Capitolo 5

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Una dolce melodia accarezzava le orecchie di Jungkook! È proprio nel momento in cui aprì gli occhi – mentre una tenue luce entrava attraverso le tapparelle della finestra – che una voce tanto ipnotica riuscì a lasciarlo senza fiato e che in qualche modo lo face sentire in pace con se stesso. Quella canzone che tanto aveva ascoltato nei suoi momenti più buoi e che lo aveva aiutato a superare ogni difficoltà, adesso riusciva a sentirla sempre più nitida. Provò a capire da dove venisse e dopo essersi guardato intorno, vide il cellulare accanto a lui sul letto ed era proprio da lì che proveniva quella melodia. Rimase per un attimo ad osservare lo schermo del suo cellulare e si stupì di trovare la chiamata aperta con Taemin. Possibile che ieri sera si fossero addormentati mentre parlavano ed erano rimasti così per tutta la notte? Si sdraiò a pancia in su, la luce del sole rifletteva sul soffitto e il ciliegie rimase come ipnotizzato e continuò a ascoltare quella bellissima voce.

«Sai che è rimasta la chiamata aperta?» disse infine attirando l'attenzione del ragazzo dall'altro capo del cellulare. La canzone cessò, sentì improvvisamente il moro urlare e uno strano rumore dall'altro lato. Adesso l'unica cosa che si udiva era il respiro pesante di Taehyung.

«Da quando sei sveglio?» chiese cercando di mantenere la calma.

«Da poco, ma ho avuto un bellissimo risveglio» Jungkook sorrise, mentre continuava ad osservare il nome di Taemin sullo schermo.

«Hai sentito?» al moro tremò la voce e iniziò ad agitarsi sul letto. «Ho acceso la musica e ho messo la canzone che ti piace tanto. Volevo ti svegliassi con una melodia in sottofondo» mentì. In realtà aveva pensato di approfittarne e di cantare sapendo che Jungkook stesse dormendo. In qualche modo voleva cantare per lui, anche se non poteva sentirlo. «Ieri ti sei addormentato mentre parlavamo. Non me la sentivo di chiudere la chiamata» sorrise.

«Mh...Capisco» Jungkook si stiracchiò braccia e gambe, poi si mise seduto e strofinò gli occhi. Si guardò intorno e osservò la luce che entrava dalla finestra, rimase a fissarla per un po' fin quando non iniziò ad urlare «Che ore sono?»

«Le nove e dieci, perché?»

«Merda» si alzò velocemente dal letto, si sfilò il pigiama e corse verso l'armadio prendendo i vestiti e non badando come al solito a quello che avrebbe indossato. A dir la verità a Jungkook non importava molto di apparire perfetto agli occhi degli altri, non gli importava indossare abiti costosi – nonostante potesse permetterselo – non amava lo shopping e si limitava a comprare qualcosa solo quando ne aveva la necessità. Il suo guardaroba era tutto uguale, vestiti neri, grigi o blu, nessun colore che mettesse un po' di allegria a quel armadio così tetro. «Non posso credere di essere di nuovo in ritardo» iniziò ad urlare come un pazzo e per la troppa fretta inciampò, cadde a terra e un forte tonfo riecheggiò nella stanza.

«Jungkook cos'è successo?» disse allarmato Taehyung che si sedette sul letto e portò il cellulare all'orecchio sperando di ricevere una risposta da parte dell'altro.

«S-sono caduto» mormorò Jungkook gattonando fino al letto e appoggiando la testa sul materasso.

«Come cazzo hai fatto a cadere?»

«Sono inciampato sulle mia scarpe» sussurrò lui allungando un braccio per recuperare il cellulare dal letto. Ci fu un attimo di silenzio, poi improvvisamente Taehyung scoppiò a ridere, muovendosi sul letto e tenendosi lo stomaco col braccio.

«Che cazzo hai da ridere?» urlò Jungkook, ma il moro lo ignorò e continuò a ridere di lui così tanto che il ciliegia gli chiuse la chiamata lasciando così Taehyung come un idiota. Non ci volle molto affinché lo richiamasse «Non ho intenzione di perdere tempo con te. Devo lavorare» disse rispondendo al telefono con un tono di voce al quanto alterato. Sentì Taehyung chiedergli diverse volte scusa, ma poi si lasciò sfuggire una risata che fece sospirare l'altro ormai rassegnato «Ridi pure. Arriverà il giorno in cui sarò io a farlo»

Apex - TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora