Capitolo 66

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La donna ritornò -con un uomo al usuo fianco- interrompendo il piccolo momento di tensione che si era creato. Anche lui era ben vestito e acconciato impeccabilmente. Il completo grigio scuro con la camicia bianca e la cravatta azurro cielo gli conferivano un portamento severo e sicuro di sè. Degno di un uomo d'affari.

L'uomo somigliava davvero tanto a Harry e a Marcel e capii immediatamente che fosse il loro padre.

Il silenzio che si creò in quella sala iniziò ad essere davvero imbarazzante e la tenzione poteva essere tagliata anche solo con un respiro.

Così, Harry prese l'iniziativa intimandomi di seguirlo mentre si alzava.

Harry:"mamma, papà, Marcel, lei è la mia ragazza, Ilaria. Ilaria, loro sono mio padre Des, mia madre Anne e mio fratello gemello Marcel." Mi indicò ognuno di loro.

Strinsi la mano a tutti e tre sorridente e loro ricambiarono.

Anne:"beh...sediamoci!" Esclamò sorridente la donna. La sua dentatura e la sua fossetta erano indenticche a quelle di Harry, e Marcel.

Des:"allora Harry...qual buon vento ti ha portato di nuovo qui dopo due anni?" Chiese duro l'uomo mentre guardava il figlio andando direttamente al punto.

Vidi Harry serrare la mascella e potei giurare che si stesse trattanendo dall'urlare in faccia a suo padre, e non solo.

Anne:"ci dispiace Harry ok? Ci dispiace di averti trattato in quel modo, di averti messo contro tuo fratello. Eravamo accecati dalla fortuna. E solo quando ti abbiamo perso, abbiamo capito di aver sbagliato con te, con tuo fratello...con tutti." Affermò la donna guardando il figlio negli occhi.

Afferrai la mano di Harry e lui me la strinse dolcemente cercando di controllare le sue emozioni impulsive, rabbia compresa.

Harry:"avreste dovuto pensarci prima." Rispose impassibile.

Harry:"avreste dovuto chiamarmi, cercarmi. E invece ve ne siete infischiati." Ringhiò a denti stretti.

Des:"calmati." Rispose severo il padre di Harry.

Gli misi l'altra mano sul ginocchio accarezzandolo per intimargli di mantenere la calma.

Sapevo che fosse difficile per lui, ma doveva rimanere tranquillo.

Harry:"ad ogni modo non siamo venuti qui per questo." Prese un bel respiro.

Vidi dai suoi occhi che non cel'avrebbe fatta a parlare senza urlargli contro. Provava troppo dolore.

Così, -con tutto il coraggio e l'educazione che possedevo- decisi di prendere io l'iniziativa.

Io:"tra nove mesi diventerete nonni, e tu zio." Sorrisi a tutti e tre mentre istintivamente mi portai una mano in grembo togliendola dal ginocchio di Harry.

Anne e Des sgranarono gli occhi e Marcel sorrise facendo spuntare le fossette. Non erano belle e perfette quanto quelle di Harry, ma erano ugualmente carine.

Harry mi strinse a se per un fianco e mi baciò una tempia ringraziandomi con lo sguardo.

Spostai lo sguardo sui suoi genitori che stavano finalmente sorridendo.

Si alzarono e mi alzai anch'io trascinando Harry.

Anne:"auguri." Sorrise la donna baciandomi le guance.

Des:"auguri." Sorrise imitando le azione di sua moglie.

Io:"grazie." Sorrisi timidamente ringraziandoli entrambi.

Des e Anne abbracciarono il figlio facendo anche lui gli auguri, ma il riccio ricambiò a mala pena.

Mi distrggeva vederlo così.

Marcel:"auguri." Ci tese la mano Marcel e sia io che Harry gliela stringemmo ringraziandolo. Anche se Harry borbottò la sua rispsota in modo inudibile.

Cercai il suo sguardo sul suo viso perso, ma non ci riuscii.

Anne:"posso offrirvi qualcosa da bere?" Ci chiese cortesemente la donna.

Harry:"no mamma. Dobbiamo andare. Ily ha una visita medica tra pochi minuti." Rispose duramente Harry.

Non battei ciglio, lo assecondai anche se la visita l'avevo domani.

Sapevo che per Harry fosse stato gia abbastanza difficile mettere piede a casa dei suoi.

Des:"aspetta Harry. Dove vivete?" Chiese il padre. E potei vedere della malinconia negli occhi di tutti.

Harry:"questo è l'indirizzo." Mormorò sfliandosi dalla tasca un foglietto di carta e porgendoglielo.

Probabilmente gia sapeva che glielo avrebbero chiesto.

Anne:"passeremo a trovarvi." Ci assicurò Anne.

Sorrisi salutandoli e poi uscimmo avvicinandoci all'auto.

Harry alzò lo sguardo e lo puntò nel mio. Era triste e arrabbiato.

Io:"non avrei mai voluto che succedesse tutto questo." Dissi prendendo il suo viso tra le mie piccole mani.

Harry:"non è colpa tua." Sospirò posando le sue mani sui miei fianchi e disegnandoci cerchi immaginari facendomi venire la pelle doca, come sempre. Il battito del mio cuore aumentò.

Io:"vedrai che col tempo di sistemerà tutto." Sussurrai cercando di rassicurarlo.

Stava per ribattere quando una voce richiamò il nome di Harry.

Ci voltammo e vedemmo che era... Marcel.

Si avvicinò a noi con gli occhi lucidi e il naso rosso. Si vedeva che stesse sul punto di piangere.

Mollai Harry e feci qualche passo indoetro quando il fratello aprii le braccia, pronto ad abbracciare il mio ragazzo.

Harry si avvicinò lentamente a lui abbracciandolo. Potei sentire entambi versare lacrime e tirare su col naso mentre si abbracciavano, probabilmenre dopo anni.

Mi commossi a quella scena così bella e significativa.

Era così bello vederli uniti...

Io sapevo cosa significava aver bisogno di un fratello. Sapevo quanto fosse importante.

Si staccarono e entrambi si asciugarono le lacrime con i palmi delle mani. Sorrisi per la loro somiglianza non solo nell'aspetto, ma anche nel carattere.

Marcel:"ricominciamo da capo, Harry?" Sorrise speranzoso.

Harry:"si." Sorrise attirandomi a se.

Infondo erano stati i loro genitori a separarli e loro non c'entravano nulla...

Desideravano solo riavere il loro rapporto da fratelli e nient'altro.

Ero così orgogliosa di Harry. Finalmente aveva messo da parte il suo orgoglio per una volta per ricavarne di meglio.

Sorrisi guardandoli ancora una volta.

Marcel:"Dio mio, ti abbiamo fatto commuovere." Mi disse e io ridacchiai -imbarazzata- guardandomi i piedi.

Harry:"si, lei è fatta così." Mi baciò una guancia Harry mentre io mi asciugavo le lacrime.

Marcel:"felicitazioni per il bambino ragazzi." Ci disse vendendo ad abbracciarci entrambi.

Ricambiammo per poi sorridergli.

Io:"Marcel, che ne dici se questa sera venissi a cena da noi?" Gli chiesi.

Harry:"si, sarebbe una buona idea." Sorrise Harry stringendomi di più al suo corpo.

Ero così felice di vederlo felice. Si vedeva che avesse bisogno di suo fratello gemello e io l'avevo capito fin dall'inizio.

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Spazio autrice:

Buon anno a tutti!!!

Spero davvero che questo 2016 sia MOLTO più positivo del 2015. Anche se alla fine diciamo sempre così all'inizio di ogni anno nuovo, RIDO.


BUON ANNO A TUTTI E FELICE 2016 SEMPRE IN SALUTE!

SHAOOOO

-Cristina



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