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Pow di Husk

Non ho mai conosciuto mio padre. Mia madre era una cameriera... in un casino. Per questo motivo, sin da quando ero neonato, vissi in quel casino. Lo staff era la mia famiglia, il casino la mia casa. Per questo mi sono sempre interessati il gioco d'azzardo e la magia. Gli spettacoli serali che facevano li erano il mio unico intrattenimento. Vedere i giocatori scommettersi tutto nella speranza di vincere era uno spettacolo avvincente che si ripeteva ogni sera. Poi una notte, successe qualcosa...

Un pazzo, mio padre... assassinò mia madre. Io ero li, e vidi tutto.

Avevo solo due anni. Fui trovato piangente dal barista del casino, in un vicolo buio. Mentre abbracciavo il cadavere di mia madre. Se fino ad allora il casinò era stata la mia famiglia, dopo questo lo diventò più che mai. Mangiavo, dormivo, vivevo e giocavo li. Non avevo una casa o dei genitori... avevo una famiglia gigante ed il nostro casino. Quando crebbi, decisero di mandarmi a scuola. Con sorpresa di tutti, nonostante non vivessi in un contesto consono allo studio, ero bravissimo. 

A 6 anni avevo un vocabolario pari a quello di un adulto. Ero bravissimo in tutte le materie e negli sport. A 7 anni, dato che avevo terminato di studiare tutto il programma fino alla terza media, mi diedi alla lettura. Lessi migliaia di libri diversi nella biblioteca del quartiere. Un giorno, al casino, si presentò un cliente che veniva dall'estero, e non parlava inglese. Per questo decisi di studiare anche altre lingue. A 12 anni parlavo e scrivevo fluentemente cinese, giapponese, russo, spagnolo, tedesco ed inglese. Vivendo nel casino, avevo imparato non solo tutti i giochi di carte, ma anche le basi per il calcolo della probabilità e della statistica. Per cultura personale avevo studiato anche filosofia, psicologia, geografia e matematica in maniera universitaria... Ero un bambino prodigio. Un genio, stando a sentire le mie prof. 

Peccato però, che il casino non si poteva permettere di pagarmi gli studi adeguati al mio potenziale. Mi avevano mantenuto sin da quando ero bambino, ma era il momento che iniziassi ad affacciarmi al mondo del lavoro. Con le mie conoscenze, mi avrebbero potuto indirizzare ad un qualunque lavoro... ma loro scelsero di farmi fare il barista presso il nostro casino. All'età di 16 anni dissi addio ai miei studi per sempre... non ne avrei più avuto il tempo. Adesso, il mio stile di vita era molto più intenso. 

Il pomeriggio alle sei iniziavo il mio turno, e lo finivo alle sei del mattino. Durante le altre dodici ore al giorno, mi occupavo della finanza del casino, e durante il primo pomeriggio facevo da guardia nel casino. In tutto mi restavano a malapena 8 ore al giorno per me stesso (Nelle quali dormivo). Il nostro casino era poco frequentato, per questo avevamo scarso budget e personale... In cambio del mio lavoro, mi davano cibo ed un tetto sopra la testa... 

Poi, un giorno, durante una partita a poker, vinsi un bellissimo strumento musicale a fiato. Una specie di grande tromba. Divenne la mia passione. Vedendo il mio talento (anche musicale) decisero di togliermi dal ruolo di guardia e di farmi suonare musica Jazz durante le serate. In questo modo, la mia vita sembrava perfetta. Rimpiangevo i tempi delle scuole, circondato da ragazzi e da libri, liberi di studiare... ma quella vita mi piaceva. Fino a quando, la seconda guerra mondiale, non si scatenò. 

Tutti i giovani furono arruolati ed io fui costretto ad andare a liberare l'Italia. Già conoscevo alcune parole in Italiano, ma mi pentii di non averlo mai studiato... mi sarebbe stato molto più utile del cinese, sicuramente... Li ebbi però la fortuna di avere più tempo per pensare. Imparai la lingua e lessi libri di quel paese per comprenderne meglio lo splendore... 

Andava tutto per il meglio, fino a quando non incontrai quel ragazzino. Anthony, un ragazzo albino, più o meno della mia età. Americano come me. Mi raccontò della sua vita, e cavolo, faceva davvero schifo. Compresi che ero stato fortunato ad avere la mia vita. Quando seppi che era morto, iniziai a colpevolizzarmi. Se avessi usato la mia autorità, soldi o favori per aiutarlo a metterlo al sicuro, non sarebbe successo. Se avessi usato correttamente le mie capacità, tutto questo non sarebbe accaduto. 

Da allora cambiai modo di vivere. Aprii gli occhi, per vedere chi mi circondava. Non volevo più affezionarmi a nessuno, ma non per questo mi proibii di osservare le vite di tutti a distanza di sicurezza. Morii a 65 anni, per vecchiaia...

Angel ed Anthony avevano la stessa luce negli occhi......

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