Durante Alighiero degli Alighieri

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<<Dobbiamo metterci al lavoro, se non vogliamo inscenare un sexy show davanti a tutti>> sorrido, <<No, Seraphine. Non lo faremo, stanne certa>> mi ammonisce.

<<Devi sopportare anche questo se vuoi stare con me>> lo averto, <<Quindi sei come Kieran>> commenta, <<Un po' più contenuta>> lo correggo.

<<Quindi? Che facciamo?>> chiede, <<Non lo so... Hai qualche idea? Mi sono fregata da sola>> sbuffo, <<Perché, non era in programma?>> domanda stizzito.

<<Ovviamente no. Per chi mi hai presa?>> bofonchio, <<Potremmo semplicemente leggere i versi e finirla lì>> propone, <<Nah, dobbiamo lavorare anche noi>> ribatto.

<<Seraphine, è da un po' che volevo chiedertelo. Cosa c'era scritto su quel quadernino?>> chiede, <<Nulla, solo tantissime fiabe... Un'infinità do fiabe>> ribatto come se nulla fosse.

<<Ti ho vista quel giorno. Eri pietrificata. Perché non dici le cose come stanno?>> sospira, <<Sono stata stupida a pensare che quella là sia la mia narratrice>> dico, <<Quindi ho lasciato perdere>>.

<<Che ne dici se facessimo la lezione sulle basi di quello che hanno preparato gli altri, e lo andassimo a scoprire?>> mormora, <<Così io potrei venire essere criticata, e tu intanto non hai lavorato>> traggo le mie conclusioni.

Sbuffa, <<Andiamo. La conosco a memoria la Divina Commedia, e le riflessioni sai che sono capace a farle>>.

<<Allora perché vieni a lezione?>> ribatto, <<Perché così posso vederti. Posso vederti sorride, essere gentile, posso vederti scherzare con Kieran ed essere sciolta, posso ammirare come sai insegnare e voglio sentire le tue riflessioni>> spiega lasciandomi a bocca aperta.

<<Ci sto. Andiamo per favore a risolvere i miei dubbi>> cedo e lui sorride compiaciuto.

<<Non montarti la testa>> lo avverto, <<Stare con te lo definisci un lusso?>> chiede, <<Tu non stai insieme a me>> ribatto.

<<Non per forza io, in generale>> dice, <<In generale... Dipende, sono un casino di ragazza. Ho una mente confusa, e non faccio altro che circondarmi di persone che me la confondono ancora di più>> sospiro, <<Io te la confondo?>> domanda, <<Tu mi stai facendo diventare pazza>> ribatto secca.

<<D'altro canto, stare con me significa essere una persona davvero esemplare. Una persona di cui mi fido, a cui affiderei anche una pistola e me la punterei alla testa, e avere comunque la certezza che non sparerebbe mai. Significa essere una persona che mi è concesso amare>> aggiungo.

<<Tu lo faresti con me?>> chiede, <<Cosa? La botta e via?>> butto fuori e il suo sorriso muore.

<<Ti fideresti così tanto di me?>> domanda secco, <<Drystan... Io non ti conosco. Almeno, non ti conosco da tanto tempo>> sospiro, <<Ma mi fido di te. Certo, chi non si fiderebbe?>> aggiungo con una punta di gelosia.

<<Io e Leiluna ci conosciamo dalla nascita. Dico sul serio. Non mi era simpatica all'inizio, poi ci hanno imposto di stare insieme e giocare, o parlare oppure fare cose del genere. Successivamente ha incominciato finalmente ad andarmi un po' a genio. E siamo arrivati al giorno d'oggi. Siamo amici, ma non riesco a esserlo completamente. Figurati se sono innamorato di lei>> racconta.

<<Siamo anche arrivati in aula>> dico e lui si accorge solo ora che lo siamo davvero.

<<Di solito, Diadora si porta una cartella. Potrebbe custodirlo lì il quaderno>> deduco e lui annuisce.

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