ALIZÈE
La porta del suo ufficio si spalanca, ha il viso alterato, ci fulmina con lo sguardo, il suo cardiofrequenzimetro inizia a suonare, mi faccia coraggio gli vado vicino afferrò la sua mano, trascinandolo nel suo ufficio, noto che ha la cravatta troppo stretta.
Gliela allento, i suoi battiti iniziano ad abbassarsi, perché se lo porta sempre con se .?
Cosa stai facendo?- mi guarda male.
Respira.- i suoi occhi così blu, ogni volta che mi guarda sento un mix di paura e desiderio.
- Sta bene ?-
- Sei preoccupata per me? -
- È il mio capo -
- Stai evitando di rispondere -
- No -
- Rispondi allora -
- Me lo sta ordinando? -
- Devo farlo affinché mi risponda? - cosa le prende? ora mi sembra così distante da ieri, pensavo che ci stavamo avvicinando.
- Devo iniziare a leggere, mi scusi non sono affari miei - vado alla mia scrivania.
- Devo andare ad una riunione, puoi andartene prima se lo desideri -
- Va bene .-
Lo aspetto nel suo ufficio, mettendo apposto la sua scrivania, il suo pc è aperto c'è un strana cartella con il nome Lilith, non dovrei avere la tentazione di aprirla.
- Cosa stai facendo? - mi blocco, si avvicina con tre semplici passi verso di me, allunga una mano verso il pc spegnendolo.
- Stavo mettendo apposto la scrivania -
- Portami un caffè Sally -
- Vado a sedermi -
- Non devi tornare a casa? -
- Ho ancora un ora -
- Ti accompagno a casa, sta piovendo -
- Non deve disturbarti -
- Non è un disturbo -
Fuori sta diluviando Amon mi tiene stretta a lui, le sue dita premono la pelle del mio braccio, l’altro tiene saldo ombrello, entriamo in macchina si aggiusta i capelli.
I suoi movimenti lenti sono ipnotici, mi blocco nel fissarlo.
- Ho qualcosa in faccia signorina Sierra? -
- Ha un bellissimo profilo - sorride si appoggia al sedile.
- Volevo ringraziarti per avermi fatto calmare -
- Cosa ha deciso di fare? -
- Di non lavorare più con lei, che nei nostri store il suo libro non sarebbe stato venduto, non perdono chi mi mente -
- È un Maô - sorrido, sento le su mani sulla mia guancia alzo lo sguardo sta così vicino al mio viso.
- Perché sta ridendo? -
- Sono felice che sia andato tutto bene -
- Quel nomignolo sai cosa significa?- oddio quando sono stupida mi ha sentito?
- No ma è carino - rido, lo guardo sorride anche lui appoggia la testa deve essere esausto.
-Posso chiederle una cosa ? -
-Certo -
-Personale?-
-Mhhh oggi puoi -
-Perché ha un cardiofrequenzimetro ? -
- Soffro di tachicardia atriale, quando mi agito suona per indicarmi che dovrei calmarmi.-
- È grave?-
- È preoccupata per me signorina Alizèe ? - mi accarezza la guancia, ha le mani fredde.
- Sono arrivata - vedo il mio palazzo, sono riuscita a salvarmi, mi apre lo sportello mi da il suo ombrello, il giorno dopo glielo riporto, sulla mia scrivania c'è un biglietto con scritto che è in riunione fino a mezzo giorno.
Leggo un pochino, oggi sono assonnata sarà la primavera, mi sdraio sul divano, sento bussare, poi una voce, sobbalzo dal divano, posso il libro, mi aggiusto i capelli sciogliendo la coda.
- Amon ci sei ..?- Oh cavolo chi è così pazzo da entrare nell'ufficio del diavolo ?
- Amon - riconosco questa voce non è possibile !! Mi alzo per vedere se la mia supposizione è vera, una figura di spalle, indossa una giacca di pelle.
- Terence?- Si gira mi sorride allarga le braccia, corro verso di lui per abbracciarlo, sembra un sogno non voglio svegliarmi.
- Sei vero? - mi da un pizzico sulla guancia.
- Ci credi ora?
- Scemo come stai ..? Fatti guardare wow sbaglio o sei più alto..- Terence un mio vecchio amico di Liceo, ci siamo tenuti in contatto per molto anni, frequentava il 3 anno io il primo, ma ci siamo capiti subito, lui è stata la mia prima cotta, non ho mai avuto il coraggio di dichiararmi.
Perché è qui? Perché i suoi tratti sono così familiari. ?-
Allunga la mano, verso i miei capelli, accarezzandolo come faceva solito fare, per poi abbracciarmi di nuovo sento le mie gambe che stanno tremando sono ancora cotta di lui.?
- Che cosa succede qui ..?-
- Ho cazzo Maô! - mi faccio sfuggire, il suo nomignolo, mi copro la bocca, Terence è confuso, Amon mi guarda furioso, qualcuno è entrato nel suo ufficio senza permesso, il suo sguardo mi gela, incapace di muovermi, parlare.
- Fratellone ti trovo bene, sempre gentile con le impiegate, non mi hai accennato che avevi qui la ragazza più bella, la mia piccola Alizée ..- Mi tocca la guancia, cosa cavolo succede? Ho sentito bene Terence è il fratello? Non è possibile lui è dolce, carino, gentile.
- Che ci fai qui Terence?- risponde freddamente.
Terence sorride, dandogli una pacca sulla spalla per poi abbracciarlo, per la prima volta vedo il sorriso del Maô, rimango senza parole, Amon diventa più bello, dovrebbe farlo più spesso, rido anche io, mi blocco vedendo il suo sguardo verso di me, abbasso lo sguardo a terra.
Io non so cosa fare, se uscire o rimanere, mi sento la terza incomodo, mi innervosisco inizio ad arricciarmi i capelli su un dito, a mordermi il labbro inferiore.
- Alizée, allora come ti trovi? mio fratello ti tratta bene ? Se non è così vieni da me.-
- Io bene, bene, non è un tiranno, lui - Lo sento schiarirsi la voce, mi blocco, mi scappa il singhiozzo, sono nel pallone, le mie gambe non vogliono muoversi, voglio solo scappare via.
- La conosci.?-
- Si siamo amici da lungo tempo, te ne avevo parlato di quella ragazza del Liceo. -
- Lei, è quella ragazza? Quella che dicevi che stavi aspettando che crescesse per chiederle di uscire?-
- Che cosa? Terence voleva chiedermi di uscire ? - Un altro imbarazzante singhiozzo esce dalla mia bocca, mi tappo la bocca, so di essere un peperone in volto.
Amon mi passa una bottiglia d’acqua, sbuffa, la vena sulla sua tempia è diventata più grande, bevo tutto d'un fiato.
- Stai bene? – Terence mi accarezza la guancia, i nostri sguardi si incrociano è ancora bello come lo era al liceo.
Nah! non è vero, non ho visto mai niente di malizioso nei suoi comportamenti.
È stato una sorta di angelo custode per me, io per lui ero una sorellina minore che mi proteggeva dai bulli, non devo farmi castelli in aria.
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Un Maô (diavolo) innamorato -
RomancePrimo libro di un saga intitolato "The heirs", la famiglia Richardson prestigioso antica famiglia scozzese, che ha radici mobili. Amon è Ceo della più importante casa editrice, con sede principale in Inghilterra, antica e potente. Sede di tutte le...