Capitolo 17

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Io e Harry eravamo in macchina diretti verso il supermercato.

"Hai preso la lista della spesa?"

Tirai fuori il pezzo di carta e glielo misi davanti agli occhi.

"Perfetto"

Parcheggiò e scendemmo.

"Vado io a prendere il carrello"

Annuii e andai verso l'entrata.
Quando anche Harry mi raggiunse entrammo.

"Iniziamo"

"Penso sarà piuttosto divertente" dissi fregandomi le mani.

"Mi preoccupi quando fai così"

Harry spinse il carrello nella prima corsia: "Prima cosa della lista: latte"

"Andiamo"

Afferrai due cartoni di latte e saltellando ritornai da Harry.

"Mh okay, poi carote"

"Carote...carote...carote...di là"

Salii davanti al carrello e iniziai a urlare: "Vai Harry spingimi!"

"Tu non sei normale, scendi da lì"

"Uffa mi stavo divertendo"

"Sì, ti stai divertendo a incasinarmi"

"Oh dai Harry non serve quella stupida lista! Prendiamo ciò che ci piace"

Harry mi guardò perplesso.

"Vedi? Lí c'è la Nutella, la Nutella ci piace perciò la mettiamo nel carrello"

"Quindi deduco che anche le patatine fritte vadano nel carrello"

"Esatto, poi oh guarda tavolette di cioccolato in offerta. Il cioccolato è utile, sono incinta, metti che abbia un calo improvviso di zuccheri..."

"Ah capisco, dobbiamo prenderlo solo perché sei incinta, non perché tu sei golosa di cioccolata giusto?" disse ridendo.

"Wow Harry sei perspicace"

"Ho imparato dalla migliore"

"Guarda là: Coca Cola. Oh anche quella è indispensabile per Emma"

"Sicura sia tutto per Emma?"

"Oh no le caramelle sono per me" esclamai mettendo due pacchetti di gelatine alla frutta nel carrello.

"Tu vuoi farmi diventare tutto ciccia e brufoli...Pensi di aver preso abbastanza cose della tua lista?"

"Mh sì dai passiamo alla tua"

Finimmo di fare la spesa, poi andammo a casa e sistemammo tutto negli armadietti. Pranzammo e ci sdraiammo sul divano a guardare la TV.

"Ehm ti va di andare a fare una passeggiata?"

"Mh mh dove andiamo?"

"Non so, un po' in giro"

"Come ai vecchi tempi?"

"Magari un po' più tranquilli eh?"

"Sarà meglio"

Mi preparai e e un quarto d'ora dopo eravamo già per le vie di Londra.

"Ho fame"

"Guarda là! Prendiamo le frittelle"

"Oddio sì" escalmai contenta.

Addentai il primo pezzo.

"Com'è?"

"Buoniffima" dissi a bocca piena.

"Hai tutto lo zucchero sul naso"

Mi ripulii e tirai una pacca sulla spalla a Harry.

"Sei antipatico"

"Mai quanto te" mi fece la linguaccia e iniziò a correre.

Lo seguii per un po' ma poi dovetti fermarmi per il fiatone e i dolori alla pancia.

"Meg? Dove sei?"

"S-Sono qua. Sulla pa-" sbuffai "panchina"

"Oddio scusa non ricordavo ehm cioè non ho pensato che tu non puoi correre"

"Tranquillo, mica sono morta"

"Ti va di entrare in quel negozio?"

Alzai lo sguardo e vidi un negozio per bambini pieno di vestitini e accessori vari.

"Okay andiamo" mi porse la mano per aiutarmi ad alzarmi e entrammo.

"Guarda questo pigiamino a forma di Winnie The Pooh! È stupendo Harry"

Quando glielo mostrai i suoi occhi diventarono a forma di cuoricino: "Ma è bellissimo"

"Glielo prendo, sarà il mio primo regalo"

Mi sorrise e ci dirigemmo alla cassa.

Quando uscimmo andammo ad un parco e ci sdriammo nell'erba.
Harry tiró fuori il cellulare, ma fortunatamente capii prima le sue intenzioni e così nascosti la faccia nell'incavo del suo collo prima che riuscisse a scattare la foto.

"È uscita lo stesso" rise soddisfatto.

"È impossibile, mi sono girata!"

Mi mostró la foto e ammisi: "In effetti è stupenda"

"Noi siamo stupendi"

Lo guardai negli occhi per poi abbassare lo sguardo sulle sue labbra, avrei voluto tanto baciarlo ma in quel momento non potevo cedere alle mie debolezze, non ero più un'adolescente alle prese con la sua prima cotta. Anche Harry mi osservava. Furono secondi inteminabili, finché lui ruppe il silenzio.

"Mi sei davvero mancata"

"Anche tu"

Mi fece un sorriso tirato prima di chiedere: "Perché è finita?"

"I-Io-" feci una pausa e poi sospirai"-non lo so"

Su girò su un fianco.

"Mi sei mancato ogni giorno, ogni singolo giorno, credimi Harry, non è stato facile"

Iniziai a giocare con il mio braccialetto pur di non alzare lo sguardo e incrociare i suoi occhi.

"F-Forse è meglio andare Meg"

Annuii e mi alzai. Tornammo a casa e non spiaccicammo più parola per il resto della giornata.

Over Again [h.s] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora