Mi sono svegliata in ritardo. Non so per quale motivo la sveglia non è suonata, e mi ha costretto a prepararmi in meno di cinque minuti ed arrivare a lavoro.
Per fortuna, non ho fatto più di dieci minuti di ritardo, e nessuno si è accorto di nulla.
Ultimamente mi capita di andare a dormire sempre più tardi, e di avere il sonno pesante.
Non ho mai avuto un ritmo stabile, ma per come sta diventando caotica la mia vita, non riesco proprio ad avere uno stile di vita sano.
Probabilmente avrei dormito un'altro paio d'ore, e non mi aiuta nemmeno il fatto che il mio sonno sia stato interrotto così bruscamente.
La mattina in palestra passa molto lentamente, e parecchie sono le volte in cui ho rischiato di addormentarmi sulla scrivania.
"Hai fatto le ore piccole?" Sento Mario ed alzo subito la testa.
Ha i capelli bagnati, probabilmente si è fatto una doccia negli spogliatoi.
"Non ti ho nemmeno visto entrare."
"Sono entrato durante uno dei tuoi pisolini un'oretta fa."
Accenno un sorriso imbarazzato e guardo altrove.
"Allora?"
"Allora cosa?"
"Non mi hai risposto, hai dormito poco?"
"Poco e male."
"Anch'io, per questo sono venuto qui, per riattivarmi un po'."
Io e Mario ci guardiamo, senza però nient'altro da dirci. Dopotutto per entrambi il giorno è cominciato da poco, e non è successo nulla che valesse la pena di raccontare.
"Ti va di venire a pranzo a casa? Diego non c'è, e non voglio rimanere da solo."
Non so se dovrei accettare.
"Faccio una buona pasta con il pesto."
"Beh Mario, non che ci voglia molto." Mi metto a ridere e lui alza gli occhi al cielo.
"Ti aspetto."
Si porta il borsone su una spalla.
"Porta il vino." Dice prima di uscire ed io scuoto la testa ridacchiando da sola.
Una volta finito il mio turno allora, passo prima a prendere una bottiglia di vino e poi mi incammino verso casa Molinari-Germini.
Mi guardo intorno, e stranamente è tutto in ordine e la tavola già è apparecchiata. Penso di non aver mai visto questo appartamento in questo stato.
"Sei arrivata giusto in tempo." Dice Mario, prima di mettermi davanti il piatto di pasta ancora fumante.
"Grazie." Accenno un sorriso.
Non so bene come comportarmi con lui. Mi ha fatto intendere l'altro giorno, che gli facesse piacere la mia compagnia, ma non riesco a capire fino a che punto. Poi c'è quel mancato bacio a confondermi ancora di più le idee.
Ancora non mi ha detto nulla relativamente a Cecilia, ma immagino si siano lasciati. Nemmeno Andrea mi ha saputo dire nulla, e anzi si è lamentato del fatto che Mario non parlasse più con lui, ma solo con Diego.
Non conosco le dinamiche interne al loro gruppo, ma ho provato a tranquillizzarlo dicendogli che forse, non vuole mettergli pressioni, dal momento che anche Andrea si sta preparando a chiudere un album.
Probabilmente non è la motivazione vera, ma sembra che sia bastata a calmarlo.
"Che mi racconti?" Mi domanda Mario iniziando a mangiare ed io faccio spallucce.
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MAI PIÙ
FanfictionMario e Aurora si incontrano per la prima volta in circostanze difficili. Entrambi finiti in affido a causa dei problemi in famiglia. Mentre Mario è riuscito a tornare dalla sua, Aurora continua a rimbalzare da una famiglia all'altra, senza mai trov...