Una volta che la puntata finisce, torniamo in casetta. La giornata è stata intensa, ma tutto sommato mi sento soddisfatta, nonostante le solite critiche della Pettinelli. Uscendo dallo studio, noto che Holden è ancora piuttosto distante, quasi evitandomi, ma non riesco a capire il perché.
In casetta, siamo tutti esausti. Non vedo l'ora di farmi una doccia e rilassarmi un po', ma quando arrivo in bagno, lo trovo già occupato da Mew. Lei mi lancia un'occhiata e sorride. "Scusa, sto finendo. Sarò veloce."
Le sorrido a mia volta. "Non preoccuparti, aspetto fuori."
Mentre mi giro per uscire, incontro Matthew nel corridoio. "Se vuoi, puoi usare il nostro bagno, ora non c'è nessuno" mi suggerisce, indicando con un cenno la porta della sua camera.
Gli sorrido, grata per la proposta. "Grazie, sei un rockettaro dal cuore d'oro."
Prendo le mie cose e mi dirigo verso il loro bagno, cercando di rilassarmi. Mentre l'acqua calda scorre, mi lascio alle spalle l'ansia e la tensione della giornata. Penso a Holden e a quel suo strano comportamento di oggi. Non posso fare a meno di chiedermi cosa possa essere successo, se abbia qualcosa a che fare con me, o se sia solo perso nei suoi pensieri.
mentre mi trovo nella doccia sento qualcuno entrare in stanza e mi accorgo subito che si tratta di Mari e Petit. Non ci vuole subito prima che capisca che stanno parlando di me... aspetta perché stanno parlando di me.
faccio più silenziosamente possibile ed esco dalla doccia iniziandomi a vestire.
"ti giuro Petit voi due eravate al pianoforte e lui vi guardava" dice la ballerina. "e quindi? come se fosse successo chissà cosa.. ma poi pensi che sia per qualche motivo strano?" risponde lui.
"ma non lo so in realtà-" la voce di Marisol si interrompe quando il tonfo che fa la mia spazzola cadendo a terra la interrompe. Mi maledico mentalmente per la pessima figura che sto facendo.
Quando Marisol e Petit mi vedono uscire dal bagno, le loro espressioni passano rapidamente dal sospetto all'imbarazzo. Io, però, sono ancora più imbarazzata.
"Scusate se ho origliato," dico mentre mi sistemo nervosamente i capelli, "ma mi sono davvero incuriosita. Che cosa stavate dicendo? C'è qualcosa che non so?"
Marisol si scambia uno sguardo con Petit prima di parlare. "Ecco, stamattina... mentre tu suonavi con Petit, ho notato che Holden stava venendo verso di te. Sembrava quasi deciso a dirti qualcosa, ma poi ha visto Petit avvicinarsi prima e... beh, si è girato ed è andato fuori a fumare."
Mi fermo per un attimo, cercando di processare quello che mi ha appena detto. "Quindi, vuoi dire che Holden voleva parlarmi, ma quando ha visto che Petit era già lì, ha cambiato idea?"
"Esattamente," risponde Petit. "E non sembrava solo un cambio di idea casuale. Sembrava... non so, forse un po' infastidito?"
Mi siedo sul bordo del letto, ancora un po' confusa. "Infastidito? Ma perché?"
Marisol fa una smorfia, come se stesse cercando di trovare le parole giuste. "Non ne siamo sicuri. Magari pensava di avere un momento privato con te, e poi ha visto che tu e Petit stavate già facendo qualcosa insieme..."
"Ma perché dovrebbe importargli?" chiedo, più a me stessa che a loro. "Voglio dire, io e Petit siamo solo amici, e io e lui anche"
Petit mi osserva con attenzione. "Non lo so Ginè io lo vedo strano ultimamente poi sei l'unica con cui parla tutto quel tempo"
Rimango in silenzio, ricordando tutti i piccoli momenti che io e Holden abbiamo condiviso recentemente, i sorrisi, le battute, il modo in cui mi ha guardato mentre cantavo il mio inedito.
"Non lo so," rispondo alla fine, più confusa che mai. "Non mi ha mai dato l'impressione che... beh, che ci fosse qualcosa di più."
Marisol si siede accanto a me e mi mette una mano sulla spalla. "Forse è solo stress, o magari c'è qualcos'altro che lo preoccupa. Ma se vuoi il mio consiglio, dovresti parlargli direttamente. Scoprire cosa lo turba davvero."
Annuisco lentamente, sapendo che ha ragione. "Sì, penso che lo farò."
Le ringrazio entrambe per avermi raccontato tutto e mi dirigo verso la porta, ancora pensierosa. Forse parlare con Holden è l'unico modo per chiarire tutto. Ma c'è una parte di me che teme cosa potrei scoprire.
Dopo aver parlato con Marisol e Petit, torno in camera mia ancora più confusa di prima. Cerco di concentrarmi sulle cover che devo preparare, ma la mia mente continua a vagare verso Holden e quello che Marisol mi ha detto. Mi metto le cuffie e mi immergo nella musica, sperando che mi aiuti a distrarmi e a trovare un po' di chiarezza.
Non so quanto tempo passi, ma all'improvviso sento qualcuno togliermi delicatamente le cuffie. Mi giro di scatto e vedo Mida, che mi guarda con un sorriso divertito.
"Ti avrò chiamato almeno cinque volte per il pranzo," dice ridendo.
Mi scuso subito, un po' imbarazzata, ma lui scuote la testa con un sorriso rassicurante. "Non ti preoccupare, ci sono passato anch'io. A volte la musica ti prende talmente tanto che perdi la cognizione del tempo."
Ridiamo insieme, e poi lui mi avvolge con un braccio intorno alle spalle, guidandomi verso la cucina. Apprezzo quel gesto di affetto, mi fa sentire un po' meno persa. Quando arriviamo a tavola, noto che tutti sono già seduti e in piena conversazione.
Mentre mi siedo, il mio sguardo si dirige automaticamente verso Holden, che è seduto in fondo al tavolo. I nostri occhi si incontrano per un istante, e subito distolgo lo sguardo, ma non posso fare a meno di sentire una tensione nell'aria.
Durante il pranzo, cerco di partecipare alle conversazioni, ma la mia mente torna sempre a quegli sguardi che ci siamo scambiati.
Alla fine del pranzo, nonostante abbia parlato e riso con gli altri, la confusione dentro di me non si è placata. So che devo parlare con Holden, ma una parte di me ha paura di quello che potrei scoprire. Tuttavia, non posso continuare così, in bilico tra il non sapere e il temere di sapere troppo.
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𝘸𝘰𝘯𝘥𝘦𝘳𝘸𝘢𝘭𝘭 ~ Holden
Fiksi Penggemarentrambi introversi che vogliono solo stare in disparte in una nuova vita piena di videocamere, osservati ogni giorno ad ogni ora. ma nonostante ciò riescono comunque a trovarsi e costruire un piccolo mondo tutto loro nel quale si sentono al sicuro...