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Pow di Angel


Ero libero. Era totalmente Libero. Finalmente, dopo tutto ciò che avevo passato, la mia anima mi era tornata indietro. Guardai Cherri, come per avere conferma dei miei pensieri. Lei mi guardò a sua volta negli occhi. Ero felice, ero leggero. Mi sentivo come se avessi ripreso a respirare, come se una parte addormentata di me si fosse improvvisamente risvegliata. Mi sentivo bene, meglio di ogni droga o di ogni notte passata nel letto di amanti occasionali. Mi sentivo bene, in un modo diverso. Mi sentivo completo. Come un puzzle, che dopo anni e anni riesce a ritrovare il suo pezzo mancante. Mi sentivo completato, padrone di me stesso.

Ero felicissimo. 

Poi la mia attenzione si soffermo su Husk. Mi guardava con i suoi occhi dorati, dritto nei miei. Mi aveva appena ridato la mia anima, e non mi aveva chiesto niente. Neppure un piccolo favore. Eppure, solo tre giorni fa, avevo provato a scappare con Val e ad annientare il suo casino. Ma lui non mi aveva punito... Mi aveva dato il tempo di stare solo, e ora la mia anima. Non riuscivo a capire perché si stesse comportando in questo modo. Cosa ne stava guadagnando, cosa aveva in mente? Per quanto il suo gesto di improvvisa generosità mi aveva spiazzato, non voletti abbassare la guardia. Se ce era una cosa che avevo capito, stando in quest' inferno, era che nessuno qui è buono. Neppure l anima più dolce e apparentemente pura si salva dall'essere un mostro, dentro di se. Io per primo, riconoscevo di essere una creatura perversa e blasfema. Ma i signori supremi... Loro sono tutt'altra cosa. 

Se un peccatore comune è un demone, loro sono dieci volte più crudeli e malvagi degli altri. Perché gli overlord non hanno morali sane. Per loro, l unica cosa importante è espandere il loro potere a discapito di chi li circonda e di chi è sottomesso a loro. Gli overlord sono pericolosi. Distanti, impossibili da avvicinare quasi a tutti. L unica cosa che noi peccatori conserviamo, di quando eravamo umani, è l amicizia e l'amore. Una realtà talmente bella e sacra, da restare tale, pura e intoccata, anche all'inferno. Perché seppur possiamo uccidere senza rimorsi, drogarci, violentare chiunque... Nessuno, neppure qui, riuscirebbe mai a sopravvivere da solo. Ma gli overlord no. Loro non hanno bisogno di amici. Non hanno bisogno di sentirsi importanti per qualcuno... Perché loro sanno già di esserlo. Loro hanno già chi vogliono, solo per loro. Loro non hanno pietà. Sono egoisti e non pensano mai agli altri intorno a loro

Quindi, perché mai un tale mostro ha fatto qualcosa come liberare una sua anima? Questo suo gesto gli farà perdere parte del suo potere. Cosa ne guadagnerebbe? Perché l ha fatto?

La sua proposta di restare a lavorare al casino, senza catena, come un libero dipendente, mi intrigava... Ma forse, sarebbe stato meglio prendere le distanze da Husker... Era pur sempre un essere pericoloso. Se si fosse pentito della sua scelta, non ci avrebbe messo molto a riconquistarmi. E poi, aveva ucciso Val. Non lo avrei mai perdonato per questo. E non sarei restato con l assassino del mio amante, del mio capo, del mio abusatore... Del mio Valentino.

Me ne sarei andato... Avevo fatto la mia scelta.

"Bene, Angel, ora che hai la tua anima, cosa farai?"

"Voglio andarmene"

"Capisco. Vuoi usare un nostro appartamento? In questo modo non dovrai pagare l'affitto, almeno fino a quando non troverai lavoro"

"Non c'è bisogno"

"Già, Angel può stare da me, vero testa di caz*o?!"

"Ovvio tro*a ♥️"

"Se non ci sono problemi, sei congedato"

"Arrivederla, Husker"

"Addio stupido gatto pulcioso"

"Addio stupida stron*a ciclope"

"EHI!"

"Io non ho detto niente"

"Ma vaffancu*o"

E così facendo, varcai le porte del casino, proiettato al non tornarci mai più. Con una valigetta in una mano, il trasportino di Nuggz nell'altra, un trolley in un altra, la borsa sulla quarta, una in tasca e l'ultima nella mano di Cherri, mi incamminai verso l'appartamento della mia migliore amica, pronto a ricominciare tutto da capo.

Avrei dimenticato il passato, Valentino, chi ero... avrei scordato tutto. E sarei ripartito, verso una vita diversa e, speravo, migliore.

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