Trovato uno,scomparsa una.

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POV CLARY.
 
Io e Sebastian ci mettiamo a cercare seriamente e io faccio finta che non sia successo nulla (o almeno ci provo), lui prende delle altre noci di cocco e le spezza per potervi deporre l’acqua, mentre io rubo dal bosco più cibo che posso: un cespuglietto di banane, qualche mango e altre noci.
In quest’isola l’unico cibo che potremmo mai trovare è la frutta e questo mi preoccupa. Senza carboidrati, carne e pesce ci indeboliremo in fretta.
Cerco di non pensarci, e continuo la mia ricerca. L’aria frizzante della mattina mi scompiglia dolcemente i capelli, e improvvisamente mi rendo conto che fa molto più caldo qui che in America. Siamo solo a novembre, ma sono sicura che in questo posto ci saranno già più di 25°.
Perfetto, e con i vestiti che si fa? Dovrò farmi un abitino di foglie? E per i ragazzi? Si metteranno un ‘parachiappe’ come quello di Tarzan? Anche solo il pensiero mi fa ridacchiare e arrossire al tempo stesso.
 Dopo un po’  mi rendo conto che ero talmente assorta  che mi sono allontanata da Seb. Sono rimasta sola.
Deglutisco, cercando di restare calma, e lo chiamo a gran voce. Perché non risponde?
Non posso farmi prendere dal panico cavolo, ho 16 anni non 2!
Chiudo gli occhi e cerco di riprendere il controllo facendo dei respiri profondi. ‘Andrà tutto bene, ritroverai gli altri e basta’. Mi dico.
Li riapro e cerco di capire da dove sono venuta. Ci metto più impegno che posso, peccato che tutte le direzioni mi sembrano uguali.
Però in questo momento mi sento particolarmente disperata, per cui, in un secondo di coraggio, prendo un sentiero a caso e inizio a percorrerlo.
 
POV IZZY.
 
Io e Simon continuiamo a coccolarci da un tempo che mi sembra ormai indefinito,alternando lievi tocchi sulle labbra calde a baci pieni di desiderio e passione, ma poi capisco che dev’essere ormai quasi mezzogiorno. Lo prendo per mano, ma quando vedo che zoppica per il dolore alla caviglia gli do il mio bastone. Ora ne ha più bisogno lui che io.
Come ringraziamento ricevo un piccolo sorriso dalle sue labbra rosee e perfette che mi scalda il cuore.
Non lo ammetterei mai ad alta voce, perché rovinerei la mia immagine da dura, ma questo ragazzo mi ha fatto letteralmente perdere la testa!
Quando raggiungiamo la grotta Alec, Jace e Sebastian solo già lì. I primi 2 hanno i vestiti zuppi d’acqua. E gli ultimi due si stanno urlando contro insulti davvero poco carini, sembra che tra qualche secondo arriveranno alle mani.
-Ehm ehm. – Dico, per fare in modo che notino il nuovo arrivato.
Tutti si girano di scatto, guardandomi per un attimo con uno sguardo da far gelare il sangue nelle vene. Poi vedono il moro al mio fianco e non sembrano più far caso alla mia presenza.
Gli si avvicinano quasi correndo e abbracciandolo forte, mentre si scambiano pacche sulle spalle ridendo.
Roba da maschi, insomma.
-Ma Clary? – Dov’è la mia migliore amica?
A queste parole gli occhi di Jace si fanno freddi e duri come una roccia.
-Beh, dovrebbe essere con un coglione qua presente. PECCATO  che lui l’abbia ACCIDENTALMENTE persa di vista. E lei sia SPARITA nel nulla!- Urla in preda alla rabbia.
-Dio, sono andato a prendere l’acqua, torno lì e lei non c’era più! L’ho chiamata ad alta voce ma non rispondeva! Ero sicuro che fosse tornata qua.- Ribatte Seb in tono aspro.
Guardo Alec, e il suo viso mi fa spavento. I bei occhi azzurri di solito limpidi ora sembrano quasi acquosi, e vi noto una stanchezza che prima non c’era. Sotto ad essi le occhiaie violacee sono evidenti. I tratti del volto sono tesi e tirati.
E’ evidente che non solo è stanco e provato, ma anche preoccupato per sua sorella.
Eppure se ne sta lì, in silenzio, come se non ci fosse nulla da dire. Come se non avesse la forza per farlo.
Presa dalla compassione lo abbraccio, stringendolo forte. Lui non ricambia la stretta, ma appoggia il viso contro l’incavo della mia spalla. Lo sento inspirare ed espirare bruscamente e potrei giurare che sta cercando con tutte le sue forze di non piangere.
Poi si stacca da me con delicatezza, gli occhi fieramente asciutti.
-Adesso mangiamo qualcosa per metterci in forze e appena abbiamo finito ci dividiamo di nuovo per andare a cercare Clary.  Ci ritroviamo tutti qua appena cala il sole. Tutto chiaro?
Annuiamo tutti.
-Ed Izzy, stavolta tu rimani qua per controllare Simon.- Dice mio fratello.
-COSA?! NO! E’ LA MIA MIGLIORE AMICA, HO TUTTO IL DIRITTO DI ANDARE A CERCARLA!- Sbotto con rabbia.
-Okay, allora ti porterai dietro Simon.- Risponde Jace tranquillamente.
Lo guardo da capo a piedi con rabbia. Siamo entrambi alti e slanciati e dai lineamenti aggraziati , ma le nostre somiglianze finiscono qui.
-‘Fanculo.- Borbotto esasperata.
Lui fa un sorriso angelico e cerco di trattenere la rabbia.
Consumiamo un po’ di frutta, poi io e Simon ci sediamo da una parte mentre gli altri tre si dividono per andare a cercare la rossa.
Sospiro, speriamo che la trovino presto!
 
