capitolo 11

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vanessa's pov

Ieri, quando me ne sono andata, gioele mi è corso dietro e ha cercato di calmarmi, ma ovviamente non è stato possibile, perchè solo chi innesca una bomba ha il codice per disinnescarla.

Quando sono tornata a casa, come ogni giorno, mio padre non c'era, per il lavoro che fa, è costretto a girare molto, fa l'avvocato. Mentre mia mamma si limita a fare le faccende domestiche, non perchè qualcuno a obblighi, ma lei insiste dicendo che referisce stare a casa tranquilla, e lo rispetto, visto che lo stipendio di mio padre copre abbondantemente tutti e tre.

Una volta entrata, mia mamma si è limitata a chiedere come fosse andata, credendo anche al fatto che fosse andata da dio.

E ora sono quà, intenta ad ascoltare la lezione, anche se devo dire che ci riesco abbastanza, dato che oggi la mia compagna di banco ha deciso di non farsi viva. Effettivamente c'è una strana calma, quasi quasi mi mancano i nostri litigi.

Suona la campanella e io esco fuori in cerca di beatrice, probabilmente anche lei cercava me, quindi ci siamo trovate subito. "Ma la prof di italiano anche con voi ha dei tic strani?", "Si tesoro, non mi racconti nulla di nuovo", "Ah ok menomale".

"Ma hai visto valentina?", "No guarda fortunatamente no, sta mattina non c'era in classe", "Ahhh giusto mi aveva detto che sarebbe entrata più tardi". Improvvisamente le vedo in fondo al corridoio avvicinarsi verso di noi, o meglio, di me.

"Vanessa puoi venire un attimo?, dovrei parlarti" guardo beatrice con la speranza che mi dica qualcosa, ma la sua espressione mi fa capire che vuole che io ci vada. "Ti do due minuti contati" e mi allontano verso il bagno lasciandomela alle spalle, attendendo che inizi a seguirmi.

"Parla" dico una volta arrivate. "Allora, non starò a fare troppi giri di parole, ma volevo scusarmi", "Beh è il minimo" "No secondo me anche tu mi dovresti dirmi qualcosa", "Cosa dovrei dirti?", no non mi scuserò con lei dopo che mi ha trattata in quel modo. "Hai parlato a sproposito di me senza neanche conoscermi, non mi merito delle scuse?", "E tu che mi hai accusata di non farmi i cazzi miei?", "Beh si, mi da fastidio quando qualcuno guarda la mia roba senza permesso, non volevo esagerare...", non mi interessa, non le credo. "Non ti credo, mi hai vista piangere più volte e te ne sei fregata, la verità è che sei apatica valentina. Pensi solo a te stessa e mai a come si sentono gli altri". "Quindi tu conoscendomi da un giorno, riusciresti a definire che tipo di persona sono...MA SEI SERIA VANESSA PER PIACERE", "NON ALZARE LA VOCE CON ME"

Senza dire nulla si avvicina obbligandomi ad indietreggiare e mi spinge nel primo bagno con la porta aperta dietro di noi. "Bene, quà adesso non ci sentirà più nessuno, non puoi dirmi di non alzare la voce, quando le minchiate che spari lo richiedono", "MA VALENTINA DICI VERMENTE?", "Dico veramente, a me non interessava dare nell'occhio, ma bambolina si vergogna, sia mai la vedano con una tale disgraziata", "Non osare più chiamarmi in quel modo" Dico con fare minaccioso e avvicinandomi un po' troppo a lei che mi guarda dall'alto divertita, "Perchè sennò? chiami il tuo fidanzatino?", "No peggio, ti strozzo con le mie stesse mani", non so neanche con che coraggio ho detto questa frase, ma c'è qualcosa che mi spinge a farlo, una strana tensione che vorrei solo spezzare ma non ci riesco.

"Non sapevo che le principesse commettessero omicidi" a questa sua affermazione mi blocco e non so che cosa dire, quindi rimango in silenzio, provando a guardarla negli occhi nonostante l'imbarazzo.

Mantenendo la sua solita faccia da cazzo si abbassa leggermente per arrivare nel mio orecchio e mi sussurra una frase, "Ma se un giorno vorrai farmi vedere come si fa..." A questo punto mi immobilizzo definitivamente, e senza neanche farmi rispondere lei apre la porta ed esce, lasciandomi sola a realizzare quello che era appena successo.

Dopo 5 minuti esco anche io dal bagno e mi do una leggera ritoccata allo specchio, perchè per via della rabbia stavo iniziando a piangere e mi era colato il mascara, per fortuna che nessuno mi ha vista in queste condizioni, altrimenti chissà cosa avrebbero pensato le persone vedendomi uscire dal bagno con una ragazza. Che schifo, non oso neanche immaginare la scena, non farò mai e poi mai una cosa del genere, fosse la più bella del mondo.

Esco finalmente dal bagno, nessuno mi nota, ma sento comunque addosso gli occhi di tutti. Mi dirigo nella mia classe, e in lontananza vedo valentina parlare con la nostra coordinatrice, sembra star dicendo qualcosa di serio, mi nascondo così da poter ascoltare quello che dice ad una distanza sicura per non farmi notare.

Non posso crederci, le sta chiedendo di farsi cambiare di posto, non avrà mica paura di me? Non farebbe male in effetti. Oppure non mi sopporta già più? Una cosa è certa, vuole starmi il più possibile alla larga. Ieri avrei gradito la cosa, ma oggi, dopo quello che ha detto prima, vediamo se la signorina riesce a resistere.

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OHHHHHHH VE LO VEVO DETTO CHE SAREBBE STATO CARICOOOOOOO, spero che lo apprezziate

chissà se valentina riuscirà a stare lontana da vanessa, BOOOOOH

P.S Scusate il ritardo rispetto al solito, ma ho avuto problemi con il computer.

i kissed a girl...and I liked itDove le storie prendono vita. Scoprilo ora