Capitolo 8

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"Harry! Svegliati dobbiamo andare allo studio tra meno di un'ora"

Nessuna risposta. Entrai in camera cercando di non far rumore e mi ritrovai davanti una scena dolcissima: Harry che dormiva a pancia in giù arrotolato tra le coperte, mi avvicinai e mi inginocchiai all'altezza del letto.

"Haz svegliati" dissi dandogli un bacio sulla guancia.

"Se per svegliarmi continuerai a chiamarmi Haz e a darmi baci allora dormirò ancora un pochino"

"Dai stupido o farò tardi" ridacchiai.

Si alzò svogliato dal letto e infilò la prima maglietta che gli capitò tra le mani. Finalmente dopo quaranta minuti eravamo in auto pronti a partire.

"Aspetta! Aspetta Harry!"

"Cosa c'è?"

"Ho dimenticato la cartella sul tavolo"

Mi slacciai velocemente la cintura e corsi su per le scale, una volta recuperato tutto l'occorrente ritornai dal riccio.

"Possiamo partire?"

"Sì autista"

"Autista eh?" disse con tono divertito mentre usciva dal vialetto.

"Autista e accompagnatore di ecografie"

Sorrise e sfrecció sulla strada.

[...]

"Ecco, dovrebbe essere quello" dissi indicando un enorme edificio bianco.

"Perfetto, siamo arrivati allora"

Scendemmo e entrammo.

"Salve ha un appuntamento?" mi chiese gentilmente la ragazza dietro allo sportello accoglienza.

"Sì, Tomlinson. Megan Tomlinson"

"Eccola, trovata. Il dottor Robinson è in fondo al corridoio, ultima porta a destra"

"Grazie" ringraziai la ragazza e dopo aver raccolto la borsa e i vari documenti feci cenno a Harry di seguirmi.

Arriviamo in fondo al corridoio e ci sedemmo su quelle che erano delle tipiche sedie blu da ospedale. Nella sala d'attesa eravamo presenti soltanto noi due e altre tre coppie.
La prima sembrava abbastanza su di età e entrambi mi rivolsero un sorriso caloroso per poi tornare a osservare i documenti che aveva in mano la donna, la seconda coppia invece se ne stava in disparte in un angolino a parlare per conto loro. Gli altri due ragazzi, che erano esattamente seduti di fronte a noi, stavano sfogliando una rivista per neonati.
Come mi sedetti la ragazza afferrò la mano del ragazzo al suo fianco e se la porto sul grembo.

"Lo senti?" chiese sorridendo la ragazza.

Il ragazzo si avvicinò al pancione e lo baciò. In quel momento vidi una famiglia felice, cosa che io non avrei mai potuto avere e questo mi fece sentire leggermente in colpa e a disagio per aver permesso ad Harry di venire.
Il ragazzo si tolse dal pancione e riuscii vedere dei piccoli sussultii provenire da esso.

Mi girai verso Harry e incantata sussurrai: "Voglio toccarla"

"Cosa? Meg sei matta?"

Non lo ascoltai e chiesi subito: "Scasami, p-posso sentire?"

"Oh ma certo" rispose gentilmente la ragazza.

Posizionai la mano e sentii dei piccoli movimenti provenire dall'interno dell'addome della ragazza.

"Wow è bellissimo"

"Già, lo chiameremo Nicholas"

"È un nome bellissimo" esclamai allegra.

Harry guardava esterrefatto la scena.

"Sono alla 35° settimana, praticamente agli sgoccioli. Tu invece?"

"Oh io sono appena entrata nel secondo mese"

Le sorrisi e accarezzai la mia pancia.

"Comunque piacere, io sono Sophia e lui è il mio ragazzo Liam"

"Io sono Megan" la ragazza guardò nella direzione di Harry il quale rimaneva in silezio, soltanto quando gli diedi una gomitata disse: "Io sono Harry"

"Immagino sia il primo figlio anche per voi, come avete preso la faccenda?" chiese Liam guardando prima me e poi il riccio al mio fianco.

"Oh noi non stiamo ins-"

Non feci in tempo a finire che subito Sophia disse:

"Bhe è normale all'inizio non accettarlo, non penso sia stata un scelta voluta, quanti anni avete?"

"Io 19 e Harry 21, ma lui non è il pad-"

"Oh bhe noi ne abbiamo 24 ed è stato strano lo stesso, quindi possiamo capirvi"

"Ma io e Harry non-"

"Signorina Tomlinson" sentimmo chiamare dalla porta del dottore.

"Megan dobbiamo entrare" mi avvertì Harry.

Annuii e salutai Sophia e Liam.

Entrai nello studio seguita da Harry.

"Salve Megan, come sta?"

"Bene dottore, molto meglio dell'ultima volta"

Guardò verso Harry e indicandolo chiese: "È lui il padre del bambino?"

"No, è un mio... amico" dissi in imbarazzo.

"Oh capisco. Bene Megan, stenditi pure sul lettino"

Feci come mi era stato detto mentre il dottore finiva di compilare la mia cartella.

"Pronti a vedere il bambino?" disse il dott. Robinson avvicinandosi a me.

Mi spalmò il gel sulla pancia e prese tutto l'occorrente per eseguire l'ecografia.
Sullo schermo comparvero delle macchioline nere e grigie e capii che una di quelle era il mio bambino.

"Giovanotto, avvicinati pure" disse il dottore ad Harry, il quale, non me ne ero nemmeno accorta, stava allungando il collo come una giraffa per vedere lo schermo.

Harry si alzò leggermente imbarazzato e si sedette sulla sedia a fianco al lettino.

"Eccolo qua" disse allegro il dottore.

Guardai lo schermo e vidi una macchiolina muoversi.
Sorrisi e lasciai andare una lacrima. Inaspettatamente Harry mi prese la mano e me la strinse come per darmi forza. Anche lui sorrideva guardando lo schermo e mi ritrovai a pensare: e se non ci fossimo mai lasciati?

Il dottore impiegò una buona mezz'ora per compilare la cartella. Il bambino era sano e al momento la gravidanza procedeva bene.

Eravamo in macchina quando Harry mi disse:

"Mi sono sentito strano"

Corrugai la fronte: "Strano?"

"Sì, ho sentito come se- Ah lasciamo perdere"

"No Harry dimmelo"

Si voltò verso di me e mi guardò dritto negli occhi.

"E va bene...ho sentito come se il bambino fosse mio"

Non dissi nulla, non sapevo cosa dire. Passammo il resto del viaggio in silenzio, Harry con lo sguardo fisso sulla strada davanti a sé e io con la testa appoggiata al finestrino. Una volta arrivati entrammo in casa, mi diressi subito in camera ma prima di chiudere la porta dissi rivolta ad Harry:

"Vorrei davvero tanto che fosse tuo figlio"

Over Again [h.s] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora