capitolo 17

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vanessa's pov

Improvvisamente mi sveglio, ho dolori ovunque, sento delle voci ma non capisco di chi siano.

Apro gli occhi e vedo beatrice, sembra preoccupata ma non capisco perchè. Mi guardo intorno, sono in una stanza strana, sdraiata su un letto, sembra tutto estremamente triste. Più in la', in un angolino qualcuno sta dormendo girato di spalle, non riesco a capire chi sia perchè non vedo bene.

"Bea-"   

 "OOOOOOO MA BUONGIORNO, come ti senti?" 

 "Ho male ovunque"  

"Hai preso una bella botta"

  "Chi sta dormendo lì" 

 "Lo scoprirai" non mi piacciono i misteri.

 "Ti ricordi qualcosa di ieri?" 

 "No, io e valentina stavamo litigando e poi il buio"  

 "Capisco, vado ad avvisare l'infermiera che sei sveglia" 

 "Va bene"

Mi giro verso la poltrona e quella figura sdraiata che dormiva beatamente ora non c'è più. 

"Buongiorno vanessa, come ti senti?" mi chiede l'infermiera sistemandomi la flebo, 

"Bene, un po' stordita"  

"Tranquilla è normale, sei ancora sotto anestesia"  

 "Ho fame"

 "La tua amica è andata a prendere qualcosa da mangiare anche per te, tra poco arriverà"

 "Ma beatrice è quà" la indico seduta sulla sedia intenta a fare delle chiamate.

 "Non lei, un'altra..alta, capelli neri sulle spalle? occhi verdi? non ti dice nulla?"

   "Ma valentina?" dico incredula.

"Non so come si chiami"  bea mi guarda da lontano comprensiva, sembra a tratti preoccupata, poi mi si avvicina,

 "Amore vado a fare un paio di chiamate fuori per avvisare che sei sveglia, anche tua mamma" 

Mentre lei esce, vedo entrare  valentina, ha in mano due cornetti e del caffè, appena vede che sono sveglia non sembra sorpresa, mi viene in contro e si siede al fondo del letto.

"Sono al cioccolato, ho chiesto a lorenzo cosa prendessi di solito"

  "Tu cosa ci fai quà, va via"

 "Ma come, ti ho portata io quà, non ricordi?"

 "Non mi interessa, non ti voglio vedere, vattene" 

 "Vanessa..." mi irrigidisco cercando di mantenere il controllo 

 "VA VIA ORA, SE SONO QUA' E' SOLO COLPA TUA"  ormai lei non mi guarda neanche in faccia, senza dire nulla si alza, prende lo zaino e se ne va. Forse sono stata un po' dura, ma se non avessi litigato con lei per strada a quest'ora non sarei in questo posto, quindi meno ci sto a contatto, meglio è, porta solo guai.

Sento bussare alla porta 

"Posso?" è gioele che sbuca la testa dalla porta facendomi ridere, è troppo tenero. Ha in mano una rosa, me la poggia sul tavolo scansando il sacchetto con i cornetti, cazzo, non doveva. 

 "Amoreeee, come stai?" 

 "Ora sto bene, grazie mille della rosa" 

 "Mi hai fatto prendere un bel colpo" 

"Hai chiamato tu i soccorsi?" 

 "Certo, non sopportavo vederti star male, appena me ne sono accorto sono corso subito da te"

  "Grazie per la premura"

  "Sono anche stato in ambulanza al tuo fianco, ti ho tenuto la mano sperando ti svegliassi"  sto per piangere, non era mai stato così carino 

 "Sta notte ho assicurato tua mamma che mi arei preso cura di te e ti sono stato accanto tutto il tempo, poi però per la stanchezza ho ceduto, alla fine è arrivata bea"

  "Ti amo."

  "Ti amo anche io"  

Si sporge sul mio letto e mi lascia un bacio delicato sulle labbra, stando attento ai punti che mi hanno messo.   

"Amore ora devo andare, mi aspetta giorgia per le ripetizioni"

  "Tranquillo, ci vediamo" 

 "Scrivimi se hai bisogno"

 "Certo, ora va, e grazie di nuovo di tutto" 

 "Ti amo ciaooooo"  e mi manda un bacino volante, quanto è carino?

Finalmente è arrivata or di pranzo, mi hanno dato una brodaglia strana e del pollo con delle verdure scondite, ho mangiato solo per fame, osservo i cornetti di valentina, sta mattina sono passati molti medici a controllarmi, ma ho chiesto a tutti di non toccarli. Prendo il mio ipad,  che qualcuno sembra avermi lasciato sul comodino e leggo qualche libro, del resto è l'unica cosa che posso fare, ho anche parlato un po' con barbara, come sempre tutti i suoi parenti sono felici di sentirmi e mi augurano di dimettermi presto. 

Ho ricevuto molti messaggi tutto il giorno, ADDIRITTURA DAL GRUPPO CLASSE, chi se lo aspettava.

Verso sera viene a trovarmi mia mamma, appena mi vede le spunta un grande sorriso, è decisamente felice che io sia ancora viva, grazie mamma.

Si siede su una sedia accanto al letto "Come stai?"

  "Perchè mi fate tutti la stessa domanda?" 

 "Sei stata investita, vedi tu"  

 "Ah vero, comunque bene"  

   "Meglio, il medico mi ha detto che dovrai fare ogni giorno degli esercizi di riabilitazione per la gamba e seguire una psicologa per il trauma"

  "Tutto molto emozionante"

  "Tu ci scherzi, vedi che hai sfiorato un trauma cranico"  

 "Cazzo che power ranger"

 "Ti accompagnerà valentina, abbiamo già parlato e ha firmato tutte le deleghe, ormai è maggiorenne, può farlo" Un brivido di gelo mi percorre tutta la schiena e al suo nome mi pietrifico.

"Non la voglio"

  "Non esiste, non decidi tu" 

 "Non riesco  starci in classe, figurati ogni giorno, per chissà quanto tempo"

  "Ormai è troppo tardi, ho consegnato io prima tutte le deleghe all'accettazione, te la farai andare bene"  

"Vaffanculo" 

 "Prego, vado a casa che devono arrivare le stampelle, ne avrai bisogno"

  "Scherzi?" 

 "La prossima volta guardi prima di attraversare la strada, cogliona"

  "Che cazzo" 

 "Ciao amore mio, ci vediamo a riabilitazione...ah no vero, non ci sarò io"

 "STRONZA"  no non mi ha sentita, tra di noi c'è un rapporto un po' amore odio, è normale, ma poteva almeno chiedermi il permesso prima di mettermi lei come assistente.

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Ciao guysssssss, scusate il ritardo, ma sono stata fuori casa tutto il giorno e non ho potuto pubblicare.

GODETEVI QUESTO CAPITOLOOO e come sempre sfondate la stellina, vi osservo.

i kissed a girl...and I liked itDove le storie prendono vita. Scoprilo ora