Capitolo 10

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Leonardo

Quella sera andai a letto ma mi riuscii ad addormentare solo dopo due ore.
Avevo in testa la chiamata di Aron. Ovviamente penso che lui abbia ragione con le cose che ha detto su di me. 
Ma poi ricordo della chiacchierata con Jas. Del fatto che mi sono aperto.

Ma che mi prende? Io che mi apro? Con mio fratello poi?
Fratello...ho pensato davvero a questa parola per esprimermi? Allora....alla fine non ho totalmente sbagliato magari. E le sue parole sono state cose belle e profonde nei miei riguardi...

E poi quel coglione di Elia, il mio compagno di classe, che subito mi ha giudicato senza conoscere la verità. Tutti fanno così. Tranne Jasper e sembra anche Emily.

Su Emily è difficile dire cosa penso veramente.
Che è una ragazza che da quando è arrivata mi ha stregato anche l'anima per la sua bellezza. E quando ho notato che c'era un'energia intensa tra noi ho pensato che volesse fare come tutte. Prendermi, usarmi per una scopata, e basta. Perché per tutte le ragazze io sono quello bello. E come darle torto per questa etichetta. Ma dopo un po' stanca. Ed io mi sono ormai stufato. .

Ed Emily, nonostante le continue provocazioni non molla. E sembra avermi già letto dentro. Ma chissà se sono solo tutte parole quelle che dice. Magari scapperebbe via a gambe levate se le raccontassi tutta la verità sulla mia storia.

Beh sicuramente passerà del tempo, nel frattempo ci penserò se racconterò e qualcosa o meno.
Dopotutto non voglio più soffrire. Forse devo smettere di confidarmi, ma così mi sentirò ancora più solo. Che forse è la cosa più brutta che una persona può provare. Soprattutto nei momenti no.
Ma non devo passare oltre. Io non mi confido in generale. Non sono il bravo ragazzo.
Ormai non so più se mi sto raccontando solo una favoletta.

Ma poi mi addormentai e mi risvegliai il giorno successivo con una chiamata. Bestemmiai quando vidi chi era. Come iniziare bene le giornate. E così risposi alla chiamata.

"Dio. Che cazzo vuoi Aron?"
"E quello che ti ho detto ieri? Ci hai pensato?"
"Dio. Io non ti darò mai tutti quei soldi. Per giocare poi.
E tu continua pure a torturarmi con tutte quelle parole. Ma..non sono solo. Quindi fa il cazzo che vuoi. Io non ti ascolterò mai. E non ti darò un cazzo"
"Sbagliato Leonardo. Tu oggi alle 15 esci da casa e vai al parco. Con i soldi. E guai a te se non li avrai. O se non verrai. Tanto so dove abitate. Quindi te la farò pagare e sai che io posso."

Rabbrividii subito. E riattaccai all'istante. Dovevo andarci oggi. Assolutamente. Ma non gli darò mai i soldi. Andrò a parlarci e lo farò smettere.

Mi feci così una doccia. Evitai la colazione e per pranzo mangiai, prima degli altri, solo della frutta. Avevo lo stomaco chiuso. Ed ero in ansia per le 15.
Anche se in generale, non mangio mai tanto. Preferisco fare boxe o concentrarmi sullo sport. Invece che ingrassare. Ma ultimamente mi sento talmente a terra, che mi chiedo pure se ci siamo un motivo anche per mangiare.
Ma poi bussó alla porta della mia stanza William.

"Entra."
"Tutto bene Leo...?"
"Sisi, perché?" Feci finta di non capire.
"Lo sai perché. Oggi non hai mangiato nulla poi..."
William dopotutto mi voleva davvero bene...
"Si sto bene, ho solo dei pensieri nella testa, ma tutto bene Will."
"Dei pensieri che vuoi condividere?"
"Non voglio farti preoccupare. Me la gestisco da solo."
"Il punto è non che non sai gestirla, quello immagino di sì perché sei forte. Ma che non sei solo. Che ci sono persone che ti vogliono bene. E che quindi si preoccupano a prescindere."
Sorrisi. Ma mi ricomposi subito.
"Grazie, lo apprezzo...un giorno te ne parlerò.. ora devo prepararmi per uscire..." sperai che non mi facesse domande. Ma non feci nemmeno in tempo a pensarlo:
"Si, ma dove vai? Con chi?"
"Vuoi anche sapere come? E quando? O il numero civico?"
" Che schifo Leo! Non ci credo che vai a fare quello..."
"Ma che....non lo vado veramente a fare... vado a correre, ne ho bisogno."
"Allora va bene...non preoccuparti. Ma quando torni a casa fa merenda ti prego. Devi riprendere le energie."
Sorrisi. Quanto mi servivano quelle parole... cosa darei per un abbraccio...
"Va bene, sarà fatto dopo capo. Ora mi devo preparare però..."
"Va bene, ti saluto allora.." e mi diede una pacca sulla spalla ed uscii dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.

E se gli altri avessero ragione? Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora