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Prima di rientrare, però, decido di soddisfare una curiosità che mi è rimasta

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Prima di rientrare, però, decido di soddisfare una curiosità che mi è rimasta. "Posso chiederti una cosa?" domando, mentre ci avviciniamo alla porta.

"Certo, dimmi," risponde Holden, curioso.

"Come ti chiami realmente?"

Lui accenna un sorriso, come se avesse già previsto la domanda. Allunga la mano verso di me, presentandosi per la seconda volta. "Joseph."

"Joseph, eh?" ripeto, stringendogli la mano. "È un nome particolare."

"Più o meno," risponde con un mezzo sorriso, quasi divertito dalla mia reazione. Restiamo un attimo a guardarci, con un leggero sorriso che si allarga su entrambi i nostri volti. Poi lui fa un passo indietro e apre la porta, invitandomi a entrare per prima.

"Guarda un po' che galanteria," scherzo, mentre attraverso la soglia.

"Non dirlo a nessuno," replica lui, alzando un sopracciglio con aria complice. "Potrebbe rovinare la mia reputazione."

Rido piano, sentendomi più a mio agio di quanto avessi previsto. "Promesso, sarà il nostro segreto."

Con una risata leggera, ci dirigiamo ognuno verso la propria stanza. Vado subito a farmi una doccia veloce, desiderando solo un po' di relax prima di chiudere questa giornata intensa. L'acqua calda scorre sulla mia pelle, e finalmente inizio a sentirmi davvero rilassata.

Ma la tranquillità dura poco. Qualcuno bussa alla porta, interrompendo il momento. "Ginevra? La cena è pronta!" La voce è di Gaia.

"Arrivo subito!" rispondo, cercando di non farmi prendere dall'ansia di essere in ritardo.

Esco velocemente dalla doccia, asciugandomi alla meglio. Indosso dei pantaloncini corti e un top, lasciando i capelli sciolti e ancora bagnati. Non ho tempo di sistemarli, ma almeno non voglio sembrare completamente fuori posto.

Appena arrivo in cucina, vedo che tutti sono già seduti a tavola. Mi siedo tra Gaia e Marisol, cercando di non attirare troppo l'attenzione su di me.

"Pensavo fossi rimasta incastrata nella doccia," scherza Marisol, dandomi un'occhiata complice.

"Quasi," rispondo ridendo. "Non volevo essere l'unica a non venire a cena il primo giorno."

Gaia sorride, servendosi una porzione di pasta. "Tranquilla, sei arrivata giusto in tempo. Stavamo per iniziare."

"Perfetto," rispondo, rilassandomi un po'. "Allora come va? Avete già preso qualche abitudine?"

"Stiamo ancora cercando di capire come sopravvivere l'uno all'altro," dice Marisol, con un sorriso ironico. "Ma finora sembra che ce la stiamo cavando."

Gaia annuisce. "Sì, tutti sono abbastanza tranquilli per ora. Vedremo come andrà nei prossimi giorni, quando lo stress inizierà a farsi sentire."

"Speriamo bene," dico, cercando di restare ottimista. "Ma penso che ci abitueremo presto."

𝘸𝘰𝘯𝘥𝘦𝘳𝘸𝘢𝘭𝘭 ~ HoldenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora