Capitolo 1

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Hidden Hills era una bellissima città della California. Una città caotica quanto tranquilla.

Era la città dove sono cresciuta e ho accettato la mia infanzia.

Quel giorno andai al supermercato per prendere un pò di roba a mia madre che decise di preparare una torta.

Lo trovavo strano, dato che mia madre faceva dolci solo quando si presentava un'occasione speciale.

Tuttavia, decisi di lasciar perdere quegli strambi pensieri. Ormai la mia vita era piena di eventi strambi o meglio, era gramita di terrore.

Feci tranquillamente la spesa, dato che sapevo che mia madre non correva pericolo in casa. Per il momento.

I miei capelli rosso velluto tinti mi ricadettero sul viso con poca eleganza mentre mi abbassavo al pavimento per recuperare le buste.

Salutai con un sorriso timido la donna di mezza età che vi era alla cassa e poi varcai le porte del negozio.

La camminata lungo casa mia fu più o meno piacevole, se non fosse stato per il fastidioso vento che vi era quel giorno.

Percorsi abbastanza pigramente il vialetto di ghiaia della mia piccola casa e poi bussai alla porta.

Mia madre aprì con le lacrime agli occhi e il trucco completamente colato.

Speravo soltanto che non fosse quello a cui stavo pensando.

Vedendo il mio viso inondato dalla paura e dal terrore, mia madre mi abbracciò e si staccò subito dopo.

Mamma:"devi andarteme tesoro, e devi portare con te Melissa."

Io:"mamma, che succede?"

Mamma:"lui, sta arrivando. Ha saputo che ieri Zayn è partito e adesso sta venendo qui."
Disse cercando di non permettere alle lacrime di interromperla.

Io:"Io non ti lascio mamma!" Urlai con le lacrime agli occhi.

Mamma:"questi sono due biglietti per Londra. Ho anticipato il tuo volo. Queste sono le cose tue e di tua sorella. Nella tua valigia ci sono i soldi che avevo conservato per le spese del college e per la scuola di Melissa."
Mi portò fuori tutta roba che elencò

Io rimasi incredula, con le lacrime che scendevano lungo le mie guancie e completamente impietrita.

Io:"mamma..." Riuscii soltanto a sussurrare non riuscendo a comporre una frase di senso compiuto. Perchè la nostra vita ne stava acquisendo ben poco.

Mamma:"io vi amo Ilaria. Amo te e Melissa. E sai che amo Zayn come se fosse davvero un figlio per me e lui lo sa bene. Dovete scappare, e vivere la vostra vita. Se mi vuoi bene figlia mia, allora ti prego, va via e vivete la vostra vita come meglio potete. Questo sarà il più bel regalo della vita per me." Disse con voce rotta e bassa.

Cercai di asciugarmi le lacrime come meglio potevo e di sembrare una persona forte, così come lei mi aveva insegnato.

Fece un piccolo sorriso fiero e poi mi catapultai tra le sue braccia.

Io:"ti voglio bene mamma."

Mamma:"anch'io tesoro, tanto."

Mamma:"dovete nascondervi. Non fatevi trovare da lui."

Proprio in quel momento sentimmo alcune urla maschili, che conoscevamo bene purtroppo e rumori di vetri andare in frantumi.

Mamma:"va! Scappa!"

Le diedi un ultimo sguardo prima di afferrare le due valigie con le ruote e i due zaini e poi scappare.

Misi i biglietti in tasca e mi diressi verso la casa della migliore amica di Melissa senza mai fermarmi. Continuavo a correre e correre con le lacrime agli occhi non volendo ascoltare ancora una volta le urla di dolore e sofferenza di mia madre e quelle di rabbia e pazzia e di quello che solo a livello genetico ritenevo mio padre.

Corsi senza mai fermarmi e più volte rischai di essere investita nel buio che giaceva ora nella mia città.

Arrivai finalmente a casa di Jane, la migliore amica di mia sorella e bussai alla porta.

Mi aprii la mamma di Jane, una donna molto alta con capelli neri e occhi scuri con una tuta eccessivamente larga indosso.

"Oh ciao Ilaria, sei venuta a prendere Melissa?"

Annuii semplicemente. Melissa e Jane si conoscevano dall'asilo e adesso avrebbero dovuto fare la prima elementare insieme. Ma non sarà possibile purtroppo.

La signora chiamò Melissa e poi la fece uscire.

"State partendo?" Chiese la voce gentile della signora.

Io:"n-no. Sto riportando alcune cose a casa di mia zia." Dissi cercando di apparire meno terrorizzata possibile.

Mi salutò cordialmente e io ricambiai.

Poi i miei occhi color cioccolato si incastrarono nei suoi azzurri.

Melissa:"perchè hai tutte queste valigie Ilary? Dove stiamo andando?" Mi chiese con la curiosità e l'innocenza che solo una bambina di cunque anni e mezzo poteva avere.

Mi chinai alla sua altezza, nonostante nessuna delle due fosse chissà quanto alta.

Io:"stiamo partendo per andare a Londra. Ricordi che dovevo frequentare il college lì insieme a Zayn?"

Melissa:"si."

Io:"bene. Tu verrai con me e inizierai la prima elementare lì."
Dissi mentre inizianvo a ritrascinarmi tutti i trolley per la strada per raggiungere il marciapiede e chiamare un taxi che ci avrebbe portate all'aereoporto.

Melissa:"cosa?! Io voglio stare con la mamma! E voglio andare a scuola con Jane!" Iniziò a protestare piagnucolando.

Io:"ascoltamo bene Melissa! Noi non possiamo stare qui! Dobbiamo andarcene! Lo capisci?!" Iniziai ad urlare piangendo anch'io.

Forse non avrei dovuto reagire così. È solo una bambina e non può capire cosa sta succedendo e quello che provo. E spero che non lo proverà mai. Lei merita qualcosa di migliore, così come ha detto mia madre.

Melissa:"perchè stai piangendo?"

Mi chinai di nuovo alla sua stessa altezza e le asciugai una lacrima che si stava confondendo nei morbidi capelli biondo scuro.

Io:"andrà tutto bene Mel. Promesso."

L'abbracciai con tutta me stessa e lei non perse tempo a ricambiare.

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Beneee!! Ed eccomi qui con una nuova storiaaa!!!

(Si lo so. Sono troppe ma vabbe.)

Ci tenevo a condividere questa idea con voi trasformandola in una storia.

Spero vi piaccia. Votate, commentate e passate alle altre mie tante storie!!

All the love!!

-Christine.


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