Fault.

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POV JACE.



L'aereo è atterrato.
Ho pianto tutte le mie lacrime, adesso è ora di passare all'azione. Non posso ridurmi così solo perché lei sta male e non si ricorda niente, glielo farò ricordare io. So che posso farcela.
Nella vita di tutti i giorni sono sempre gli stronzi che vincono, è ora di cambiare le cose.
Mi alzo dal letto più deciso che mai e mi avvio a passo veloce verso la stanza di Clary sperando che lei sia ancora là. Ecco la porta... Prendo un bel respiro e, con la mano tremante, la apro. Un piccolo corpo indifeso giace sopra il materasso immobile, pallido come un fantasma.
-Clary!- Esclamo precipitandomi verso di lei, scuotendola forte.
–CLARY!
 Continuo a scuotere il suo corpo, ma le palpebre pallide rimangono ostinatamente chiuse e.. Non respira? Non sarà mica... Urlo in preda al panico, ma nessuno viene in soccorso, dove cazzo sono andati tutti?
Mi guardo attorno cercando disperatamente una cosa qualunque che mi possa aiutare, finché i miei occhi si posano su un macchinario vicino a lei, collegato ad una mascherina che manda l'ossigeno... Ecco la soluzione! Con velocità la metto sul volto di Clary, e inizio a sperare, posso fare solo quello.
 Ripenso al nostro primo incontro in quella discoteca, a come i nostri occhi si sono incrociati, alla spavalderia che ho usato dopo con lei, ai nostri litigi, ai nostri baci, gli abbracci , le carezze. Come potrei vivere senza tutto questo? Ce la farei?


 POV ISABELLE.


Vedo Alec sgranare gli occhi come se avesse visto il suo incubo peggiore, così mi giro verso il punto in cui sta guardando. Mi ritrovo davanti un ragazzo bellissimo, non quanto Simon, ma il suo aspetto ha qualcosa che ti attrae irresistibilmente, come una calamita, non riesco a staccargli gli occhi di dosso.
-Tu chi sei?- Gli chiedo cercando di rimanere impassibile.
-Il ragazzo di Alec. E tu? Chi saresti?
Merda, merda, merda! Ma perché non ne va bene una? -Ehm... La ragazza di Simon.- Rispondo titubante guardandomi le scarpe.
-Ah, avete fatto una specie di scambio di coppie di cui non ero al corrente?- Mi chiede secco. Il suo sguardo mostra rabbia, dolore, delusione.
-Tu saresti la mia ragazza?- Chiede sarcastico Simon a mezza voce rimanendo steso a terra. –Dopo tutto quello che hai fatto, pensi ancora che io voglia stare con te?
-Calma, calma. Voglio i dettagli di questa storia. Non c'ho capito niente.- Chiarisce Magnus.
Simon inizia a raccontare tutto, risparmiando i dettagli, ma il che non rende il racconto meno atroce. –Allora caro, è successo che io sono stato morso da un serpente e sono andato in coma, però il tuo fidanzatino e questa qua non sapevano che io sentivo tutto, così gli è venuta la brillante idea di scopare a 2 metri da me, e Alec è talmente esperto di queste cose che non si è manco messo il preservativo e lei adesso forse è incinta, fai un po' te!
 Magnus sbianca sempre di più ad ogni parola del mio ormai ex ragazzo, credo che potrebbe crollare da un momento all'altro, ma non lo fa.
Continua a reggersi in piedi con un sorrisetto sprezzante sulle labbra. –è uno scherzo vero? Dove sono le telecamere?- Domanda scoppiando a ridere, rivolgendosi ad Alec.
Quest'ultimo però non è forte quanto lui, ed inizia a piangere. –Io non volevo... Sul serio, non so che cazzo mi è preso! Io ero lì, lei era lì, ed è successo.- Borbotta frasi sconnesse, ed io sento una gran voglia di proteggerlo, perché la colpa è anche mia.
Il ragazzo asiatico si fa scuro in volto, e senza dire una parola esce sbattendosi con violenza la porta alle spalle.
Alec fa per seguirlo, ma io lo fermo. –Aspetta...- Cerco di dirgli, ma lui strattona il braccio e si libera.
 -Lasciami andare, hai fatto già troppo.
- A queste parole, esplodo. –Massì vai, corrigli dietro! Vagli a dire quant'è importante per te e che è solo colpa mia, tanto tu non lo volevi no!? Vaffanculo!
Lui mi ignora e inizia a inseguirlo. Sono stanca di tutto e di tutti, vorrei solo andare a casa e stendermi sul letto per piangere, ma c'è ancora un'ultima persona che devo affrontare, forse la peggiore, ed ora non c'è nessuno che può proteggermi, siamo rimasti soli.


POV CLARY.


-Jace...- Mormoro aprendo piano gli occhi e trovandomelo davanti.
Ha due borse violacee sotto gli occhi, le guance scavate e un colorito malsano sul volto, ma la sua bellezza rimane indelebile. E' bello da far male, e non sono del tutto sicura che sia vero, così allungo la mano verso il suo braccio e gli do' un pizzicotto.
-AHIA ! Ma che cavolo fai?!- Urla saltando indietro e massaggiandosi la pelle rossa.
Sì, è decisamente vero.
Cerco di dire qualcos'altro , ma ho un arnese attaccato alla faccia che mi fa entrare un uragano di aria fredda dentro la bocca appena la apro, così lo tolgo con una smorfia.
-Non dovresti tenerla ancora? Sai, per sicurezza.- Mi chiede lui insicuro indicando la mascherina.
-Sto bene, tranquillo. - Taglio corto. Ed è vero, mi sento un po' stordita e dolorante, ma nel complesso sono stata peggio.
-Tu... ricordi chi sono?
-Sei un rompipalle di primacategoria, vanitoso, stupido, ma... mi piaci.
-Ti piaccio, eh? Beh, è un inizio.- Sorride.
-Mi piaci parecchio, okay?
-Mmmh...
-Non te lo dirò, scordatelo.- Dal modo in cui il suo sorriso si allarga, capisco di essere arrossita, ma perché ho questa orrenda abitudine?
-Va bene, ma ora dobbiamo scendere...
-Oh, siamo atterrati?
-Già.
Mi aiuta ad alzarmi, e mano nella mano ci avviamo fino all'uscita.
-Ma gli altri?- Domando all'improvviso.
-Non lo so.- RIsponde con un'alzata di spalle.
-Devo andare a cercare mio fratello.
-Ti accompagno io a casa.- Si offre.
Capisco, dal tono delle sue parole, che la sua non è una semplice offerta da bravo ragazzo, so cosa c'è sotto.
E adesso? Non voglio passare per quella facile che si fa portare subito a letto, ma voglio davvero stare sola con lui, in quel modo...
-V-va bene.-Balbetto.
Lui mi prende di nuovo per mano, dandomi un dolce bacio sulla fronte, e insieme ci dirigiamo verso casa mia.


POV ALEC.


Magnus è scomparso nel nulla. Ho provato a seguirlo, ho girato praticamente mezza città, ma niente.
Non che mi stupisca del fatto che non voglia nè vedermi nè parlarmi, ma ho un urgente bisogno di spiegargli.
Ma poi spiegargli cosa? Non ci sono scuse, la verità è che vorrei che qualcuno inventasse una macchina del tempo per tornare indietro e cancellare tutto ciò che è successo, e pure in fretta, ma è impossibile ormai.
Per ora la cosa migliore è lasciarlo stare e dentro di me lo so, per cui decido, anche se con il cuore a pezzi, di avviarmi verso casa.
Appena arrivo mi accorgo che la porta è aperta, come mai? Magari i miei si saranno precipitati all'aeroporto per venire a prendere me e Clary e si sono addirittura scordati di chiuderla!
Mentre passo in cucina trovo un bigliettino sul tavolo:
"Tesori, scusate se oggi non siamo venuti a prendevi , ma avevamo entrembi un importante colloquio di lavoro,  così abbiamo mandato il vostro amichetto speciale... ;) (avete capito chi), torneremo stasera tardi, la cena è in frigo.
Vi vogliamo bene, mamma e papà."
Ma allora... chi c'è in casa?
Tendo l'orecchio e sento degli strani rumori, sicuramente vengono dal piano superiore.
Deglutisco, corro a prendere un coltello da un cassetto e piano salgo le scale, un gradino, due, tre, quattro... diciassette.
In punta di piedi percorro il corridoio, gli strani rumori provenivano da qui.
 Forza Alec, puoi farcela! Mi dico mentalmente, sperando in non so che cosa.
Così, di slancio entro sollevando il coltello e trovandomi davanti...
-OH MIO DIO!


ANGOLO AUTRICE.
Di nuovo in ritardo, scusatemi davvero ma ultimamente non riesco mai a trovare il tempo per dedicarmi ad aggiornare, dato che sono al mare. :(
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, se recensite come sempre mi fa molto piacere, e un bacio! :*

When life changes. (Shadowhunters) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora