Volere è potere

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POV Elijah

Stiamo cercando di trovarlo ma dalle telecamere stradali non riusciamo a beccarlo. Quello che sappiamo è che, se non voleva farsi scoprire qui in villa e in città, ci è riuscito benissimo. Figlio di puttana avrà sicuramente preso una strada diversa per eludere le telecamere.

In questo momento sono in camera mia, Anais sta ancora dormendo e sto guardando fuori dalla finestra cercando di pensare ad altro mentre bevo un bel bicchiere di whisky. L'alcol mi aiuta a calmare i nervi anche se il pugno che sto continuando a stringere dentro la tasca dei pantaloni mi fa tornare alla realtà e ricordare che non sono riuscito a proteggerla.

Quando è svenuta tra le mie braccia e l'ho riportata a casa, quando si stringeva al mio petto rimanendo incosciente e quando, a fatica, ho dovuto lasciare la mia camera per andare a scovare quel tizio, ho capito che non avevo mantenuto la promessa fatta al matrimonio.

L'ho tenuta d'occhio tutta la notte, sono rimasto seduto sulla poltrona vicino alla scrivania rimanendo sveglio per ogni evenienza.

È agitata, ogni tanto aggrotta le sopracciglia e mugugna qualcosa nel sonno. Ha avuto due crisi e sono riuscito a calmarla. Guardandola bene ho notato che ha dei lividi un po' dappertutto. Soprattutto sui polsi e sulle gambe, chissà che cosa le sarà successo e io non ero lì. Dannazione, dovevo solo tenerla d'occhio.

Si rigira nel letto e poi apre lentamente gli occhi strofinandoseli, mi giro guardandola "buongiorno principessa" dico sorridendo "Elijah che ci fai in camera mia?" mi chiede confusa tenendo gli occhi semi chiusi, probabilmente per la luce che entra dalla finestra. Sospiro e chiudo le tende, appoggio il bicchiere alla piccola scrivania e mi siedo sul bordo del letto "un momento, ma dove sono?" mi chiede guardandosi attorno ancora più confusa di prima.

"Sei in camera mia Anais, hai dormito qui" affermo guardandola "come mai non ho i vestiti di ieri? Non mi avrai mica spogliato tu" mi chiede guardandomi male. Scuoto la testa "anche se mi sarebbe piaciuto vedere il tuo bellissimo corpo no, non ti ho spogliata io. Ha fatto tutto Savannah" dico guardandola mentendo spudoratamente. Tira un sospiro di sollievo mettendosi seduta "la testa mi fa male" sussurra per poi guardarsi le braccia e le gambe "oddio" dice scoppiando a piangere "che cosa mi è successo?" commenta andando in panico, il suo respiro si fa accelerato e non riesce ad incamerare aria.

Mi avvicino prendendole le mani "ferma, calmati. Non ti agitare" dico guardandola. Le sue mani sono fredde, gelide. Eppure mi sono assicurato fosse sempre coperta "Anais, devi guardarmi okay? Devi fidarti di me, non c'è nessuno qui che ti può far male. D'accordo?" cerco di rassicurarla accarezzandole le mani, facendole sentire che ci sono "se mi hai capito fai un cenno, anche minimo" dico continuando a tenere i miei occhi scuri su di lei. Di risposta mi stringe appena le mani "benissimo, adesso respira con me. Inhala, Exhala* " prendo respiri profondi e li butto fuori dalla bocca. Vedo che mi sta seguendo "sei bravissima principessina, inhala, exhala", accenna un sorriso fino a calmarsi.

Lascio che sia lei la prima a prendere parola senza che si agiti ulteriormente, la bottiglietta è sul comodino e le riempio il bicchiere porgendoglielo. Beve a grandi sorsate per poi rigirarselo tra le mani "dopo che sono uscita dal negozio, sono andata in bagno. Avevo capito che qualcuno ci stesse seguendo da quando siamo arrivati in città" mi confessa guardandomi da sotto le folte ciglia.

Rimango fermo ad ascoltarla "volevo cercare di seminarlo, così sono uscita dalla porta sul retro. Come se avesse previsto la mia mossa, un secondo uomo era lì. Mi stava aspettando, si è avvicinato a me chiedendomi se fossi Anais Flores. Di getto risposi che non ero io e che doveva essersi confuso con un'altra donna" prese un respiro profondo, mando giù la saliva e poi mi guardò "mi sono allontanata, di pochi metri però, perché quello che ho presupposto ci stesse seguendo mi ha fermata. Presa per i polsi e mi ha legato le mani dietro la schiena. Mi hanno caricata su un furgone bianco, uno di quelli che sembrano degli idraulici o cose simili. Sono rimasta tutto il tempo, per me interminabile, rannicchiata sul piano del furgone. La corda con cui mi avevano legata mi faceva male, da quanto stretta era. Come se avessi avuto modo di scappare" un sorriso divertito le sfuggi per poi tornare seria "poi il furgone si fermò e i due uomini salirono, uno mi tirò su prendendomi i capelli. Mi fecero inginocchiare e l'uomo che inizialmente mi aveva chiesto se fossi io mi disse delle cose orribili" deglutisce di nuovo continuando a guardarmi mentre i suoi occhi si riempiono di lacrime "sei solo una pedina in un gioco meschino, tuo padre voleva esclusivamente liberarsi di te e tra poco capiterà la stessa cosa a tua sorella. Elijah è anche lui vittima di una mossa andata male, è toccata a lui la sorte di averti tutta per sé. Ma se ne pentirà per averti portata via dal nostro capo, lui è l'unico che può averti e presto ci riuscirà" mi racconta questo fatto con le lacrime agli occhi "poi mi hanno tirato qualche calcio e preso a pugni. Mi hanno lasciata andare perché ho fatto finta di perdere i sensi, mi hanno slegata e lasciato sul marciapiede".

Bride or DieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora