Capitolo 20

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ILARIA'S POV

Stavo camminando tranquillamente quando mi scontrai con qualcuno.

Louis:"hey Mik! Guarda un pò chi abbiamo qui!"

Michael:"oh la nana da giardino..." Ghignò.

Liam:"dacci i nostri compiti nana muoviti!"

Aprii la zip della zaino tremante e diedi i quaderni ad ognuno di loro.

Feci per andarmene ma Michael mi fermò.

Michael:"DOVE SONO I MEI CAZZO DI COMPITI EH?" Urlò visto che nei corridoi non c'era più nessuno ormai.

Tremavo dalla paura a quelle urla così assordanti. Troppe immagini stavano attraversano la mia mente, troppi incubi mi stavano ivadendo e il terrore si impossessò di me.

Michael:"E RISPONDI PUTTANA!"
Urlò ancora tirando la maniche della mia felpa. Stavo per piangere.

Io:"i-io m-mi sono addormentata."

Micheal:"io ti avevo avvertito nana da giardino. Adesso sei nei guai." Sussurrò con fare estremamente inquietante.

Poi Louis mi prese per l'altro braccio e mi trascinò di peso verso una porta.

Volevo che quel contatto cessasse, avevo paura e le lacrime si affrettarono a scedere lungo le mie guancie.

Liam:"oh guardala Mik, l'hai fatta piangere." Mi derisero tutti e tre mentre io vivevo impotente quella scena.

Non era la prima volta che mi sentivo così. Non era la prima volta che mi sarei ripromessa di cambiare. Non era la primavolta che la gente si prendeva gioco di me. Non era la prima volta che mi sentivo così impotente.

Aprirono quella porta e il ragazzo dai capelli rosso fuoco mi ci spinse dentro. Per poco non caddi.

Neanche il tempo di riprendere l'equilibrio che mi ritrovai rinchiusa lì, in quella stanzetta di pochi centimetri quadri senza finestre o condotti d'aria. C'era solo una fioca lampadina attaccata al soffitto che da un momento all'altro si sarebbe sicuramente spenta.

Il panico mi assalì quando mi accertai che effettivamente non vi erano condotti d'aria in quella stanza.

La porta non si apriva e tutti quei secchi e quelle vechie scope non contribuivano affatto a tranquillizzare il mio stato emotivo attuale.

Non ero poi così claustrofobica, ma l'aria stava iniziando a mancare lì e mi sentivo soffocare.

Io:"AIUTO!" Urlai. Azione che ripetei più volte, ma senza nessun risultato.

Sentii le mie gambe estremamente pesanti e respiravo più affannosamente di prima. Mi accasciai accanto alla porta e al mio zaino priva di forze.

Inziai a vedere tutte le figure degli oggetti presenti in quella stanza e poi la mia vista si appannò arricchita da centinaia di puntini bianchi. Poi il buio.

HARRY'S POV

Fantastico. Sono stato cacciato dalla classe di nuovo. Tutto per cosa? Per uno stupido scherzo a Niall. Fanculo.

Oh, dimenticavo che anche il biondo è stato cacciato.

Era leggermente giu.

Io:"Zayn non ha fatto la spesa?"

Scosse la testa.

Io:"i supermercati hanno chiuso?"

Scosse di nuovo la testa.

Io:"e allora perchè quella faccia?"

Niall:"Melissa mi ha battuto 4 - 0 ad una partita alla Xbox."

Scoppiai a ridere inevitabilmente. Davvero si era lasciato battere da una bambina di quasi sei anni?

Niall:"piantala! È umiliante!"

Risi ancora di più.

Niall:"vaffanculo Harry." E detto questo se ne va verso il bar del college. Si sa per consolarsi andesso si mangerà l'intero bancone dei dolci.

Vidi uscire in tutta fretta e furia Zayn dalla classe. Era completamente sbiancato, sembrava un vampiro.

Io:"hey amico!" Dissi suotendolo per le spalle.

Zayn:"Harry! Hanno portato Ilaria in ospedale!" Quasi urlò iniziando a correre per tutto il corridoio, verso il parcheggio.

Il mio corpo si mosse da solo correndo più in fretta del mio amico e fiondandomi in auto insieme a lui.

Il mio cuore sbatteva a mille contro la cassa toracica in petto.

Perchè mi sto preoccupando così tanto per lei?


ILARIA'S POV

Sentii una voce femminile e poi un rumore molto familiare ad una parte che sbatte.

Le palpebre erano pesante e non si decidevano ad aprirsi. Ma la mia buona forza di volontà mi aiutò nel mio intento.

Aprii gli occhi e la prima cosa che percepii erano le figure sfocate di alcuni oggetti tutti pressocchè di colore bianco.

Sbattei più volte le palpebre per ritrovarmi davanti a me la persona che non avrei mai pensato di vedere.

Io:"Luke..." Sussurrai con le lacrime agli occhi.

Tentai di alzarmi, ma qualcosa mi teneva incollata lì, un ago nella mia mano che faceva si che arrivasse del liquido nel mio corpo. Era un filo attaccato ad una specie di mazza enorme.
Non sono mai stata pratica con i termini delle attrezzature mediche.

Luke:"sta ferma baby, vuoi che questo coso si stacchi? L'hanno gia dovuto rimettere due volte. Non ti ricordavo così ribelle." Scherzò sorridendomi. Era diventato un ragazzo bellissimo.

Luke:"hey! So che non sarò un modello di Victoria's Secret, ma non pensavo di far addirittura piangere." Cercò di farmi ridere e riuscì nel suo intento. Quanto mi era mancato. Pensavo che non lo avrei più rivisto.

Io:"stupido! Pensavo di averti perso." Piansi.

Luke:"e invece sono qui. Pronto a farti perdere l'ennesima partita a Monopoly." Sorrise.

Io sorrisi e piansi ancora di più di gioia. Volevo abbracciarlo ma questo coso me lo impediva.

Luke lo capì e così si abbassò su di me per abbracciarmi. Potevo sentire anche lui tirar su con il naso mentre minstringeva forte. Mi erano mancati i suoi abbracci, la sua voce e le sue sciocche battute. Mi era mancato il mio stupido cuginetto.

Luke:"anche io pensavo che non ti avrei più rivista Ilary." Sussurrò nei miei capelli.

Proprio in quel momento la porta si spalancò. Ma non avevo idea di chi fosse entrato fino a quando non riconobbi la sua voce.


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