Lo spettacolo non può finire

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Morana

Qua c'è odore di manicomio.

Le opzioni sono due: o sono in manicomio e non lo so, o sono io che mi porto dietro tutto il manicomio.

La seconda è la più probabile.

Sono sclerata? Sì. Sono pazza? Decisamente. Sono malata? Probabilmente sì... Devo essere rinchiusa in manicomio? Anche.

Ma del resto... Vi vado bene così! Giusto?

Comunque, arrivati a un certo punto mi verrebbe anche da fare una cosa... Chi vuole scoprire le vicende di Seraphine da manicomio mi segua. Chi non vuole, se ne vada a fare in culo e faccia per sempre.

Bene. Sto parlando a te. Sì, proprio a te che hai deciso alla cazzo di stare a sentire... Fai due bei respiri profondi perché ce ne sono delle belle.

Di solito una persona quando gliel'hai messa bene bene in culo non ti vuole vedere neanche sotto tortura. E indovina indovinello... Kieran non ne vuole sapere di Seraphine.

Colpo basso per la coppietta. Effettivamente dovevo avvisarlo che la ragazza fa più scelte di merda che scelte sensate.

Un altro piccolissimo dettaglio... Seraphine è ricercata da un bastardo che probabilmente vuole o rapirla o ucciderla.

Detto questo... Possiamo seriamente iniziare.

Allora, siamo coscienti tutti che quando non si ha nulla da fare è dura passare il tempo. Soprattutto se il tuo palazzo è stato distrutto e tu sei stata esiliata.

Che poi mi dispiace anche per lei. Poveretta. Non era minimamente cosciente che tutte le persone che andavano a lezione da lei, erano solamente degli infami che non aspettavano altro che se ne andasse.

Weigelya

<<Prima regola: non scappare da palazzo. Seconda regola: porta rispetto alla famiglia reale. Terza regola: sei qua per servirci, non per darci altro lavoro>> snocciola Calix.

<<Per quanto vuoi ancora continuare a elencare le tue pallosissime regole?>> chiedo, <<No, era solo per regolarmi>> aggiungo.

<<Per regolare che cosa?>> chiede infastidito. <<Il tempo che devo fingere di stare ad ascoltarti>> rispondo ghignando.

<<Ricordi quando ho chiesto la tua opinione?>> chiede dubbioso. <<No>> rispondo incerta. <<Esatto... Neanche io>> mormora con fare teatrale.

<<Piccola testa bacata, impara che a comandare sono io>> dice come se stesse dando lezioni a una bambina, <<È la quarta regola, vero?>> domando come una scema. <<Già...>> ribatte con finto dispiacere.

Mi alzo infastidita dalla sedia, senza né chiedere il permesso di andarmene vado via. E neppure faccio la riverenza o saluto.

Semplicemente mi volto e vado.

<<Dove cazzo vai?>> urla inferocito, <<Dove minchia mi pare. Cazzone, impara che non mi comandi>> ribatto spavalda.

Esco velocemente dal castello e mi dirigo verso una meta a me ignota.

Sento un cavallo galoppare dietro di me e inizio a corre a perdifiato.

Leggo indicazioni, chiedo ai passanti la strada per raggiungere il mio regno. In realtà quello di Seraphine.

Imbocca una stradina così stretta che a malapena ci passo io. Mi conduce a una piazzola che è stata costruita sull'acqua e le abitazioni sono una attaccata all'altra.

Il Regno delle RoseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora