Pov Dafne

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Entrai nel corso di informatica con passo deciso .
Mi guardai intorno, cercando un volto amico. Finalmente, intravidi Elijah seduto in fondo all'aula e mi avvicinai rapidamente a lui, sentendomi un po' più al sicuro.
Mi sedetti accanto a lui, cercando di nascondere il mio turbamento.

"È tutto ok?" chiese Elijah, avvicinandosi con uno sguardo curioso. Il suo tono era gentile, ma la sua vicinanza mi fece irrigidire.
Gli lanciai un'occhiata torva, sperando che non notasse il mio disagio.
Elijah alzò un sopracciglio, incuriosito dalla mia reazione, e si avvicinò ancora di più, fino a pochi centimetri dal mio volto.

Le immagini e le sensazioni della notte scorsa tornarono a galla, facendomi sentire ancora più a disagio. Vorrei potergliene parlare, ma avevo paura di sembrare polemica o, peggio, di rovinare la nostra amicizia.
Presi un profondo respiro e cambiai discorso, cercando di sembrare naturale. "Hai scoperto qualcosa riguardo ai miei fratelli?" gli domandai, sperando di distrarlo.

Elijah mi afferrò un braccio e si avvicinò al mio orecchio. Il suo profumo intenso e legnoso mi invase le narici, facendomi girare la testa. "Stasera si presenteranno alla Bounnie," sussurrò, "perciò potrò avere modo di scoprire qualcosa di più."

Rimasi scioccata dalla sua affermazione. La Bounnie? NO, non ci posso credere
Questo significava solo una cosa: addio sogni, addio piani, addio futuro.
"Ed io come faccio?" chiesi, sentendomi sopraffatta.
"Non posso non lavorare stasera, Elijah. Io e Lodge abbiamo fatto un patto, e non posso non rispettarlo. Non dopo tutto quello che ha fatto per me."

Elijah mi guardò con comprensione. "Sta tranquilla, Daphne. So che si tratterranno nell'aula est della Bounnie, quindi probabilmente non vi incontrerete stasera."

Cercai di tranquillizzarmi e fidarmi delle parole di Elijah, ma avevo ancora un dubbio che mi tormentava. Presi coraggio e gli domandai: "E che mi dici di Ayden?"

La presa di Elijah si fece più stretta e il suo sguardo si incupì. "Ho fatto alcune ricerche," rispose con una nota di fastidio nella voce, "e pare che voglia contrattare qualcosa diventando socio di qualcuno, o creare qualcosa di suo."

Cosa significava? Creare qualcosa di suo? Non gli bastava l'azienda lasciata dal paparino?

Proprio in quel momento, la nostra professoressa entrò nell'aula, interrompendo bruscamente la nostra conversazione. "Buongiorno ragazzi," disse con un sorriso ammiccante.

"Ne riparliamo dopo," mi sussurrò Elijah, distendendosi sulla sedia. Annuii, cercando di concentrarmi sulla lezione, anche se la mia mente era ancora in subbuglio.

REVENGE AND REDEMPTIONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora