𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 𝑉𝑒𝑛𝑡𝑖.

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«Buon Columbus-Day, piccola guerriera!»mi accoglie la voce euforica di Tyler di buon mattino

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«Buon Columbus-Day, piccola guerriera!»
mi accoglie la voce euforica di Tyler di buon mattino.

Sto per commettere un omicidio.

Odio chi mi rivolge parola appena sveglia.

Sono ancora in un'altra dimensione, non si attivano subito le forze mentali per sopportare il genere umano. Scusatemi.
Per cui, comunicare con me di prima mattina può solo significare un bel dito medio, se non qualcosa di peggiore.

Lo saluto in modo veloce e freddo, e prendo il mio posto a tavola posando il mio caffellatte e il mio croissant alla Nutella. Poco dopo, quando ci raggiungono anche gli altri, posso finalmente iniziare a gustarli.

Mentre sorseggio il liquido, mi perdo nell'osservare cosa accade qui in caffetteria. Oggi è più chiassosa del solito, poiché è il dodici ottobre, il cosiddetto Columbus-Day. In onore di questo avvenimento, ogni anno, le lezioni vengono sospese.

Ciò per tutti i miei coetanei è associato a un giorno di festa e svago; per me, invece, è un giorno più che prezioso per studiare, ripetere e rilassarsi.

Sono anormale, lo so.

Il mio sguardo esamina attentamente la folla, ma inutile girarci attorno, cerca una persona in particolare.

Lui non c'è.

Non c'è neanche oggi.

Se ripenso ai messaggi dell'altra sera...

Al suo tavolo ci sono Vinnie, Dean, che mi saluta con un cenno del capo, Amelie, sì, si è viva e vegeta, è tornata, ma almeno senza la cagnolina dietro.

Pensandoci, Hazel non l'ho più vista.
Meglio così.

«Cosa vogliamo fare stasera?» mi distrae dai miei pensieri mio fratello Cole.

«La Legacy Alpha of Bulls è aperta a tutti» propone Tyler.

«No. Prima che me lo chiedete vi anticipo che la mia risposta è no. L'anno scorso mi hanno traumatizzato» replica Isabel mangiando una ciambella.

«Ma quest'anno non siamo più delle matricole, non ci daranno fastidio» si intromette Kat.

In questa festa è da tradizione 'battezzare' i nuovi studenti di Yale con degli 'scherzi', anche se non lo sono nel vero senso della parola.

«Non voglio andarci lo stesso» ammette decisa la rossa.

«Io sono dello stesso parere» concordo.

«Perchè?»

«Voglio ripetere e riposarmi oggi, niente di più» spiego.

«Com'è pigra la mia sorellina» commenta Cole che riceve un mio bellissimo sguardo storto.

«Dovrei troppo immortalarti mentre fai queste espressioni facciali, giuro» aggiunge facendo scoppiare tutti a ridere.

Io rimango a guardarli, ma alla fine cedo e ridacchio.

𝐉𝐮𝐬𝐭 𝐌𝐢𝐧𝐞✰Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora