Capitolo 17

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Emily

Stiamo per entrare. Ho il cuore a mille. Non sapevo come dirlo a mia mamma. Non immaginavo nulla.
Ma tanto lo avrei scoperto a momenti .
Ci avviamo verso il salotto. William e mia madre stavano guardando la tv. Ci avviciniamo.

"Scusate, possiamo parlare?"
"Ma certo, che domande." Dice mia mamma dicendoci di accomodarci vicino a loro.
"Ecco.... Io e Leonardo sappiamo."
Sbiancano. William è il primo ad iniziare a parlare.
"Di che parlate?"
"Parlo di uno che sapevo fosse in carcere e che invece guarda caso è appena uscito e si diverte a minacciarci ed a torturarci psicologicamente e fisicamente e che ci sta continuamente ricattando. Bello venirlo a sapere da altri e non da voi. Capisco il motivo, ma come ci dobbiamo sentire noi? Ah perché so letteralmente tutto su Aron. Non dovete nemmeno spiegarmi ciò."
"Dio...tesoro...mi dispiace...che lo sei venuta a sapere così dal nulla... Scusa... ma pensavamo di riuscire a gestire la cosa...non volevo farti preoccupare, perché so quante ne hai dovute passare a causa sua. Non te lo meritavi. Ma in generale noi due e la nostra famiglia. Se ti avessi avvisato ti saresti allarmata. O andata nel panico..magari non dormivi la notte...e volevo evitarlo...volevo evitarti un'altra sofferenza. Mi dispiace amore...."
"Mamma..." la abbraccio forte.
"Poi hai detto che vi sta torturando e minacciando?" Continua mia mamma.
"Esatto..."
"Ora spiegateci vi prego."
"Ha iniziato con me...ha iniziato col chiamarmi e dirmi cose terribili fino ad arrivare a chiedermi di incontrarci...mi ha preso a botte e poteva andare oltre...poi mi ha trovato Emily...mi ha medicato con cura. E poi ha iniziato a chiamare lei..." disse Leonardo.
"Ho avuto un attacco di panico, perché non ne avevo idea che fosse lui. Ma Leonardo mi ha aiutato..."
"Ora facciamo così. Niente più segreti. Possiamo farcela solo se stiamo uniti" disse mia madre.
"Ha detto che se entro tre giorni, non gli diamo i soldi ci saranno conseguenze. " dissi tutto d'un fiato.
"Sappiamo già che cosa dobbiamo fare allora. Chiamare la polizia" Disse mia mamma.
"Ma se chiamasse degli amici mafiosi? Come faremo?" Dissi io prontamente.
"Dobbiamo rischiare." Dice William.
"Ha ragione William, ragazzi. Faremo così. Andiamo domani. Ma andremo tutti insieme che siamo tutti testimoni."
"Io ho delle registrazioni."
"Leonardo sei un genio!" Saranno sufficienti speriamo." Dice William.
"Lo saranno..." dice Cassandra.
Sorrisi. Avevo un'ansia che mi portava via...a causa di tutte quelle cose che stavano capitando, ma poi mi venne in mente un altro tema di cui parlare.
"Ma quindi.... Io e Leonardo siamo veramente fratellastri?"

Vedo William agitarsi, ma annuisce solo.
Sapevo che ci stava nascondendo qualcosa o non si sarebbe agitato.

Poi rimaniamo sul divano a vedere la tv insieme fino al salutare Cloe che usciva. Era elegantissima. Chissà perché. Poi mia mamma e William si alzano e vanno in camera per dormire un po'.
Comunque non feci in tempo a pensare ad altro che mi arriva un messaggio di Aron.

"Tra pochi giorni sarai tu a portarmi quei soldi. Se non succederà ci saranno conseguenze. Punterò su di te principalmente. Ma vedrai."
Sgrano gli occhi impaurita e Leonardo lo nota.
"Tutto bene?" Mi chiese.
Gli mostro il telefono e lui sbianca.
"Farò in modo che non ti sfiori e che non tocchi nessuno qua."
Sorrido.
"Lo spero.."
"Sarà così. Te lo assicuro."
"Grazie..."
"Non ringraziarmi. Ma sarà così, fidati di me."
"Si, okay, speriamo bene. Comunque grazie. Mi hai dato la forza di aprirmi oggi e di affrontare questo discorso."
"Tu sei già forte di tuo. Questo ti ha solo aiutato leggermente a venire fuori. Ma tu hai già tutto per potercela fare."
"Poeta, mi piace."
"Si? E anche scemo sai?" Inizia a farmi il solletico.
"Eiii così non valeee! Noooo!" Rido come una matta.
"Eddaiii, aiutooo" ridiamo insieme. Ma lo avevo vicinissimo. Non sapevo che pensare. Avevo le sue labbra vicino alle mie. Ne potevo sentire l'odore. In quel momento ebbi una strana...voglia o impulso.

