Capitolo 2

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La luce accecante del flash arrivava dritta verso gli occhi di Taehyung che sollevò istintivamente il braccio per coprirsi. Ormai era chiuso dentro questo studio fotografico da diverse ore e ammetteva di cominciare a sentire la stanchezza che invadeva il suo corpo. Aveva voglia di riposare e poter bere qualcosa per rinfrescarsi, ma il fotografo continuava ad insistere a fare diversi scatti così da avere più scelta nel momento della pubblicazione. Il ragazzo dai capelli neri sbadigliò e si coprí la bocca con una mano, ogni tanto sbuffava e rivolgeva un'occhiata al suo manager seduto dietro i vari schermi così da osservare ogni scatto e approvarlo prima che venisse salvato. Non stava prestando molta attenzione al ragazzo così Taehyung tossí diverse volte per attirare la sua attenzione, cosa che ebbe successo visto che l'uomo alzò gli occhi verso di lui e sorrise.
"Mancano cinque minuti" gli mimò con le labbra per ricevere in cambio un altro sbuffo da parte del ragazzo che si lasciò cadere nuovamente sullo sgabello - messo lì proprio perché serviva per gli scatti - si portò una mano fra i capelli e li scompigliò, ricevendo un'occhiataccia dal parrucchiere che si avvicinò a lui e li sistemò per l'ennesima volta. Taehyung amava il suo lavoro, ma molte volte avrebbe desiderato mollare tutto e scappare via. La cosa che più odiava era posare per le riviste - e non perché non gli piacesse - ma perché la maggior parte delle volte perdeva ore ed ore dentro lo studio solo perché il fotografo aveva la mania di scattate in continuazione foto anche quando non ce n'era più di bisogno. I cinque minuti si trasformaro in dieci, poi in venti e finalmente quella tortura finí. Taehyung si buttò di peso sul divano del camerino e appoggiò la testa sullo schienale prendendo poi un grosso respiro.

«Non ne potevo più» sbuffò e prese una bottiglietta di limonata - che gli aveva lasciato lo staff poco prima del suo arrivo - bevve un lungo sorso e si sentí molto meglio. Sentí bussare alla porta e senza che gli desse il permesso di entrare la porta si aprì rivelando la presenza del suo manager.

«Devi essere stanco» disse l'uomo che prese posto al suo fianco, in mano teneva una scatola di corn dog «Mangia, non hai toccato cibo oggi» gli passò la scatola e Taehyung non ci pensò due volte prima di addentare un corn dog, poi ne passò uno al suo manager che accettò volentieri. L'uomo era alto, con delle grandi spalle larghe, delle labbra che sembravano due soffici cuscinetti, gli occhi grandi e castani, ed era di una bellezza disarmante.
Il primo giorno che lo vide, Taehyung ne rimase affascinato, gli avevano sempre parlato bene di lui e fu per questo che Taehyung accettò più che volentieri di incontrarlo. Fu amore a prima vista, il cantante era rimasto colpito dall'intelligenza e dal carattere da bambino che caratterizza l'uomo e volle subito averlo come manager. Andarono d'accordo fin dal primo giorno e non ci fu mai una volta che si trovassero in disaccordo su qualcosa. Seokjin si prendeva cura del suo cantante e Taehyung faceva lo stesso. Amava passarci il tempo insieme oltre l'orario di lavoro, uscivano spesso e si divertivano come due bambini. Seokjin non era solo il suo manager era anche il suo migliore amico.

«È così stressante stare tutto il giorno con quelle luci puntate addosso» sospirò il ragazzo mandando giù un altro boccone «Dimmi che per domani non abbiamo altro in programma»

«Vuoi che menta?»

«Seokjin» il suo nome uscì fuori con uno sbuffò e Taehyung appoggiò il bastoncino - adesso vuoto - prima di crollare indietro sul divano «Sono esausto» alzò le braccia al cielo, si stiracchiò e le lascio ricadere lungo i fianchi «Ti prego ho bisogno di una pausa»

«Sai che è impossibile» sospirò Seokjin che capiva benissimo come si sentisse il ragazzo. Avrebbe tanto voluto farlo riposare concedergli un paio di settimane per fargli allotare via tutto quello stress, ma purtroppo gli impegni glielo impedivano. Taehyung era un cantante amato da milioni di persone, veniva contattato da diverse riviste, da vari registi che supplicavano l'agenzia del ragazzo a fargli accettate una ruolo per un drama, girava in continuazione pubblicità per sponsorizzare diversi marchi come Coca-Cola, Fila, Puma e Gucci. Tutti volevano Kim Taehyung, e questo non dava tregua al ragazzo che avrebbe dato la vita pur di avere un pò di tempo per sé stesso in totale libertà.

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