Il cielo era limpido quel giorno e Jungkook lo osservava ammirato attraverso il piccolo oblò dell'aereo. Ieri sera mentre sistemava la valigia che avrebbe portato con sé, aveva deciso di comprare un volo per Seoul invece che andare in auto. La voglia di vedere Taehyung e di vederlo il prima possibile l'aveva spinto a farlo. Del resto partire in aereo aveva i suoi vantaggi, sarebbe arrivato prima a destinazione e avrebbe avuto molto più tempo a disposizione da passare con Taehyung. Ecco perchè quella stessa mattina aveva chiesto al suo ragazzo di venirlo a prendere in aeroporto. Quando scese dall'aereo, accese subito il cellulare e gli mandò un messaggio mentre aspettava impaziente di prendere la valigia. Nel momento esatto in cui Taehyung lesse il messaggio, a Jungkook gli arrivò una sua chiamata.
«Ehi» rispose il minore con un sorriso a contornargli il viso.
«Dove sei?» domandò Taehyung con tono allarmato, mentre si guardava intorno con la speranza che nessuno lo riconoscesse.
«Sto aspettando la valigia, perché?» domandò, notando del nervosismo nella sua voce.
«L'uomo della sicurezza mi sta fissando da almeno mezz'ora» mormorò, cercando di non farsi sentire.
«Ti ha riconosciuto?»
«Peggio» rispose «Sono sicuro mi stia scambiando per un terrorista o qualche pazzo maniaco in cerca di una preda»
«Sei serio Tae? Non credi di esagerare?» ridacchiò Jungkook, mentre notava la sua valigia uscire in mezzo alle altre. Si affrettò a prenderla e iniziò a camminare verso l'uscita.
«Non c'è nulla da ridere» borbottò «Credo prop- oh cazzo! Sta venendo verso di me. Jungkook muovi il culo» disse, mentre si allontanava lentamente dall'uomo per spostarsi vicino alla porta da cui presto sarebbe uscito fuori Jungkook.
«Mi scusi» disse l'uomo che aumentò il passò verso Taehyung. Quest'ultimo sussultò, chiuse la chiamata e si girò dall'altro lato facendo finta di non avere sentito. «Mi scusi signore» lo chiamò di nuovo, ma questa volta appoggiò una mano sulla spalla del corvino e quest'ultimo quasi urlò per la paura.
«S-si?» rispose con voce tremante.
«Posso vedere i suoi documenti per favore?»
«P-Perchè?»
«Non faccia domande e mi faccia vedere i documenti» disse serio. L'uomo lo guardò dall'alto in basso aspettando che Taehyung gli porgesse i documenti, ma proprio nel momento in cui il ragazzo uscì il portafogli per mostrarglieli, sentì la voce di Jungkook dietro di lui e subito i suoi muscoli si rilassarono.
«Taemin» disse con un gran sorriso sul volto, mentre correva nella sua direzione «Finalmente» lasciò andare la valigia e gli si buttò fra le braccia «Sono così felice di vederti». Taehyung si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo e ricambiò l'abbraccio. «Ma come ti sei conciato?» ridacchiò il minore cercando di alleggerire la tensione.
«Conosce questo ragazzo?» domandò l'uomo che aveva assistito all'intera scena.
«Si, certo!» rispose Jungkook «È il mio ragazzo». A quelle parole Taehyung arrossì, non si aspettava di certo una risposta del genere da parte del suo ragazzo.
«Oh capisco» mormorò imbarazzato l'uomo. Si schiarì la voce e continuò «Chiedo scusa» si inchinò, salutò i due ragazzi e si allontanò.
«Stavo per morire» mormorò Taehyung «Per un momento ho pensato mi arrestasse» rise nervosamente. Se avesse mostrato il proprio viso a quell'uomo, qualcun altro l'avrebbe visto.
«Grazie al cazzo» disse Jungkook senza troppi giri di parole «Chiunque penserebbe che tu sia sospetto vestito in questo modo». Jungkook guardò il suo ragazzo. Portava un lungo cappotto nero che copriva quasi tutto il suo corpo, una mascherina e un cappellino alla pescatora che gli copriviva metà viso. Non era il suo stile, ma per non dare troppo nell'occhio aveva deciso di vestirsi nuovamente come Jungkook, solo che per non attirare lo sguardo dei fan, era riuscito ad attirare quello della guardia di sicurezza, che non riuscendo neanche a vedere i suoi occhi l'aveva trovato al quanto sospetto.
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Apex - Taekook
FanfictionStatus: in corso Un gioco e un incontro inaspettato. Kim Taehyung e Jeon Jungkook sono due ragazzi dalle vite completamente opposte fra loro. Jungkook è un ragazzo riservato e disinteressato ad ogni cosa che lo circonda. Vive in un piccolo appartame...