"Ma che stavo pensando? Forza Emily, non puoi pensare così su. " mi dissi tra me e me.
Ma poi diventai rossa e per non farglielo notare gli dissi che ero stanca e che quindi volevo andare a letto, lo salutai e mi avviai in camera, mi preparo per andare a letto e mettermi il mio solito pigiama, con i pantaloncini neri con gli orsetti e una canotta sopra nera con un mega orsetto sopra disegnato. Ne andavo troppo fiera. Mi strucco.
Poi mi metto sul letto.
Avevo ancora il suo profumo addosso.
"Ma come potevo pensare certe cose? Io? Con lui? Ma che!"
Ma non riesco a smettere di pensarlo. Mi giro e rigiro tra le coperte fino a quando sentí sbattere una porta e i passi svelti di una persona che scese le scale di fretta e furia e uscì di casa. Io allora uscí dalla mia camera e corro di fuori e vidi Leonardo allontanarsi e lo seguo.

"Leonardo! Fermati!"
"Vattene via." Continua a correre. Io nonostante quelle parole gli vado davanti.
"Io non mi muovo. Non mi fermo. Non mi allontano. Tu puoi fare quanto vuoi il coglione. Ma non me ne vado. Ne ora ne mai. Non sei mio fratello. Non so cosa tu sia. Ma una cosa è certa. Non voglio perdere anche te.
Quindi fa il cazzo che vuoi. Ma non mi arrendo."
Lo vedo con gli occhi lucidi, ma sempre serio. Stringe le mani in un pugno, ma subito dopo lo vedo calmarsi e abbassa lo sguardo.
"Scusami... il punto è che ora non sono piacevole. Penso di non avere il controllo. Ma non voglio perderlo davanti a te."
"Non lo perderai. Tu hai una forza immensa. Non dico quella fisica. Io parlo qui." Gli indico il cuore. Poi continuo.
"Qualsiasi cosa sia. Non è colpa tua. Certe cose se accadono vuol dire che devono accadere. La differenza però è il modo in cui superi queste cose.
Fino ad ora le hai affrontate con alcol, litigi, combattimenti, donne. Ma così non risolvi nulla. E non puoi fare così. Non puoi continuare. Perché? Perché ci sono io. Beh anche William, Jasper, Cloe e avrai degli amici. Hai tutta la nostra famiglia. "

"Si ma preferisco soffrire in solitudine che creare dolore o peggio ancora, pena.
E poi per quanto vorrei, principessa non puoi risolvermi i problemi. "
"Che ne sai tu eh? Del dolore degli altri o cosa sarebbe meglio per gli altri? Chi ti ha detto che quello che si prova per te sia pena? E non puoi sapere se non posso aiutarti o meno se non mi parli. O pensi che io non abbia ragione eh?"
"So che se io soffro, non voglio far soffrire le persone a cui tengo. Perché alla fine mi sono affezionato a voi dato che siete l'unica famiglia che ho. E tu che sei esperta principessa, cosa provi allora eh? Mi vuoi far credere che non sia pena?"
"Saremo anche l'unica e non devi trascurarla. Io non so com'eri prima di aver conosciuto William e tutti gli altri. Non so cosa ti hanno messo in quella testolina. Ma ti garantisco principe sul pisello che nella famiglia non esiste il sentimento della pena. Dell'inferiorità, o del giudizio. Non si picchia. E la parola d'ordine è affetto o amore.
Cosa provo io? Sicuro non pena. Penso che tu abbia tanti di quei talenti e valori che nemmeno te ne rendi conto. E quando ti mostri a me vulnerabile mi rendi solo che felice. Non per denigrarti. Per far uscire quel bel ragazzo e forte che conosco."
Lo vedo indeciso sulla risposta. Penso che non sia abituato a questi ragionamenti. Ma si abituerà presto.
Io voglio che nessuno perda il proprio equilibrio.

~spazio per il lettore~
EHEHEH ED ECCOMI QUAAA

Prima di tutto, come stateee??
Spero tutto benee🫶🏼🫶🏼🫶🏼
Intanto vi ho condiviso questa perla✨✨
Fatemi sapere che ne pensate👀💃🩷

E se gli altri avessero ragione? Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora