Capitolo 20

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Aurora

Avevo sperato di parlare con Wolfgang, per convincerlo a non assegnare Tony a un'altra stazione.

Non aveva fatto nulla di male e davvero non capivo perché Wolfgang fosse così arrabbiato.

Non è che gli importasse di me o altro.

"Ma certo che gli importa. Il nostro compagno ci tiene a noi. Quello era uno scatto di gelosia", disse Rhea.

Poteva essere davvero così? Era geloso?

Ma perché avrebbe dovuto esserlo? Non è che provasse qualcosa per me, a parte il disgusto.

Oppure no?

Poi mi sono ricordata del bacio che avevamo condiviso. Era sicuramente interessato a me. Avevo sentito il suo membro duro contro la mia gamba.

L'avevo eccitato?

"Sì, certo. Il nostro amico non lo ammette, ma lui prova qualcosa per noi" Rhea squitti eccitata nella mia mente.

"Vai a cercarlo. Forse finirà anche quello che ha iniziato e ci marchierà", ridacchiò

Arrossii. La mia lupa era decisamente una cagna arrapata.

Alla fine decisi di andare nel suo ufficio. Mi capitò di incontrare Max e Remus sulla strada.

Quando chiesi loro se avevano visto Wolfgang, Max mi disse che era nel suo ufficio e che avrei fatto meglio ad andare a trovarlo, perché sarebbe stato di umore

migliore se mi avesse visto.

Sia lui che gamma Remus continuavano a lanciarmi sguardi di traverso, ma li liquidai e continuai verso l'ufficio dell'alfa.

Mi bloccai quando vidi il mio compagno con la lingua nella gola di Tallulah, mentre lei si sedeva sulle sue ginocchia.

Emisi un rantolo involontario ed entrambi si accorsero che stavo lì a guardarli.

"Mi scusi. Non sa come si bussa? Siamo nel bel mezzo di qualcosa qui", disse

Tallulah, fissandomi.

Gridai le mie scuse, poi mi girai e corsi fuori dalla stanza il più velocemente possibile, con le lacrime che mi scorrevano dagli occhi.

Scattai lungo il corridoio, dirigendomi verso le scale che portavano alla mia stanza, quando incontrai Aspen. Le sue sopracciglia si aggrottarono non appena lei vide la mia faccia e mi prese per un braccio.

"'Rory, cosa c'è che non va?", chiese.

Cercai di cancellare le lacrime dai miei occhi.

"I-io-io..." cercai di spiegare, ma mi sciolsi in lacrime. Ero sicura di sembrare un disastro.

"Vieni con me". Mi tirò con sé e ci dirigemmo giù per le scale. Mi condusse in giardino, dove gamma Remus e Max stavano chiacchierando.

Appena mi videro, entrambi apparvero preoccupati.

"Che cosa c'è che non va?" chiese Max, avvicinandosi a me, con aria preoccupata..

L'immagine della mia compagna e di quella lupa era scolpita nella mia mente e ogni volta che ci pensavo, faceva più male.

"Cosa le è successo, Aspen?" Remus chiese alla sua compagna.

Lei scosse solo la testa. "Non lo so. L'ho trovata così. Potreste darci un po' di spazio? Penso che sia necessario un po' di tempo tra ragazze".

Entrambi gli uomini annuirono con riluttanza e ci lasciarono sole nel giardino di rose.

Aspen si sedette là fuori con me, in silenzio, aspettando che smettessi di piangere. Saremo state sedute là fuori per almeno un'ora.

Odiata dal mio compagnoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora