Non si regala l'anima a chi non è
disposta a regalartela.
L'amore è un dialogo
non un monologo.
Oriana Fallaci
Mi siedo sul letto e meccanicamente sistemo la mia postura, cercando di calmare il battito frenetico del cuore. Il silenzio tra noi si allunga, denso come l'aria prima di un temporale. Non so cosa dire, così lascio che sia lui a parlare per primo.
"Devo ammetterlo, signorina," la voce di Morrison è bassa, quasi un sussurro, ma ogni parola arriva nitida attraverso la linea. "Ho osservato il sui lavori culinari negli ultimi tempi. Mi ha davvero complito la sua destrezza nel realizzare piatti di elevata complessità."
Aspetta... mi sta facendo dei complimenti?
Un'ondata di orgoglio e confusione si mescola, rendendomi difficile formulare una risposta. "È raro trovare qualcuno con le sue capacità," continua, ignorando il mio silenzio. "La precisione, la passione che mette in ogni cosa che fa... non passano inosservate."
Il suo complimento mi lascia senza fiato, ma la tensione inizia a sciogliersi lentamente. Tuttavia, la sua voce ha una sfumatura che non riesco a decifrare. Sembra che voglia portare la discussione ad un punto ben preciso, che ancora non capisco.
"Gr-grazie professor Morrison", rispondo arrossendo di conseguenza.
"Vede, non mi limito solo all'insegnamento," prosegue con calma. "Lei sa chi sono io... immagino". La sua voce si fa più ironica e una pausa silenziosa cade tra noi. È chiaro che aspetta una mia risposta.
Deglutisco. "Sì," mormoro sottovoce, cercando di mantenere la voce ferma. "Lei è il famoso chef che ha spopolato in Francia. Il più giovane a ottenere una stelle Michelin, prima ancora di compiere trent'anni.
"Sì, esatto," - che culo - risponde con un tono neutro, come se stesse parlando di qualcosa di ordinario, non di un traguardo eccezionale. "Ecco perché quando vedo del talento, mi assicuro di non lasciarmelo sfuggire."
"Ah... grazie," dico, sentendo un misto di emozione e stupore.
"Di recente, ho investito in un piccolo progetto qui in città. Una pasticceria, per l'esattezza." Fa una pausa, come se volesse darmi il tempo di elaborare l'informazione.
Una pasticceria?
Non riesco a immaginare Morrison in un simile contesto. L'ho sempre visto in cucine piene di pressione, circondato da piatti gourmet e sotto la luce intensa dei riflettori, non certo in un ambiente più intimo dove si decorano cupcake con crema al burro, magari filmando il tutto per i social media.
"Hai ragione cara, ma i miei investimenti si devono allargare anche su più fronti", dice con voce bassa. "Per questo ho pensato di aprire una pasticceria".
"Beh, è davvero interessante, professore," dico, cercando di mantenere un tono neutro. La mia voce tradisce un certo menefreghismo riguardo alla scelta di Morrison.
"Signorina," la voce di Morrison si fa più seria, quasi accogliente. "Immagino che non si aspettasse questa chiamata, ma ho una proposta che potrebbe interessarle."
Le sue parole lasciano il tempo sospeso per qualche istante. Non riesco a decidere se ciò che provo sia curiosità o una vaga sensazione di pericolo.
"Voglio offrirle un lavoro," continua, senza lasciarmi possibilità di interrompere. "Non si tratta solo di un impiego qualsiasi.
CHE CAZZO HA APPENA DETTO?! Mi sta offrendo di lavorare in una pasticceria... nella SUA pasticceria?!
Rimango in silenzio con gli occhi sgranati a fissare la parete della mia cameretta. L'immagine di zucchero a velo e dolci lievitati con cura mi balena per un istante nella mente. Ma non è un sogno. La verità è che non posso rifiutare. Non con le difficoltà che mi stringono come una morsa da troppo tempo.
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𝑩𝒐𝒓𝒏 𝑻𝒐 𝑳𝒐𝒗𝒆
Teen Fiction𝘚𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘰𝘮𝘣𝘳𝘦 𝘪𝘯 𝘶𝘯 𝘮𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘥𝘪 𝘭𝘶𝘤𝘪, 𝘱𝘳𝘰𝘯𝘵𝘦 𝘢 𝘴𝘷𝘢𝘯𝘪𝘳𝘦 𝘦 𝘳𝘪𝘦𝘮𝘦𝘳𝘨𝘦𝘳𝘦. 𝘝𝘰𝘤𝘪 𝘪𝘯 𝘶𝘯 𝘤𝘰𝘳𝘰 𝘥𝘪𝘴𝘴𝘰𝘯𝘢𝘯𝘵𝘦, 𝘤𝘦𝘳𝘤𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘶𝘯'𝘢𝘳𝘮𝘰𝘯𝘪𝘢 𝘪𝘮𝘱𝘰𝘴𝘴𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦. 𝘝𝘢𝘨𝘢𝘣𝘰𝘯𝘥𝘪 𝘴𝘦�...