Capitolo 12

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Leonardo

La raggiunsi subito.
"Hai sempre avuto questo rapporto con tuo padre?"
"No...inizialmente eravamo felici. Ma poi lui iniziò ad avere problemi di gelosia al lavoro. Iniziò ad arrabbiarsi tanto...fino a...ma perché te ne sto parlando? Che stupida. Lascia stare."
Mi prese il braccio e mi tirò a sé.
"No. Ora tu finisci quel cazzo di frase." Poi mi accarezzó la guancia.
"Non voglio che soffri così..." continuò dicendo.
Io sorrisi.

"Dicevo...che come potrai immaginare lui se si incazza arriva ad usare le mani."
"O cazzo... e ti ha alzato le mani? "
"Si. Non solo una volta. Ma anche su mia mamma. Era riuscito ad andare in carcere. Ma poi è uscito. Dovrebbe rientrarci, cazzo. "
"Dio...mi dispiace..."

"O merda! Era lui che ti ha ridotto così? E che ti ha detto tutte quelle cose..."
"Si. Diciamo che se ti paragonano ad un errore da cancellare o ad una formica da calpestare non è bello."
"Ma io lo uccido. Come cazzo osa. Che bastardo."
"Si vero. Ma cosa possiamo farci no...? Però non deve più avvicinarsi a te principessa."
"Principessa? Non ti stuferai mai di chiamarmi così eh?"
"Mai. E poi ti sei vista?"
"In che senso scusa?"

"Sei una dea."
"Ma che dici...perché ti aspetti che ti risponda "pure tu" e lo sei, una divinità greca eh. Sei proprio il principe sul pisello più bello mai visto sai?"
"Che stronza mamma mia. Tanto lo so che sono il migliore eh."
"Che modesto che sei. "
"Sempre. Ti ci dovrai abituare."
"Nono. Sei tu che ti ci dovrai abituare al fatto di girarmi intorno. E quindi di avermi nella tua vita e tu nella mia." Sorridiamo contemporaneamente.
"Mi sa che potrebbe non dispiacermi principessa sai?
Ma non so ancora se sia una buona idea."
"Perché dici così?"

"Perché principessa io non sono il principe azzurro della storia. Sono il cattivo."
"Si ed io sono il mago Merlino."
"Non sto scherzando eh."
"Nemmeno io. Infatti pensavo di dirtelo subito, ma non trovavo occasioni."
"Sei proprio cretina eh."
"Pure tu. Anzi tu di più davvero."
"Ma come osi eh?" Mi avvicinai e le feci il solletico facendola ridere ancora.
"Eiii! Sei proprio uno scemo eh."
"Si uno scemo che ti fa ridere. E ora principessa voglio una ricompensa."
"Ah sì hai ragione!" Mi diede un colpo sulla spalla e scappò via ridendo."
"Ma che cazzo? Come osi!" La rincorro e la prendo subito circondandole la vita con le braccia da dietro.
"Stronzo eh."
"Io? Sei tu che mi hai dato quella botta."
Lei sbuffa. Ma poi si mise a ridere.

"Come hai fatto?"
"Fatto cosa principessa?"
"A farmi passare l'attacco di panico. Ad essere lì presente in quel momento. A convincermi nell'uscire con qualcuno  in un momento così buio, a farmi ridere."
"La verità? È che sono Batman. Ecco spiegato tutto."
"Ah beh giusto. Se io sono mago Merlino tu sei Batman. Mi sembra giusto."
"Vabbè a parte gli scherzi. Ero lì perché stavo passando di fronte camera tua per andare di sotto dagli altri, sento un rumore ed entro. E poi il resto non lo so..ma non voglio che ci soffri e non voglio più quel rompiballe tra le palle."
"Anche io. Non ne posso più di lui. Non so come faremo."

"Non possiamo dargli i soldi e basta dici?"
"No Leonardo. Tanto sé questa volta sono 20.000 la prossima volta saranno di più. È uguale alla terza volta. Sarà qualcosa di infinito."
"Allora no. Ma voglio incastrarlo. E rendere un no definitivo a sta cosa. Sono stufo. "
"Anche io ti giuro. E ho paura. Non voglio più avercela."
"Non preoccuparti...riusciremo a cavarcela."
" lo spero..."
"Ti va se andiamo a prendere qualcosa da bere?" Le proposi.
"Va bene dai ci sta." 
Detto ciò ci avviammo nel primo bar libero. Prendemmo solo tre birre, e poi ci metto fuori dal bar sul retro. Ci appoggiammo sul muretto.

"Senti Leo. Ho parlato tutto il tempo di me...te mi vuoi raccontare qualcosa..?"
"Che vuoi sapere principessa?"
"Qualsiasi cosa che parli del vero Leonardo."
"Beh...prima cosa...è che non credo più alla famiglia come hai potuto vedere."
"Perché?"
"Per il mio passato. Non riesco a credere alle cazzate sulla famiglia."
"Cazzate? E di che passato parli?"
"Ma gli affari tuoi?" Poi mi sono reso conto di aver esagerato, solo per paura di farla allontanare.
"Scusami... è che non ne vado fiero."
"Se mi dai l'opportunità di ascoltarti magari..."
"Io...non vivevo prima con Jasper, Cloe e Will. Abitavo con una donna...ed un uomo....che ci veniva a far visita....quella donna si chiama Dalia. E lui...era Aron...
Mia madre...stava con Aron. Lei era ricca. E lui ne approfittava soprattutto per lo status economico. Aron non mi sopportava. Me ne diceva sempre di tutti i colori. E per mia madre...beh lei era tanto assente. Pensava a se stessa sempre. Poi Aron le soffiò di colpo tutti i soldi e la casa. Ci ritrovammo ad abitare in una casa abbandonata. Lei alla fine decise di suicidarsi. Poi mi ha trovato William mentre tornava dal lavoro. Che decise di dover dare una pulita alla sua auto. Io cercavo di guadagnare in nero qualcosa e lui dal mio viso capisse tante cose. Poi mi adottò."

"Come dici? Aron tradiva mia madre? Che pezzo di merda. E poi...se prima abitavi con loro e ti trattavano così...e lei si è suicidata..? E sei stato pure tu adottato...?"
"Su Aron purtroppo si, tradiva Cassandra. Loro mi trattavano così...si. E lei si è suicidata... e che significa <pure tu>?"
"Anche io sono stata adottata."
"Prima abitavo a casa di una famiglia povera. Ma che la mia mamma biologica è rimasta incinta per sbaglio. Non voleva un bambino. Ma almeno ha avuto la decenza di farmi nascere e di lasciarmi per strada. Poi Cassandra mi vide e mi prese con sé, adottandomi."
"Dio...mi dispiace...alla fine non siamo poi così diversi mi sa."
"Vero."

"Vabbè...andiamo a casa ti va?" Mi propose.
"Va bene dai." Le risposi.
Ci avviamo a casa e poi ci salutiamo ed ognuno nelle proprie stanze a dormire.
Io ci misi un'oretta buona ad addormentarmi.
Ma poi riuscii ad abbandonarmi ad un sonno profondo.

E se gli altri avessero ragione? Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora