<<Professoressa, Buongiorno>> si annuncia Frederyc, <<Buongiorno, oggi siamo arrivati presto>> rispondo, <<Già... Si è voluto svegliare due ore prima>> ridacchia Devany.
<<Ciao, Diadora. Ti rubo due secondi>> la fermo vedendola entrare.
<<Certamente, cosa vuoi che sappia di tanto importante?>> si esprime, <<Ti restituisco questo, è scritto davvero molto bene, l'ho letto con vero piacere>> dico.
Grande cazzata assoluta. Non mi è venuto più in mente neanche di osare a guardare quel quadernino. Quando ho letto quel titolo... Mi vengono i brividi solo a pensarci.
<<Grazie, mi fa molto contenta>> sorride e si va a sedere.
<<Kieran, tu hai ancora voglia di sederti qua?>> chiedo, <<Certo, ammirare il tuo culo da lì è tutta un'altra cosa>> ammicca, <<Fuori, non sto scherzando>> lo caccio.
<<Scusami>> sussurra e sembra dispiaciuto, <<Dai, vieni qua>> sorrido e lui si avvicina. Ma la tristezza lo avvolge ancora.
Si siede e io mi chino, come al solito.
<<Che ti prende?>> domando, <<Io volevo solo scherzare un po' con te>> dice sull'orlo di piangere. È fortunato che gli altri sono presi a parlare tra loro e non lo vedano così.
<<Senti, mi dispiace tanto. Avrei dovuto stare al gioco, scusami... Ci saranno altri momenti per scherzare>> tento e lui mi guarda, <<Non sei tu quella che si deve scusare. Cosa ne puoi. Ti ho fatto fare una figura di merda davanti a tutti>> continua ad addossarsi la colpa.
<<Lo conosci Macchiavelli?>> chiedo, <<Certo... Certo che sì>> risponde nervoso, <<Mi aiuti a esporlo? Sai, non mi ricordo tanto bene di lui>> sorrido e lui finalmente si illumina.
<<Sì... Sì, io voglio farlo... Davvero>> balbetta per la felicità, <<Poi andiamo in camera, e scherziamo quanto vuoi>> aggiungo e lui annuisce.
L'ultima cosa che voglio al mondo è vederlo triste. Non voglio che si senta dispiaciuto per uno scherzo, voglio che si senta sempre bene. Mi infonde così tanta gioia quando la prova anche lui.
<<Oh, ciao ragazzi e ragazze. Siamo quasi al completo>> annuncio.
Passo in rassegna ogni banco, e arrivo a quel banco... A quel maledetto banco in cui è sempre seduto Drystan. È vuoto... E mi dispiace così tanto.
<<Senti, Seraphine. Non è che andresti a prendermi una bottiglietta d'acqua?>> chiede Kieran, <<Certo...>> rispondo ancora assorta e ancora con lo sguardo fisso sul posto vuoto.
Mi risveglio ed esco dall'aula.
Vengo spintonata contro la parete.
<<Aspettavi forse qualcuno?>> chiede una voce. Ho dell'oro fatto a iride a un centimetro dai miei smeraldi.
<<No, Drystan. Mettiti pure l'anima in pace>> rispondo gelida. Sento il suo respiro caldo sulle mie labbra, <<A me non sembra così>> riesce a concludere.
<<Pazienza>> ringhio.
<<Ammetti che ci tieni a me>> esordisce, <<È vero, ci tengo a te>> dico. Non gli darò mai la soddisfazione di vedermi negare fino alla morte.
<<Ammeti che sei gelosa di Araenia>> mi intima.
Ecco... La mia promessa comincia a vacillare.
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