Capitolo 6

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Emily

Riuscivo già a sentire delle voci di sottofondo a tavola. Riconobbi subito quella di mia mamma, che parlava a William.
Scesi di fretta le scale ed entrai nella stanza per sedermi a tavola. Quasi tutti si fermarono dalle loro chiacchiere per guardarmi e per accogliermi. William si alzò e mi venne a salutare calorosamente.

"Hey ciao Emily!"
"Ciao Will."
"Sei stupenda!"
"Beh grazie."
"Nulla! Prego accomodati qui tra Jasper e Leonardo!"
"Ehm okay". E così feci per sedermi.
Jasper inizió subito a parlarmi.
"Hey Emily! Eccoti!"
"Hey Jas, sì eccomi."
"Sei andata a correre quindi prima."
"Eh sì, ne avevo proprio bisogno! Ma invece Jas! Com'è andata con Jasmin quella sera?"
Lo vidi mordersi il labbro e arrossire.
"È stata una delle notti più belle di sempre. Non pensare male, lo dico per i momenti indimenticabili, come il ridere e scherzare per tutta la notte e finire per addormentarsi abbracciati. Io la amo tantissimo."
"Ma che amore che siete! Sono così felice Jas per te!"
"Ti ringrazio, sono felice pure io davvero!"

"Mamma mia quanto siete sdolcinati...non vi sopporto" disse Cloe che era di fronte a noi.
"E tu non ascoltarci e fatti gli affari tuoi no?"disse Jasper.
"Se ti annoi così tanto ad ascoltare noi non è un nostro problema no?" Dissi io.
"Prima cosa, siete di fronte a me quindi sarebbe difficile non ascoltare i vostri discorsi così...vabbè che schifo. E seconda cosa biondina non ti rivolgere a me così. Hai capito?"
Io mi misi a ridere. "Ah certo come no. Ai suoi ordini sua maestà." Jasper si mise a ridere subito dopo la mia battuta. "Che simpatica che sei, ma se parli ancora così vuol dire che sei una bambina"
"Io una bambina? Questa bella. E poi sai che l'ironia è una forma elegantissima di intelligenza? Ma forse non puoi capire tu."
"Mi fai ridere. Anzi no. Mi annoiate. Papino, non mi sento benissimo, posso andare in camera mia?"
"Ma certo, che cos'hai?"
"Mm mal di testa e sono stanca"
"Va bene, notte tesoro, a domani."
"Sisi ciao, a domani" e poi lasció la sala da pranzo e andò in camera sua.

"Ah okey, e questa è Cloe immagino." Dissi mentre finivo di mangiare la mia ultima fetta di pizza e bevendo un po' di cola.
"Diciamo che raramente non si comporta così. La maggior parte delle volte invece fa così. Ti va se ci alziamo e usciamo un attimo? Tanto abbiamo finito di mangiare."
"Emh si certo."
"Papà usciamo un attimo, siamo qui in giardino, a dopo."
"Va bene". E poi ci alzammo da tavola e uscimmo.
"Ah wow, e dava della bambina a me eh, che non mi conosce, non sa la mia storia. Non sa nulla." Dissi riprendendo a conversare.

"Non ti offendere con lei, lei deve ancora crescere. E ha 15 anni. È la più piccola. Ma si sente superiore a tutti ed è la più viziata come hai potuto notare. Ma non è sempre così. Diciamo che ha un lato vulnerabile ma non lo mostra quasi mai e a nessuno praticamente."
"Non l'avrei mai detto, però si hai ragione. Ognuno ha un lato vulnerabile. E non tutti lo condividono con tutti."
"Si esatto, lei è più riservata. Ha tanti difetti, ma è mia sorella. E le voglio bene comunque."
"Capisco Jas, ed è bello che fai così."
"Così come?"
"Intendo che non insulti. Non dici mai cose brutte su quelli che comunque non dimostrano sempre affetto nei tuoi confronti e che a volte magari ti fanno del male. Penso ti faccia onore. Non è facile"
"Ti ringrazio per il bel complimento, beh vedi a me non piace parlare male delle persone. Sarebbero spesso delle parole sprecate. In quel tempo devo pensare a me. A dedicarmi a me. Se mi danno fastidio sono loro gli imbecilli e non servo io che vado a ricordarglielo. Tanto lo sanno già. Poi ovviamente non dico di non rispondere a sti individui, però di non fare come loro. Non ne vale la pena. E poi tutti hanno un lato vulnerabile e sensibile. Tutti hanno delle incertezze che spesso cercano di rendere l'accesso chiuso o magari non libero a tutti. È comunque una forma di protezione che hanno. Madonna quando sono logorroico, scusa." E si mise a ridere.
Finimmo a ridere insieme.
"Non preoccuparti Jas, è bello che tu lo sia, e comunque le cose sono interessanti! E poi hai ragione, ci dovrebbero esserci più persone come te Jas, sai?"
"Eh beh ovvio, sono fantastico. Mi sembra giusto." Ci mettiamo a ridere.

"A parte tutto, grazie davvero, sono contento che tu pensi questo di me, al momento la mia autostima effettivamente non è altissima, poi c'è Jasmin che invece è un tesoro e mi aiuta tanto, infatti la amo con tutto me stesso, ma mi fa piacere che non sia l'unica a crederlo. Mi porta sempre di più a pensare che non sia davvero un incapace."
"Un incapace? Te? Ma chi te lo dice? Lo sai che non è così vero?"
"Beh ecco...è mio padre. Ogni volta mi sento malissimo quando mi parla così. Mi sento come se sbagliassi sempre. Che non ne faccio una giusta. E poi non è mai veramente presente. Si dimentica quello che gli dico e poi sono io quello che non si spiega bene. Mi da fastidio sinceramente.."
"Eh capisco... mi dispiace...magari ultimamente William avrà la testa impegnata. Tra tutto quello che sta succedendo... "
"Magari hai ragione, perché non è sempre così, forse è tormentato da qualcosa o comunque è strano."
E all'improvviso quando disse la parola "tormentato" mi venne in mente quella telefonata. Pensai che la cosa fosse collegata.
"Potrebbe effettivamente, perché non gliene parli?"
"Perché magari....boh...ho paura."
"Eh di cosa?"
"Che mi possa dire che è solo nella mia testa, o cose del genere. O se andiamo a litigare.."
"Ma magari invece gli fa piacere che tu sia sincero con lui, che gli dici quando ti fa stare bene o male una determinata cosa, non pensi?"
"Forse hai ragione...magari andrò a parlargli."
Lo vidi fermo a pensare e poi dopo 3 minuti mi sorrise e mi ringraziò ed entrò in casa deciso a farlo subito.

~ spazio per il lettore ~
E siamo arrivati anche a questo capitolo!
Secondo voi Jasper andrà a parlargli a William? Riuscirà? Che cosa si diranno? William come reagirà?
Vi aspetto nei commenti!

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