POV MAGNUS.
 
Sono solo due giorni e mezzo che è partito, però mi manca terribilmente.
Vedo i suoi bellissimi occhi ovunque, i capelli neri e lisci in tutte le persone, sento la sua voce anche in sogno.
 Mi sembra di impazzire.
Già dalla prima volta che l’ho visto mi è piaciuto, ma non immaginavo di potermi interessare così tanto ad un’altra persona.
‘Dio Alec, cosa mi hai fatto?’ Penso sospirando profondamente.
Guardo il cellulare, niente.
Mi aveva promesso che ogni tanto mi avrebbe mandato un messaggio o inviato qualche foto per farmi vedere Parigi, dato che non c’ero mai stato, ma niente.
Il nulla.
Non mi era sembrato uno di quegli stronzi che ti fanno capire che gli interessi solo per prendersi gioco di te e poi non ti si filano più.
Ma se avessi sbagliato? E se invece fosse davvero così? No, impossibile.
Il ragazzo si stese sul letto, assorto nei suoi problemi amorosi.
Non sapeva perché, ma aveva un gran brutto presentimento.
 
POV JACE.
 
Ormai avrei dovuto già essere tornato al rifugio da un po’, dato che è già buio, ma non ci penso nemmeno.
Non  andrò da nessuna parte finchè non avrò trovato Clary. Immagino che invece Sebastian se ne stia già con gli altri bello spaparanzato facendo espressioni preoccupate. Ridicolo!
Il freddo glaciale della notte inizia a penetrarmi i vestiti per poi propagarsi fin dentro le ossa. Certo che qui le temperature sono proprio strane! Di giorno sembra di stare in Africa e di notte in Finlandia. Bah.
L’unica cosa che mi permette di andare avanti è il pensiero di Clary, sola e infreddolita.
Ma da quanto sto camminando ormai? Si vede che è notte già inoltrata, e di lei ancora nessuna traccia.
Ma è impossibile, non può essere sparita nel nulla!
Non vedo praticamente più niente, distinguo appena delle ombre che mi impediscono di andare dritto  contro qualche albero.
A un tratto percepisco un cambiamento del terreno: invece di pestare erba, sabbia o sassolini dalle forme irregolari il mio piede si appoggia su una superficie dura e in rilievo.
Non appena questo succede, un urlo acuto mi fa drizzare i capelli e balzo indietro con gli occhi fuori dalle orbite.
-POSSIBILE CHE SEI DIVENTATO CIECO?!- Dice una voce infastidita, seppure si può notare una nota di sollievo.
Solo una ragazza al mondo avrebbe detto queste parole al posto di far finta di niente e buttarsi tra le mie braccia: Clarissa.
Ignoro le sue proteste e la tiro su di scatto, facendo aderire i nostri corpi. Come immaginavo. Le nostre forme combaciano perfettamente.
La sento trattenere il respiro per qualche secondo, poi si rannicchia contro il mio petto. Sono sicuro che in questa posizione possa percepire come il cuore mi martella dentro il petto, ma è talmente pessimista che penserà che sia per il freddo o perché sono spaventato.
Ma il dolce dolore che provo in questo momento ha un unico nome: Clary.
Sorridendo nel buio, la stringo più forte.
 

ANGOLO AUTRICE.

Ed eccomi qua con un nuovo capitolo, scusate l'enorme ritardo, e spero che vi sia piaciuto! :) <3

When life changes. (Shadowhunters) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora