POV ANAIS
Lo odio, Dio solo sa quanto lo odio.
Odio questo mondo, odio che ci sono nata e odio far parte di una realtà che non mi appartiene minimamente.
Mio padre mi ha sempre cresciuta cazzuta e testarda, non ha mai cercato di viziarmi, non ha mai cercato di evitare che vedessi cose non adatte a una bambina. Mi ha sempre mostrato i fatti com'erano, nudi e crudi così come venivano presentati a chiunque.
Non sono mai stata ingenua, ne tantomeno mi facevo prendere facilmente per il culo dalle persone. C'era un passaggio segreto che collegava camera mia all'ufficio di mio padre e non sapete quante volte da quello spioncino ho visto dire e fare cose che era meglio rimanessero nascoste.
Non sapete quante volte ho visto mio padre che si scopava la cameriera, o la moglie di un amico fidato o qualunque donne che fosse più giovane di mia madre. Non sapete quante volte ho sentito parlare mio padre di omicidi, di concessioni ottenute da giudici solamente perché lui aveva il denaro.
Il denaro, questo è il problema del mondo. Più soldi hai e più ti senti potente, meno soldi hai e più ti senti inutile. Più soldi hai e più ti puoi permettere, meno soldi hai e meno ti può permettere. Più soldi hai e più credi di avere il diritto di fare o dire qualcosa, meno soldi hai e meno credi di avere il diritto di fare o dire qualcosa.
Sapete cosa penso io del denaro? Che è malato. È un gioco malato, più soldi hai e più ne vuoi. È un circolo vizioso che non finisce mai e nessuno mai si accontenta. Da piccola ero appassionata di filosofia e Hobbes diceva che la necessità di un potere assoluto, incarnato nella figura del monarca che impone le sue leggi e le fa rispettare punendo i trasgressori, era data dalla paura intrinseca dell'uomo di essere sopraffatto dalla debolezza.
Non a caso la sua più grande citazione è quella di "homo homini lupus" ossi "l'uomo è lupo per l'altro uomo" quindi più io ho il controllo e più sono autorizzato a sottometterti, perché se ti ribelli ci sono delle conseguenze. Questo è il modo in cui mio padre mi ha cresciuta.
Mi devi portare rispetto perché sono tuo padre.
Ho cresciuto una figlia maleducata e insopportabile.
Sono io che ti faccio fare questa vita agiata, sono io che ti permetto di avere certe cose.
Mi devi ringraziare se abitiamo in una casa così bella ed elegante.
Mi devi ringraziare se sei servita e riverita tutto il giorno come e quando vuoi.Ecco cos'è mio padre. Un monarca. Una persona che vuole e pretende di avere il controllo per non venire sopraffatto dalla ribellione. Ma ha fatto male i calcoli perché io ogni dannatissima volta e, cazzo, quanto mi piaceva, gli facevo saltare i piani. Riuscivo a spostargli appuntamenti, riunioni senza che lui non se ne accorgesse sul subito ma poi quando la realtà lo travolgeva allora si, li si ricordava di avere una figlia.
Si ricordava di avere me quando c'erano problemi, si ricordava di me quando non presenziavo alle sue stupide feste, si ricordava di me quando c'era da darmi la colpa, si ricordava di me quando c'era da picchiarmi.
Adesso che non ci sono più io e che non ha più bisogno di me, se la sta prendendo con Victoria e questo non lo posso accettare. Quando mia sorella deciderà di tornare a casa, andrò anch'io con lei e nessuno mi fermerà.
Me ne resto a letto ancora, vorrei solo dormire e starmene qui. Voglio stare qui ad ascoltare il mare e a sentire la brezza marina che entra piacevole dalla finestra.
Inavvertitamente ed inspiegabilmente la mia mente torna a quell'uomo, torna ad Elijah e ai bodyguard presenti. Perché non mi ha ascoltata? Quell'uomo era ridotto davvero male, anche se in confronto a quello a cui ero abituata a vedere in casa Flores, quelli erano solo graffi.
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Bride or Die
ChickLit[𝓢𝓸𝓯𝓽 𝓜𝓪𝓯𝓲𝓪 𝓓𝓪𝓻𝓴 𝓡𝓸𝓶𝓪𝓷𝓬𝓮: leggete attentamente i TW che trovate ad inizio capitolo] Elijah Reyes ed Anais Flores sono costretti a sposarsi. Uno perché legato da un contratto firmato con il padre della giovane, l'altra perchè prim...