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È sabato, e Andrea mi ha proposto di uscire con loro oggi.

Non sono tanto abituata ad uscire, andare nei locali, quindi temo di sentirmi un pesce fuor d'acqua.

Mario in questi giorni l'ho visto poco, e in quelle poche volte mi ha solo salutato ed ha tirato dritto.

Immagino con Cecilia le cose non siano andate tanto bene. Però mi sembrava indiscreto chiederglielo, così non l'ho fatto.

Mi preparo mentre attendo che Andrea passi a prendermi. Non sapevo come vestirmi, se più elegante, più casual. Ma alla fine penso di aver optato per un outfit piuttosto neutro, adatto ad ogni situazione.

Un messaggio richiama la mia attenzione e capisco di dover scendere. Raccolgo le ultime cose e mi precipito per le scale.

"Ciao Andre." Dico sorridendo e lui mi saluta stampandomi un bacio sulla guancia.

"Andiamo, già è tardi." Sale dal lato del guidatore. "Sei bellissima."

Mi sento avvampare, ed accenno un sorriso, abbastanza imbarazzato. Non sono affatto abituata ai complimenti, di nessun tipo. Non riesco nemmeno a rispondere "grazie".

In pochi minuti, arriviamo in questo locale, dove ad aspettarci fuori, c'è tutta Drilliguria. Meno che uno, Mario.

"Ciao Aurò." Mi saluta con un bacio sulla guancia Diego, e ridacchio per il solletico che mi fanno i suoi baffi.

"Ciao Diè."

Saluto anche Andrew e Alessandro, ed entriamo dentro.

"Mario?" Domando a Diego all'orecchio.

"Non so se viene, era un po' strano questi giorni." Fa spallucce. "Mi sa che è successo qualcosa con Cecilia."

Quello era scontato, ma da Diego, che è il suo coinquilino, mi aspettavo qualche informazione in più.

Rimango in silenzio e li seguo mentre raggiungono il bancone.

"Tu cosa vuoi?" Mi chiede Andrea.

"Un gin lemon."

Aspetto che chieda per entrambi, e una volta pronto prendo il drink ghiacciato dal bancone.

Non ce n'è uno tra di noi che non fumi, così ci ritroviamo tutti fuori, con un bicchiere di plastica in una mano, e la sigaretta nell'altra.

Guardo Andrea, che ha un sorrisetto sul viso, ma che non dice niente.

"Che c'è?" Gli domando con un'espressione un po' confusa.

"Niente, è che sei bella."

"Smettila." Alzo gli occhi al cielo, trattenendo un sorriso mordendomi il labbro inferiore.

Andrea poggia una mano sulla mia nuca per spingermi verso di lui, e mi bacia.

Un po' mi odio per ciò che gli sto facendo. Lo sto illudendo, gli sto facendo credere qualcosa che non potrebbe mai succedere.

Da quando sono diventata ciò che odiavo? Pensavo che l'egoismo fosse qualcosa che non mi riguardasse. Che forse ero meglio degli altri per questo, invece sono uguale a tutti.

Sento una spallata che mi fa girare, e vedo Mario sorpassarci senza dire nulla per entrare nel locale.

"Ma che ha?" Domando ad Andrea, che fa spallucce.

"Non dice niente." Osservo ancora il punto in cui è passato Mario, come se vedessi ancora la sua ombra. "Anche tu lo conosci ormai, fa lo scontroso per non dire quello che non va."

Non comunica, e lo capisco sinceramente. Siamo abituati così. Lui però ha un mezzo per parlare ed esprimersi, la musica.

Rimango ancora qualche istante senza dire nulla.

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