capitolo 16

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valentina's pov

"NOOOOO" dio che cazzo ho fatto. Mi immobilizzo cercando di realizzare, poi corro da lei.

"Vanessa ti prego rispondi" 

provo a scuoterla ma nulla, il suo corpo è freddo e presenta varie ferite. Noto che perde sangue dalla testa, capisco che devo subito chiamare un'ambulanza. Nell'attesa una folla di innumerevoli persone ci accerchia, lei è sdraiata sulla strada e io seduta al di sotto le tengo la testa, mi sto riempiendo di sangue ma non mi importa, del resto  colpa mia se siamo in questa situazione.

Finalmente arrivano i soccorsi, mentre la caricano e ci fanno qualche domanda io raccatto le sue cose sparse per strada e me le porto. 

"Qualcuno deve salire con lei" ci dice un soccorritore

 "Vado io",

 "No io", replica gioele, ma da dove è spuntato?

 "Te lo scordi, non ti farò andare con lei, ha bisogno di qualcuno che le stia accanto e tu sai solo ignorare"

 non gli do' neanche i tempo di rispondere che salgo su correndo. Prima che chiudano le porte e l'ambulanza parta chiedo ad una prof, arrivata da poco, di informare i parenti, perchè io non ho contatti con la sua famiglia.

Durante tutto il viaggio la osservo sperando dia segni di vita, fortunatamente il suo cuore batte ancora e respira, le tengo la mano, forse è l'unico momento in cui potrò farlo perchè non me lo permetterà mai più, quindi mi godo questo piccolo contatto che c'è tra di noi, sperando che un po' del suo calore emotivo arrivi anche a me.

Arriviamo in ospedale e dei medici la prendono per farle delle visite.

 "Dov'è? posso vederla? sta bene" 

  "Si calmi, la sua amica ora è in sala operatoria, la stanno operando d'urgenza"   

"Ma è grave?"

"Al momento sembra di no, ha solo qualche contusione e la tibia fratturata, ma ha sfiorato il trauma cranico"  

  "oh cazzo menomale"

 "Capiamo la sua preoccupazione, ora si sieda un attimo, le daremo notizie appena sapremo"  

Sto andando in panico ma faccio come mi dice il dottore e mi siedo, vedo arrivare la mamma di vanessa e altre persone, penso siano parenti, compreso gioele.

Mentre i parenti vanno a parlare con i medici sua mamma viene da me.

 "Sai, non mi interessa quello che hanno da dire, sicuramente tu sai tutto e se sei tranquilla lo sono anche io" mi dice sedendosi accanto a me

 "E' stata tutta colpa mia" dico iniziando a piangere 

"Non lo è stata, anche lei è fatta un po' così, da di matto ed è incontrollabile, non fartene una colpa"  

 "Stavamo litigando, poi lei dopo essersi accorta di aver detto una frase di troppo è scappata, ma non ha visto l'auto"

  "Vedi, tu non hai fatto nulla, anzi grazie"

  "Per cosa?"  Per non averla lasciata sola un attimo, mai nessuno lo aveva fatto per lei" 

 "Posso chiamarla maria?"

  "Certo" 

 "maria, perchè sei così comprensiva nei miei confronti?" 

"Vanessa mi ha parlato di te, mi ha detto delle innumerevoli litigate, del fatto che vi date fastidio a vicenda e anche che si sente in colpa perchè ha saputo della tu difficoltà con le persone, ma non riusciva a rimediare"

 "Veramente?"  

 "Già, so quanto lei stia male, ma ci stai anche tu, anche tu hai un cuore, tutti lo hanno" a queste sue parole smetto di piangere e le sgancio un sorriso a trentadue denti che lei ricambia, poi decide di abbracciarmi, ora sono la persona più felice del mondo.

Gioele nel mentre mi guarda stortissimo dal fondo del corridoio, godo cazzo.

"VANESSA E' USCITAAA" urla maria,

 "Come sta?"

 "L'intervento è riuscito, ma ci vorrà un po' per farla svegliare, però sta bene"

 "Possiamo vederla" chiedo subito.

 "Si ma due per volta" ci dice l'infermiera.

Lasciamo passare prima tutti gli altri, purtroppo anche gioele, non oso immaginare le cazzate che le ha detto. Per ultime entriamo io e maria. 

"Mia figlia è stupenda anche con un'orrenda vestaglia, struccata e su un letto d'ospedale"  

 "Già..." Lei non dice nulla, ma mi sorride soltanto.

Ci sediamo su due sedie accanto al letto, senza dire nulla, la osserviamo. Dopo un po' maria inizia a piangere, era strano che non lo avesse ancora fatto, io mi limito a metterle una mano sulla spalla e accarezzarla delicatamente

Ormai si è fatto tardi, sono quasi le 23 e ancora noi non ci siamo schiodate da quelle sedie.  

"Qualcuno dovrà pur restare con lei sta notte"

  "Maria non aggiungere altro, ci sto io" 

 "Ma sei sicura?" 

"Si, vatti a riposare, io tanto domani non ho scuola" 

 "Grazie..." 

 "Lasciami il tuo numero, così ti aggiorno subito appena si sveglia, quà c'è quello di mia mamma, potresti avvisarla tu?" le porgo un foglietto e lei annuisce. 

"Grazie ancora, ti sarò grata a vita per tutto quello che stai facendo" e se ne va, lasciando sua figlia nelle mie mani. 

Decido di avvisare beatrice dell'accaduto ma probabilmente sta già dormendo.

Sta per arrivare la mezzanotte e mi rendo conto che non ho mangiato nulla, quindi mi alzo e vado alle macchinette infondo al corridoio, non ci vuole molto dalla stanza di vanessa, penso che chiederò anche una coperta, fa piuttosto freddo.

"E tu che ci fai ancora quà" gioele?

  "Non mi fido di te, lei è la mia fidanzata, sono sicuro che tu non sappia neanche parlarci senza litigare"

  "Hai intenzione di stare quà ancora per molto?" 

"Nono figurati me ne sto andando"

  "Sarà meglio" e senza troppe imprecazioni se ne va, mi sembra strano ma ok.

Torno in camera con qualche tramezzino preso dalle macchinette e una coperta che mi ha gentilmente dato un'infermiera, mangio, e mi metto comoda sulla poltrona degli ospiti, quella che si apre. Prendo il mio quaderno per disegnare e scorrendo tra i fogli trovo quello che ci ha fatte litigare, il suo ritratto, effettivamente è incompleto, quindi decido di finirlo.

Ora che sta dormendo è più facile osservarla senza che si arrabbi, quindi colgo la palla al balzo e controllo di non aver dimenticato nulla. Qualcosa ho dimenticato, un piccolo neo sotto il mento, non me ne sarei mai accorta. Concludo il disegno e decido di lasciarlo nel suo zaino, lo troverà quando starà meglio.

Ora prego affinchè si svegli, non vedo l'ora di poterle parlare finalmente e chiarire tutto.

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Io no aggiungo nulla, lascio commentare a voi queste 1021 parole


i kissed a girl...and I liked itDove le storie prendono vita. Scoprilo ora