SPAZIO AUTRICE
CIAO RAGAZZI, come state e come le state passando queste vacanze ? Spero benissimo ❤️ perché vi aspetteranno tantissimi intrighi e segreti in questi giorni.
ATTENZIONE
Ad ogni modo vorrei parlare del capitolo di oggi tratterà di una discussione tossica genitoriale, quindi se volete passare avanti fatelo pure❤️ detto ció buona lettura ❤️❤️FLASHBACK
DAFNE 15 anni
Il torpore dell'acqua gelida invase la mia pelle sensibile, eliminando il cioccolato che avevo divorato poco prima. Quando le mie mani furono pulite, chiusi il getto d'acqua e mi preparai a uscire dal bagno. Tuttavia, un rumore improvviso, seguito da urla, mi fece sobbalzare. «Tesoro, calmati, non c'è bisogno di fare così», sentii la voce di mia madre echeggiare nel corridoio. Capì immediatamente che si trattava di uno dei loro litigi.«Devo calmarmi?» rispose mio padre con tono esasperato. Subito dopo, un forte BOOM! risuonò nella casa, facendomi accelerare il battito cardiaco e tremare di paura. Cazzo, non di nuovo.
Roteai gli occhi al cielo, frustrata. L'urlo disperato di mia madre, «John!», mi fece aprire la porta di scatto, quasi rompendola, e mi precipitai verso di loro. La scena che mi trovai davanti era ripugnante. «Che cosa è successo?» urlai, senza accorgermene.
«Tua madre ha perso i documenti dell'azienda, e quel figlio di puttana ha tutte le carte in regola per buttarmi fuori!» gridò mio padre, facendo cadere tutte le nostre foto e Persino quelle dove era rittratta anche lei...
E Anche le bomboniere dai comodini Sussultai, guardando i frammenti di vetro sparsi a terra.
Mi abbassai, cercando di raccoglierli con attenzione, e trovai un pezzo affilato che infilai nella tasca del pigiama.«John!» l'urlo di mia madre mi fece rialzare. «Qui non ci sono i tuoi documenti perché te li avevo dati io, visto che erano tuoi», disse, osservando mio padre che apriva cassetti e spargeva fogli ovunque.
«Questo è perché tu non metti mai a posto nulla!
"Questi sono i miei documenti e quelli della casa. Le tue cose devi tenertele tu!» rispose mia madre con voce stanca.
E lui sbuffò
«Tu hai problemi, fidati», replicò mia madre con sarcasmo.«Io ho problemi? Ma tu hai capito che ho perso il lavoro e l'azienda?» rispose mio padre, avvicinandosi a lei con passo felino. E Io mi intromisi tra i due, cercando di evitare il peggio.
«Ho perso tutto per colpa di questi cazzo di documenti! Non posso dimostrare di aver lavorato in quell'azienda, di aver comprato delle azioni, e tutto per colpa di Ayden, che ora è l'unico proprietario indiscusso!» gridò mio padre, colpendo il muro con un pugno. In quel momento, il campanello suonò.
«Apro io» dissi, dirigendomi verso il corridoio. Aprii la porta e trovai i miei fratelli, sudati e con abiti sportivi, probabilmente appena usciti dalla palestra. Quasi mi venne da piangere, pensando a quanto fosse triste per loro tornare a casa e trovare questa situazione. "Uh puzzate di merda , andate a farvi una doccia», dissi, cercando di mandarli via.
Oh ma la senti vieni qui, abbracciaci» disse Jack. E I due provarono ad abbracciarmi, ma io scappai in bagno.
Mi seguirono, tentando di farmi il solletico, ma io presi la cornetta della doccia e li bagnai, mettendo fine ai loro piani."Non finisce qui."
Sentii due schiaffi provenire dalla camera da letto e corsi a vedere cosa fosse successo. Trovai mio padre faccia a faccia con mia madre, con le mani nei suoi capelli. Mi avvicinai per separarli.«Io ti ammazzo!» gli sussurrò mio padre, per poi lasciarla andare, prendere le sue cose e andarsene via. Rimasi io e mia madre a fissarci.
Il suo volto si riempì di lacrime mentre cercava di asciugarle via. «Chi era?» chiese, con voce rotta. Quanto la odiavo. Solo Dio lo sapeva. Che stronza. Sapeva che passavamo l'inferno ogni giorno, eppure continuava a stargli accanto nonostante l'avesse tradita.
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REVENGE AND REDEMPTION
RomanceIn una piccola città del sud , Daphne Vallett cresce in una famiglia patriarcale, dove le aspettative e le limitazioni sono un peso costante sulle sue ambizioni. Determinata a sfidare il destino preordinato, Daphne lavora duramente per emanciparsi...