Capitolo 16

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Cloe

Stamattina stavo ancora dormendo, venni svegliata dallo squillo del telefono. Appena lessi il nome "Lucas" mi venne da sorridere e risposi.

"Heyla."
"Buongiorno anche a te, stellina."
Al nome stellina sorrisi come una bambina.
"Scusa la voce, ma mi sono svegliata ora..."
"Non preoccuparti, sinceramente sono ancora a letto pure io, ma avevo voglia di chiamarti, e così ho fatto.
Comunque stasera ti vengo a prendere. Ti porto a cena fuori. Che ne dici?"
"Beh, dico che si può provare. Posso sapere dove andiamo?"
"È una sorpresa. Non te lo dico!"
"Ah si?"
"Eh sì. Al massimo potrei concederti di vendicarti stasera."
"Potrei prenderti in parola sai?"
"Lo sai che non mi fai paura vero?"
"Dovresti Lucas." Ci mettiamo a ridere.
"Vabbè stellina. Ti passo a prendere alle 19, okay?"
"Va bene. Ma perché mi chiami così?"
"Non ti piace?"
"No, lo adoro. Ma sono curiosa di sapere perché."
"Lo capirai stasera. Stellina."
Sorrisi ancora come una scema.
"Mamma mia quanto mistero signor fascino."
"Signor fascino?"
"Visto che tu mi chiami stellina, ti serviva un nomignolo anche a te. Non montarti la testa eh. È solo un nomignolo."
"Nono, non mi monto la testa. Cloe che mi da un nomignolo. Nono hai ragione."
Ridemmo entrambi.
"Che spiritoso."
"No, preferisco signor fascino."
"Allora ti chiamerò così. Il ... miglior signor fascino!"
"Che onore. Comunque a dopo stellina."
"A dopo signor fascino."

Riattaccai. Non so. Avevo una sensazione strana. Mi sentivo più viva. Più felice. E per una volta non penso agli altri. A come voglio che mi vedano o trovino. Da tutte le mie routine mentali e fisiche. Con lui mi sento così. Non so cosa prova, ma voglio scoprirlo.

Così mi alzai, mi preparai in fretta e furia, pranzai poco peró, ma per una volta non per sembrare più magra, o secondo la mia immagine di "perfezione". Perché mi volevo tenere spazio per la sera. Perché non riuscivo a smettere di pensare a lui. E ridevo. E non mi resi conto che mi si avvicinò Jasper fissandomi poi sentii la sua voce.

"Ma Cloe con quel sorriso?"
"Emh? Quale sorriso?" Dissi ricomponendomi.
"Quello lì." Sorrise.
"No nulla. Stasera esco, Lucas mi ha chiesto di vederci."
"Lucas? Cloe Kelly Collins che esce con un ragazzo e che potrebbe interessarle una persona che non sia se stessa? Allora sposalo. Ora. Subito."
Sorrisi alla sua battuta.
"Stronzo. Comunque siamo solo amici."
"Certo e mio nonno è stato imperatore. "
"Scemo. Io dico sul serio."
"Sisi anche io."
Sospiro e rido.
"E questo Lucas chi sarebbe?"
"Un mio compagno di classe."
"Ah però! Qui Cloe fa conquiste."
"Le faccio sempre io. Ma qui forse abbiamo qualcosa di molto più valore. E non per la quantità. Ma per la qualità. "
"Mamma mia. Filosofa? Non lo sapevo eh!"
"Lo sono sempre stata! Adesso ancora di più!"
"Ah quindi sta portando qualcosa di positivo questo ragazzo."
"Eh sì. E nemmeno poco."
"Sono felice per te . Te lo meriti."
"Grazie Jas."

E sorrisi, ma poi ritornai in camera ad ascoltarmi la musica fino poi a prepararmi per la cena.
Mi feci la doccia, mi misi una minigonna nera ed un top elegante lilla. E delle ballerine. Poi mi feci i boccoli, un po' di mascara, un gloss trasparente e un po' di profumo.
Sentii poi un suo messaggio dicendo che era arrivato. Poi presi la borsetta e salutai tutti e scesi le scale di fuori e gli andai incontro. Lui era venuto in bici.

"Ma salve stellina." Disse rimanendo incantato a guardarmi. Cosa che provocò il mio effetto "guanciotte rosse".
"Grazie signor fascino. Anche lei devo ammettere...tanta roba."

Lui sorrise e mi fece cenno di sedermi davanti a lui. Io avevo un po' di paura di cadere. Ma appena provai a sedermi lui mi circondó con le braccia e mi fece sentire protetta. Al sicuro. A mio agio. E quindi inizió ad andare.

Prima pazzia fatta. Prima cosa nuova fatta. La spuntiamo dalla lista. Essere veramente felice dopo tanto tempo fatto.
Non sto nella pelle. Poi mi fece alzare, parcheggia e poi entriamo in un bel ristorante. Chiediamo il tavolo e ci sediamo. Era sul terrazzo. Eravamo circondati da bellissimi fiori. Era una cena a lume di candela. E prima di sedersi lui mi diede una rosa rossa.

E se gli altri avessero ragione? Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora