capitolo 15

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vanessa's pov

Sono passati un paio di giorni dal mio attacco di panico, ora sto meglio, ma solo se valentina non è nei paraggi, sta mattina francesco non c'è, quindi la prof per non farla rimanere sola ha insistito perchè lei si sedesse con me, anche se contro voglia. Ormai sono passate due ore e non ci siamo neanche guardate in faccia.

Con barbara ancora fortunatamente va tutto bene, ci sentiamo spesso e l'ho anche aggiornata sugli ultimi avvenimenti. Mi ha detto che mi starà sempre vicina per quanto le è possibile, apprezzo molto il suo affetto nonostante la lontananza.

Non posso dire lo stesso di gioele, da un po' di tempo non parliamo, gli ho mandato molti messaggi ma non ne ha letto neanche uno, ultimamente è strano. Sento vibrare il telefono ed è proprio lui, non posso di certo rispondergli in classe, quindi gli stacco, ma mi scrive.

  "Da quando mi rifiuti le chiamate?" 

 "E tu da quando mi ignori"  

 "Sono molto occupato"    

"Occupato a far cosa?"

   "Nulla di importante?" 

 "Gioele se mi nascondi qualcosa giuro che ti ammazzo"   

"No nulla, ora vado, ciao"  Prima o poi lo meno.

Mi accorgo solo ora che valentina non c'è più, sarà andata in bagno. Ha lasciato una marea di fogli e colori tutti sparpagliati sul banco, penso stesse colorando e visto che non posso farne a meno, la mia curiosità mi spinge a dare una sbirciatina.

Alcuni disegni sono molto astratti, cosa rappresentano, è a discrezione di chi li osserva, altri sono veri e propri ritratti, di animali, di bambini, di persone felici, ma anche dall'aspetto serio, li trovo molto profondi, dicono tanto, è brava. Sotto al quaderno, poggiato al banco, c'è un altro foglio  faccia in giù, penso le sia caduto, quindi lo prendo per rimetterlo dentro...cazzo...e questo? 

Ha fatto un mio ritratto, mi sorprende come sia così dettagliato anche nei minimi particolari, rimango incantata a fissarlo, forse per troppo tempo, ma non riesco a realizzare prima che.....

"CHE CAZZO STAI FACENDO"  

   "SCUSA PENSAVO FOSSE CADUTO, VOLEVO SOLO PRENDERLO GIURO"  non dice più nulla, so che vorrebbe dire molto ma si limita a guardarmi con disprezzo, raccoglie tutte le sue cose e se ne va.

Finisce l'ora e la prima cosa che faccio è scappare da scuola di fretta, non so dove sia ma devo trovarla.

Il primo posto che mi viene in mente è la pasticceria di lorenzo, sarà sicuramente lì.

Vado quasi correndo e per poco non andavo a sbattere contro un palo della luce, non voglio che ricapiti come il primo giorno di scuola, anche perchè non sarebbe un buon segno.

Appena entro non faccio altro che guardarmi in torno, ma è quasi tutto vuoto. La vedo, in un tavolino in fondo alla sala con una ragazza affianco, vado subito da lei

"Vale mi dispiace veramente" lei sbuffa sonoramente 

"Lucia puoi lasciarci un attimo sole?" e se ne va senza controbattere, come se sapesse già cosa fare. 

"Non ti credo" 

"Lo giuro"   "Vanessa non è questione di giurare, è l'ennesima prova del fatto che non rispetti la privacy altrui, non voglio accanto una persona che non lascia i miei spazi" 

"Fidati, l'ultima cosa che voglio fare è stare accanto a te"   

 "DI COSA STAI PARLANDO VANESSA" si alza di scatto dalla sedia ed inizia ad urlare un po' troppo, infatti arriva lorenzo.  

"Ragazze vi devo chiedere di uscire, state disturbando i clienti"  

  "No lorenzo non hai capito, io me ne vado proprio, lei può rimanere sola" Con il cazzo che se ne va.

 Apre la porta e io le corro dietro, cazzo quanto è difficile tenere il suo passo. Arrivate al marciapiede le afferro il braccio facendola girare.

 "Cosa vuoi ora?"

 "Era veramente bello il disegno" provo a toccarle la spalla ma lei si scansa velocemente

 "Non mi interessa, non mi farai cambiare idea"

 "Sono sincera"

 "VANESSA CAZZO NON TI CREDO PIU' LO VUOI CAPIRE?" se ne va di nuovo ma faccio in tempo a prenderla dopo le strisce pedonali.

 "NON MI DEVI TOCCARE CON QUELLE MANI, chissà quante volte ci hai toccato il cazzo di quello" 

 "Non ti permetto di parlare così di gioele" perchè ora sta mettendo in mezzo lui? dove vuole arrivare? 

 "Ahhh si gioele, il tuo fidanzatino? ho sentito come ti ha trattata sta mattina, che cazzo sei? la sua puttana?" giuro che non ci vedo più 

"NON SAI NULLA DI NOI, FATTI I CAZZI TUOI"

  " Si perchè a te viene bene vero"

 "Ma poi perchè ti preoccupi così tanto, tutti sanno che è solo una parte quella che reciti, sei apatica, non provi sentimenti per nessuno"

 "Quelli che gioele prova verso di te sarebbero sentimenti giusto?"

 "Tu che cazzo ne sai di come si viene amata da un uomo, tanto sei lesbica"

Sento di aver toccato un tasto che non dovevo toccare, perchè lei si immobilizza e non dice più nulla. Ora la vergogna che provo è immensa, non so cosa fare, quindi mi giro e scappo senza guardare dove vado.

"VANESSA FERM-" e non sento più nulla, se non l'allarme di un auto e il buio più totale.

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ve lo sareste mai immaginati? no infatti neanche io

Ho scritto questo capitolo in una volta sola, ma ci ho messo due ore, anche se non è tra i più lunghi, spero sia di vostro gradimento.

Mi scuso davvero tanto per non aver pubblicato neanche ieri, sono stata malissimo, spero che l'attesa ne sia valsa la pena.

SFONDATE QUELLA CAZZO DI STELLINAAAAA

i kissed a girl...and I liked itDove le storie prendono vita. Scoprilo ora