Non appena mi volto, mi trovo faccia a faccia proprio con lui: il padre di Holden, Paolo Carta. Rimane interdetto per un attimo, probabilmente sorpreso di vedermi lì, ma si riprende subito, avvicinandosi con un sorriso accogliente.
"Buongiorno, non mi aspettavo ospiti," dice tendendomi la mano. "Sono Paolo, piacere."
Mi presento anch'io, un po' tesa per la situazione ma cercando di mantenere la calma. Non capita tutti i giorni di incontrare Paolo Carta. Rispondo alle poche domande che mi pone, cercando di non sembrare troppo impacciata, mentre lui mi osserva con uno sguardo gentile e curioso.
Proprio in quel momento, Holden rientra in salotto con la valigia in mano. Lo seguo con lo sguardo e vedo anche suo fratello Jader apparire dietro di lui, ancora leggermente divertito dalla situazione.
"Jacopo, devi venì de qua e pure veloce!" dice Jader con un sorriso malizioso.
Jacopo non tarda ad arrivare. "Che voi, stavo—" Si interrompe bruscamente quando mi vede, lo stesso sorriso divertito dipinto sul volto. Passa lo sguardo da me a Holden, poi di nuovo a me
Si avvicina e si presenta anche lui, stringendomi la mano con un gesto rapido, prima di scoppiare a ridere insieme a Jader.
"Scusa davvero," dice Jader, cercando di trattenere le risate, "è solo che Joseph parla troppo de te e non pensavamo che ti avrebbe portato qua dopo tutte le domande massacranti che gli abbiamo fatto ieri."
Holden risponde subito, fingendo un tono minaccioso. "Non rompete i cojoni, che vi scrocio e non la porto più qua."
Il tono è chiaramente scherzoso, ma la battuta provoca una risata generale. La situazione diventa più rilassata, e mi sento finalmente a mio agio, anche se il cuore ancora mi batte forte per il nervosismo.
A quel punto, Paolo prende in mano la situazione, zittendo scherzosamente i figli. "Basta, lasciateli in pace, che non devono mica subire un interrogatorio."
Tutti ridiamo, e l'atmosfera diventa più distesa. Holden mi lancia un'occhiata rassicurante, e capisco che per lui la mia presenza qui, in mezzo alla sua famiglia, è importante.
Non appena sento una voce femminile avvicinarsi dalla cucina, il mio nervosismo torna in un istante. E quando la vedo apparire, il mio cuore praticamente salta un battito. Laura Pausini. Davanti a me. Oh merda.
Il mio volto diventa subito pallido, e mi sento quasi paralizzata mentre lei si avvicina con passo deciso. Senza esitazione, mi stringe la mano con un sorriso caloroso, per poi voltarsi verso Paolo. "Paolo, ma perché non mi hai detto che era arrivata?!" lo rimprovera bonariamente.
Io, ancora incredula, riesco solo a fissarla per un secondo prima di riprendermi e presentarmi in maniera impacciata. Non posso crederci, Laura Pausini, una leggenda della musica, proprio qui davanti a me. Lei è amichevole, alla mano, come se fossi una vecchia conoscenza, e questo mi aiuta a rilassarmi almeno un po'. Parliamo per qualche minuto, mi chiede del mio percorso ad Amici e di come mi sto trovando, prima che lei e Paolo tornino in cucina, impegnati a preparare per una cena importante di quella sera.
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𝘸𝘰𝘯𝘥𝘦𝘳𝘸𝘢𝘭𝘭 ~ Holden
Fanfictionentrambi introversi che vogliono solo stare in disparte in una nuova vita piena di videocamere, osservati ogni giorno ad ogni ora. ma nonostante ciò riescono comunque a trovarsi e costruire un piccolo mondo tutto loro nel quale si sentono al sicuro...