alla pena dinanzi gli anziani."Fremeva al solo ricordo, il pensiero lo perseguitava.
L'amore aveva spinto e accecato un suo simile, conducendolo dritto alla morte assieme all'umana che amava.
Entrambi furono torturati, percossi, resi irriconoscibili anche da sé stessi.Walter sentiva di soffocare, era assalito dal timore di essere torturato, percosso e ucciso. Però, voleva bene al ragazzo di fronte a lui, insieme stavano per far nascere a qualcosa di speciale, un legame.
«Non so se avrei voluto di più colpirti alla testa quella notte, o non averti mai chiesto di uscire. Se te l'ho chiesto, era perché m'interessavi...» confessò.
«E quando abbiamo cominciato a conoscerci di più, ho sentito qualcosa. Ho sentito di aver trovato una bella persona dopo tanti anni»Walter era impedito dal suo codice morale, dai suoi ideali, e dall'affetto che aveva sviluppato per Giglio.
Sebbene poco e ancora immaturo, era sufficiente per risparmiarlo dalla morte.«Non dirò nulla alla polizia» promise Giglio, commosso dalle parole di Walter.
«Tu credi che io abbia paura della polizia? Di voi umani?» chiese, stemperando la paura con una debole risata rassegnata.
Non aveva alcun timore verso la polizia, i giudici e lo stato.
Questi non avrebbero potuto fare nemmeno l'inizio della metà, di quello che invece avrebbero fatto la comunità in cui egli era nato e cresciuto.
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Aglio & Fiori
VampiriGiglio e Walter sono un umano e un vampiro, intrecciati da un segreto che se svelato metterebbe in pericolo le loro vite. Pur di tenere nascosto tale segreto, i due finiranno per seppellirsi con esso sotto un cumulo di terra di bugie. Terra che vien...