𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 𝑉𝑒𝑛𝑡𝑖𝑞𝑢𝑎𝑡𝑡𝑟𝑜.

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'Puoi essere dura quanto vuoi con te stessa, ma i tuoi sentimenti prima o poi, verranno a galla'

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'Puoi essere dura quanto vuoi con te stessa, ma i tuoi sentimenti prima o poi, verranno a galla'

L.

L'accettazione è un processo interiore molto profondo e difficile, che ti mette di fronte alla realtà che tu hai sempre voluto nascondere, che hai sempre voluto negare.

Non è per tutti, bisogna avere coraggio e non tutti c'è l'hanno.

Non tutti si mettono alla prova.

Non tutti si mettono in gioco con loro stessi perché fa male.

Accettarsi, avvolte, fa più che male.

Fa male perché cambi. Devi accettare il tuo cambiamento e renderlo parte di te.

Devi ammettere che sei cambiata, che non sei più quella di una volta.

Che della te di prima è svanita ogni cosa.

Che c'è stato un cambiamento.

E il cambiamento, ahimè, per quanto tu non voglia, bisogna accoglierlo.

Non sono una persona che in generale ama i cambiamenti, preferisco la quotidianità. I cambiamenti ti stravolgono in ogni forma, e io li odio.

I cambiamenti non ti danno una sicurezza, un'aspettativa, una stabilità, una garanzia.

Ci sono delle persone che, invece, si annoiano della monotonia quotidiana e sentono il bisogno di stravolgere la propria vita. Persone che amano immedesimarsi in nuove sfide, in nuove avventure, in una nuova scoperta di sé. In pratica, vivono nell'impresa.

Poi ci sono io che ho la stessa tazza per il cappuccino da quando ho cinque anni.
Rigorosamente di Belle della "Bella e la Bestia". Il solo pensiero di cambiarla mi manda sul nervoso. Credo che questo basti a far capire il concetto di quanto io sia una persona abituale.

Tempo fa non avrei saputo spiegare il perché io sia così, ma oggi, con la maturità che ho acquisito, so dire perché odio i cambiamenti: il primo cambiamento avuto nella mia vita è stato traumatico.

Mi ha segnato.

Avevo otto anni quando mio padre morì in un incidente stradale.

Avevo solo otto anni quando mia madre mi prese da parte e mi disse che papà non c'è l'aveva fatta.

A soli otto anni percepii il mondo crollarmi addosso. E da lì, cambiai.

Cambiai perché mio padre era la mia roccia, la mia forza. Il mio punto di riferimento.

Non ho mai fatto preferenze tra i miei genitori, ma non posso negare di essere, da piccola, più legata a mio padre.

Sarà perché lo vedevo poco rispetto a mamma. Era sempre indaffarato per il lavoro, ma non si dimenticava mai di me e Cole. Non posso dire che non è stato presente per noi, anzi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 2 days ago ⏰

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