POV MAGNUS.
Le sue labbra morbide premono con insistenza sulle mie, all'inizio rimango impassibile, non è ciò che voglio, non è la bocca che vorrei sulla mia: quella si è già attaccata a qualcun altro.
Giusto, e allora perché io non posso farlo? Dopotutto non stiamo più insieme, no?
Mi lascio andare completamente, lasciando che sia lei a guidare la situazione. Infondo è tornata per me. Con un movimento agile mi toglie la maglietta, poi le sue unghie laccate di rosso mi graffiano le spalle facondomi gemere; mi ero scordato di quanto sexy fosse.
Mi rendo conto che sono rimasto immobile come un salame, lei non ha questo ricordo di me. Inizio a levarle il corto vestitino che indossa, e poi la biancheria intima. Rimane nuda davanti a me, il tempo è passato ma il suo corpo è rimasto levigato.
Lei mi guarda con un sorriso furbetto, poi si abbassa con sicurezza slacciandomi i bottoni dei pantaloni e tirandomeli giù insieme ai boxer.
E' sempre stata brava con la bocca, forse ora è migliorata. Che abbia fatto pratica?
Mi abbandono a quella sensazione, dopo un po' però mi stanco, voglio farla mia. La faccio tirare su, poi la porto in cucina e la sbatto sui fornelli.
-Ahi..- Ansima, ma non mi importa se le faccio male. A lei piacciono le cose violente.
Con velocità entro in lei, non inizio lentamente, voglio sbrigarmi a finire tutto questo. Mi sembrava una buona idea, il modo migliore con cui vendicarmi. E invece... Mi sento una merda, magari anche lui si è sentito così.
Però ora ci sono dentro, e devo andare fino in fondo. Cerco con lo sguardo qualcosa che potrebbe piacerle, e noto una bottiglietta di olio vicino a me, mi basta allungare il braccio per prenderla.
Lo rovescio sopra tutto il suo corpo mentre continuo a spingere sempre più forte, sento che sono vicino.
-Dio Magnus, sei uno stallone.- Mugola dal piacere.
Nello stesso istante che lei pronuncia quelle parole risuone per la stanza un urlo agghiacciante. -E CHE CAZZO PERO'! UN'ALTRA VOLTA NO!- E' la voce di Alec, oh merda!
Si sentono dei passi allontanarsi velocemente, no no no!
Mentre cerco di staccarmi da lei premo un pulsante senza volerlo, e subito dopo il sedere di Camille inizia a prendere fuoco. -AAAAAAAAH! AIUTO!
Ma io non la calcolo, sto solo cercando qualcosa da mettermi per seguirlo. Cazzo, ma dove sono i miei vestiti? Non c'è niente se non il suo vestitino. Forza Magnus, fai questo sforzo per lui, mi dico.
E così me lo infilo, anche se non mi copre nulla e sembro non si sa cosa , e inizio a correre per trovarlo.
Appena esco, la gente mi fissa con la bocca che arriva a terra, e vedo lune mamme coprire gli occhi ai bambni, ma non mi importa, non mi importa di niente. Infondo per amore si fanno tante pazzie, e io ne sto facendo una mescolata a una figura di merda.
Alla fine lo trovo, è seduto su una panchina al parco, sta piangendo. A vederlo così mi si spezza il cuore , e sapere che la causa delle sue lacrime sono io fa ancora più male.
Come se avesse percepito la mia presenza alza lo sguardo. Non sembra notare come sono conciato, mi guarda soltanto. Questa è la punizione più grande, come quella che gli ho inflitto io.
Rimane così per 10 secondi circa, poi scoppia a ridere e io lo seguo, è tutto troppo assurdo! E poi sentirlo ridere di nuovo è la cosa più bella dell'intero universo, mi è mancata troppo la sua risata.
-Ma... Che cavolo ti sei messo addosso? E dov'è lei?
-Guarda che questo pezzo di stoffa mi sta benissimo, e lei... Beh... Ha preso fuoco.
I suoi occhi si spalancano, poi ride di nuovo,tanto che gli vengono le lacime agli occhi.
-Mi dispiace...- Sussurro -Mi perdoni?
-E tu perdoni me?
-Ti amo.- Gli dico, poi ci baciamo, finalmente.
Passiamo un po' di tempo a coccolarci, e io dimentico perfino come sono vestito. -Ehm... Per me sei bellissimo, ma è meglio che andiamo a casa mia, almeno ti cambi. Ti stanno fissando tutti.- Mi dice Alec.
Annuisco, ha ragione. Così ci avviamo verso casa sua mano nella mano, poi improvvisamente mi viene in mente una cosa -Che intendevi prima?
-Prima quando?
-Quando hai detto "un'altra volta no!"
Lui diventa tutto rosso -Ho beccato mia sorella a letto con il mio migliore amico, non è stato un bello spettacolo.- Borbotta facendomi ridacchiare.
-Peggio del mio?
-Quello non si batte.- Dice imbronciato. Si gira verso di me, probabilmente per sgridarmi ancora, ma prima che possa dire qualunque cosa lo bacio.POV CLARY.
-Stai meglio?- Chiede Jace a Izzy accarezzandole dolcemente la schiena.
Lei fa cenno di sì con la testa, prendendo un'altra sorsata dalla tazza di the. Ha lo sguardo perso nel vuoto, e la capisco. Devo dire qualcosa, qualunque cosa per tirarla su di morale.
-Guarda il lato positivo, immaginati un bimbo tutto tuo da coccolare e viziare, dovrai fargli il bagnetto, dargli la pappa, cullarlo, calmarlo quando piange, insegnargli a parlare, vederlo crescere...- Ma lei mi stoppa.
-Ma come faccio a prendermi cura di un piccolo se sono io per prima una bambina? E poi non avrà un papà, come pensate che potrebbe stare?
A questo non so che rispondere, cavolo, non ci voleva proprio.
-Provo a chiamarlo.- Dico allontanandomi dai 2 fratelli.
Ovviamente non risponde, così gli mando un messaggio : "vediamoci al Java Jones fra un'ora, se non vieni ti prendo a calci in culo."
-Tra un'ora dobbiamo vederci, vieni anche tu tesoro?
-Meglio di no...Andate voi due.- Risponde.
-No, Jace rimane con te.- Dichiaro risoluta ignorando le smorfie del mio ragazzo.
-Avverto Alec, così andiamo.
-Ah, okay..
Chiamo mio fratello, risponde al terzo squillo -Pronto?
-Al Java Jones, tra mezz'ora, ci vediamo lì, niente domande.- Attacco.
-Wow, più sintetica si muore.- Ironizza il biondo strappandomi un sorriso.
-Già, gli parlerò per bene dopo, tranquillo. Ora vado, ci vediamo dopo.
-E non mi saluti?- Ammicca Jace.
-Oh povero bimbo, ha bisogno di un bacino.- Gli faccio il verso.
-Vieni qui rossa, subito.- Mi ordina. Non me lo faccio ripetere due volte e lascio che le nostre labbra si incontrino.*1 ORA DOPO.*
Ed eccoci qui, seduti ad un tavolo con una tazza di caffè davanti. Ci siamo tutti, ed è venuto anche Magnus.
-Okay, inizio io a parlare.- Dico sospirando -Alec, hai fatto una grandissima cazzata, ma immagino che Magnus ti abbia perdonato. Simon, lo so che lei ha sbagliato, ma tu sei stato uno stronzo, non meritava di essere trattata così, lei ti ama. Inoltre, fra 8 mesi, diventerò zia.- Concludo.
Cala il silenzio. -Io non voglio essere padre.- Dice mio fratello.
-Tu hai fatto il danno, e tu ti assumi le tue responsabilità.- Ribatto dura.
-Ha ragione. - Mi appoggia Magnus.
-Sì, ma come faccio? Io sono GAY, ho avuto dei dubbi, ma ora ne sono più che sicuro.
-Potremmo sempre dire al bambino che il padre è Simon, tutto si aggiusterebbe.- Propongo.
-Frena, prima di tutto io non tornerò con Isabelle, secondo non mi prendo carichi che non sono miei, e terzo non potrei nemmeno se volessi.
-E questo che dovrebbe significare?- Sbotto.
-Che sto partendo, vado a vivere a Londra.- Proclama secco Simon. Freddo, e incisivo.
ANGOLO AUTRICE.Eccomi con un nuovo capitolo, scusate se è un po' corto. Spero vi sia piaciuto comunque. :) <3
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When life changes. (Shadowhunters)
FanficClary è una normalissima adolescente di 16 anni. Va al college, ha degli amici e un fratello che le rompe. Tutto procede bene nella sua vita, ma se un giorno le accadesse un incidente? E se si perdesse in un luogo sperduto? Se aggiungiamo amore, ami...