Capitolo 14

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ILARIA'S POV

Aprii a fatica la porta ed entrai buttando tutti i libri per terra. Non ce la facevo più a tenerli. Le mani mi facevano malissimo.

Mi lasciai scivolare lungo la poeta e mi sedetti a terra stanca di camminare con una caviglia che pulsava di dolore.

Mi guardai poi meglio il ginocchio che continuava a sanguinare macchiandomi i contorni dello strappo.

Istintivamente, delle lacrime scesero dalle mie guancie quando vidi le mie mani tutte graffiate.

Quei graffi portavano a galla troppi ricordi, troppi abusi.

Harry:"cosa cazzo ti è successo?!" Disse Harry avanzando, o meglio, corredo verso di me.

Non lo avevo visto, o non avrei mai permesso alle lacrime di scendere così. Ma ormai era fatta.

Scossi la testa e tentai di alzarmi, ma ricaddi disastrosamente per terra sentendo ancora più dolore alla caviglia. Gemetti silenziosamente a quell'impatto così fastidioso.

Harry si avvicinò cautamente a me che ero acora seduta per terra.

Fissava il mio ginocchio e poi il suo sguardo si spostò sulle mie mane che cercavo di tenere più nascoste possibili per non fargliele vedere. Se avesse visto anche il mio polso sinistro, avrebbe potuto farmi delle domande a cui sarei stata costretta a rispondere dal suo lato 'oscuro' se così vogliamo chiamarlo ed io non volevo.

Harry:"mostrami le mani."

Scossi di nuovo la tetsa.

Harry:"Mostrami. Le. Mani. Adesso!" Ringhiò a denti stretti.

Spaventata, gli mostrai le mani che lui prese delicatamente nelle sue come per volermi dimostrare che non mi avrebbe fatto del male.

Harry:"vieni." Disse freddamente lasciando andare le mie mani.

Tentai ancora di alzarmi, ma caddi nuovamente.

Harry si voltò verso di me.

Harry:"che hai che no va?" Chiese guardando il mio ginocchio.

Io:"la c-caviglia..."

Harry:"ti fidi di me?" Chiese abbassandosi alla mia altezza.

Annuii non sapendo dove volesse arrivare.

Si avvicinò a me e circondò la mia schiena e il retro delle mie ginocchia con le sue grandi braccia sollevandomi da terra.

Rimasi completamente congelata a quel contatto e iniziai a tremare come al solito.

Cercai il più possibile di non toccare il suo petto coperto dalla maglietta. In tutta risposta lui ridacchiò silenziosamente.

Tremavo ancora quando mi posò sullo spazio vuota del banco del lavandino.

Harry:"qual'è la caviglia che ti fa male?"

Io gli indicai la caviglia sinistra e lui si abbassò alla mia altezza per poi slacciarmi le scarpe e togliere il calzino. Arrotolò il mio jeans fino ai polpacci e io ririrai indietro la gamba spontaneamente a quel suo gesto anche se non aveva fatto perfettamente niente.

Io:"s-scusa." Sussurrai rimettendo la gamba al suo posto.

Iniziò a toccarmi la caviglia e oltre a tremare, gemevo anche di dolore ogni volta che lui toccava il punto dolente.

Harry:"smettila di tremare cazzo!" Disse mentre ispezionava ancora la mia caviglia.

Si alzò a prese del disinfettane, delle bende e un flaconcino contenente non so cosa.

Iniziò a tamponare con dei batuffoli di cotone il mio ginocchio versandoci su un pò di disinfettante.

Si alzò di scatto facendomi balzare.

Harry:"porcatroia lo vuoi capire che non la manima intenzione di enrrarti nelle mutande! Io non sono così! Non ti avrei toccata dal primo momento in cui mi sono accorto che non volevi! Sono le troie che accettano di farlo con me. Non io che le obbligo! Non sono un mostro!"

Io:"Harry i-io non penso che tu sia un mostro."

Harry:"e allora spiegami perchè cazzo tremi e perchè hai tutta questa fottuta paura di me!"

Io:"i-io non p-posso dirtelo."

Harry:"ti ho promesso che non ti avrei toccato, che non ti avrei mangiato ne altro! Almeno parla! Stai sempre zitta, fai quello che la gente ti dice, stai sempre con Melissa e non la lasci eespirare un minuto, hai paura di tutti i maschi tranne Zayn e non so il perchè. Insomma quali cazzo di problemi hai?"

Io:"tanti." Sussurrai tra me e me. Ma a quanto pare lui mi sentì.

Harry:"quali?"

Io:"mi dispiace Harry ma non mi va di parlarne." Dissi in un sussurro e lasciandomi cadere una lacrima che asciugo aubito. Sperai davvero che Harry non l'avesse vista.

Harry:"almeno mi dici perchè sei tornata a casa in questo stato?"

Non potevi dirgli la verità. Se lo avessi fatto chissà cosa mi avrebbero fatto domani quei tre...

Io:"ho inciampato..."

Harry:"sicura?"

Io:"sisi ho inciampato su...in...fuori sulla ghiaia."

Harry:"farò finta di crederti." Disse freddo più che mai. Ma poi...cosa gli importava di me?

Harry:"dammi le mani."

Gliele porsi e lui mi disinfettò anche quelle e poi me le fasciò.

Solo che per farlo, dovette zare le maniche delle mia felpa che io riabbassai immediatamente.

Harry mi lanciò una strana occhiataccia e poi ripetè i suoi precednti movimenti alzandomi le maniche di nuovo.

Harry:"cosa sono queste?" Chiese indicando le piccole cicatrici sul mio poslo sinistro.

Io:"niente." Tirai via la mano dalla sua.

Io:"non posso avere le mani fasciate o non riuscirò a fare niente."

Harry:"sai che ti dico? Vaffanculo. Vaffanculo tu, le tue bugie, e le tue fotute paure."

Iniziai a sentire delle urla dal piano di sotto. Erano di Melissa.

E stava spifferndo tutto ad Harry.

Oh no! Dovevo intervenire!


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